Ospite al FORUM PA POP, la web tv di FORUM PA 2025, Pietro Canevari, responsabile Efficiency Management Business to Government di Edison Next è stato tra i partecipanti del tavolo di lavoro degli Energy Manager, che sono tornati ad incontrarsi anche in questa edizione per una sessione di lavoro collaborativo sulle buone pratiche di efficientamento energetico degli edifici pubblici. Un’intervista, questa di Canevari, sul ruolo della pubblica amministrazione nella transizione energetica e nello sviluppo di città più intelligenti. In un momento in cui la pubblica amministrazione è chiamata a giocare un ruolo sempre più attivo, con Canevari abbiamo esplorato le priorità strategiche per gli Energy Manager e le opportunità offerte dai servizi smart urbani. Per affrontare le sfide della transizione energetica e costruire città più intelligenti, sicure e sostenibili, sono fondamentali, secondo Canevari, una visione strategica e una collaborazione efficace, mettendo al centro non solo l’energia ma anche il benessere e la partecipazione dei cittadini
5 Giugno 2025
Redazione FPA
A margine del tavolo di lavoro degli Energy Manager pubblici, organizzato nell’ambito di FORUM PA 2025, Pietro Canevari, responsabile Efficiency Management Business to Government di Edison Next ha sottolineato come la priorità principale emersa dalla sessione di lavoro sia stata la necessità di valorizzare proprio il ruolo dell’energy manager. Questo significa non solo un riconoscimento culturale, ma anche una chiara posizione gerarchico-amministrativa all’interno degli enti pubblici, conferendo agli Energy Manager potere decisionale e di spesa. Senza questi strumenti, l’attuazione di iniziative innovative e la gestione efficace della transizione energetica rimangono difficili. Nonostante una potenziale diffidenza iniziale verso l’innovazione, l’esperienza dimostra che la conoscenza e il tempo portano a una solida partnership pubblico-privato, cruciale per raggiungere risultati concreti e condivisi.
Le priorità degli Energy Manager sono chiaramente delineate: la riduzione dei consumi e la decarbonizzazione. Mentre le tecnologie per l’efficienza energetica sono già consolidate, la decarbonizzazione rappresenta la nuova frontiera e si allinea perfettamente con l’integrazione dei principi di sostenibilità (ESG). L’Energy Manager del futuro dovrà ampliare il proprio raggio d’azione, passando dalla sola gestione energetica a un ruolo più ampio nella sostenibilità complessiva dell’ente pubblico.
Servizi smart urbani: dati, sostenibilità ed evoluzione sociale
I servizi smart urbani offrono innumerevoli vantaggi: oltre a trasformare le città in realtà sostenibili, intelligenti, sicure e a misura d’uomo, permettono, attraverso un’unica control room, di raccogliere dati preziosi. Questi dati possono essere trasformati in informazioni utili per i cittadini e per la Pubblica Amministrazione, ottimizzando la gestione del territorio e migliorando la qualità della vita.
L’integrazione dei servizi smart con lo sviluppo di fonti energetiche sostenibili dà il via alle “città del futuro“. Queste città, mettendo l’energia al centro delle proprie strategie, contribuiscono all’evoluzione non solo infrastrutturale ma anche sociale dei territori, creando ambienti più vivibili e partecipativi.
La forza della partnership pubblico-privato
In questo scenario di grandi cambiamenti, la partnership tra pubblico e privato (PPP) emerge come un elemento fondamentale. Questo legame strategico permette al settore pubblico di esprimere la propria visione chiara di come la città debba evolvere, mentre il privato interviene con le sue competenze specifiche e risorse finanziarie. Il PPP è uno strumento valido, forte e flessibile, capace di adattarsi a qualsiasi iniziativa grazie alla sua totale personalizzazione in funzione delle esigenze del cliente. Offre al pubblico l’accesso a competenze specialistiche e, quando necessario, al supporto finanziario per sostenere interventi ambiziosi.
Esempi concreti di successo: Trieste e il Teatro alla Scala
Canevari ha illustrato con esempi concreti i benefici della collaborazione tra Edison Next e la pubblica amministrazione:
- Con il Comune di Trieste è stato avviato un project financing della durata di 13 anni, che prevede la riqualificazione energetica e tecnologica degli impianti di illuminazione pubblica, con l’efficientamento a LED di oltre 20.000 punti luce, la gestione e manutenzione dell’intero perimetro impiantistico cittadino di illuminazione (circa 26.000 punti luce), l’installazione di sistemi di telecontrollo e di illuminazione adattiva, oltre ad interventi di mobilità urbana e smart city. Al fine di agevolare la transizione digitale della città di Trieste, infatti, il progetto prevede l’implementazione di un’infrastruttura narrow band per la smart city, un potenziamento della fibra ottica dedicata e la realizzazione di una control room preposta al monitoraggio e al governo di tutti i servizi a valore aggiunto da implementare in ambito urbano. Tra questi, un cenno particolare va fatto a: sistemi di videosorveglianza e lettura targhe, sistemi di analisi veicolare e di ricarica dei veicoli elettrici per una mobilità urbana meglio disciplinata, più sicura e sostenibile; centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria e stazioni per i rilevamenti meteo; attraversamenti pedonali luminosi per una maggiore sicurezza dei pedoni sulle strade; un sistema di smart parking dedicato al monitoraggio di circa 600 stalli di sosta per disabili per una città più fruibile ed inclusiva; pannelli a messaggio variabile, totem informativi multimediali e un’infrastruttura wi-fi per una migliore informazione di cittadini e city users. Per valorizzare il patrimonio storico- artistico si realizzeranno infine soluzioni di illuminazione artistica e architetturale su 15 siti, tra cui alcuni simboli della città come Piazza Unità d’Italia e il Castello di San Giusto. Il risparmio energetico annuo atteso, a seguito degli interventi di efficientamento, è di oltre il 70% con una riduzione di quasi 4.000 tonnellate di CO2 all’anno.
- Con la Fondazione del Teatro alla Scala c’è un legame antico che risale addirittura al 1883 quando Edison illuminò per la prima volta il Teatro, grazie all’energia elettrica generata dalla prima centrale termoelettrica dell’Europa continentale, situata in via Santa Radegonda, a pochi passi dal Duomo di Milano. Fu un primo passo nel processo di elettrificazione del Paese e l’inizio di una nuova era che coincise con l’avvio delle attività della Società Edison. La collaborazione tecnica con la Scala è stata in seguito ripresa nel 2018 con la realizzazione del progetto di efficientamento del sistema di illuminazione del Museo Teatrale alla Scala, sotto la direzione del lighting designer Marco Filibeck. Nel corso degli ultimi anni, sono stati numerosi gli interventi di efficientamento energetico che hanno riguardato i Laboratori del Teatro alla Scala (ex Officine Ansaldo) e il Teatro stesso. Nel 2023 Edison Next, grazie a un PPP, ha avviato anche interventi per l’efficientamento degli impianti energetici del Teatro alla Scala e dei Laboratori Ex-Ansaldo e per la realizzazione di due impianti fotovoltaici, in grado di produrre energia da fonte rinnovabile per l’autoconsumo. In particolare, sono stati installati un impianto di trigenerazione, per la produzione in contemporanea di energia elettrica, termica e frigorifera, un impianto di riscaldamento si è dato corso all’efficientamento delle unità per il trattamento dell’aria esistenti, e al rifacimento completo della produzione di acqua refrigerata con tre nuovi gruppi frigoriferi ad elevatissimo rendimento e alla riqualificazione a LED dell’illuminazione. I nuovi sistemi sono monitorati e telecontrollati da una piattaforma digitale BEMS (Building energy management system) che sfrutta l’intelligenza artificiale all’interno degli edifici, abilitando modalità innovative di automazione, gestione e controllo da remoto degli impianti e consentendo così un utilizzo più efficiente delle risorse energetiche. Gli interventi, insieme a quelli già realizzati, garantiscono una riduzione dei consumi di energia del Teatro alla Scala e delle sue sedi cittadine pari al 17% che corrispondono a quasi 900 tonnellate di CO2 in atmosfera evitate all’anno.
Questi esempi dimostrano come il PPP, seppur necessitando di tempi più lunghi per all’avvio, garantisca poi una velocità e chiarezza degli obiettivi tipiche del settore privato, producendo risultati tangibili sia nei grandi progetti che in quelli più modulari. La possibilità di replicare questi modelli, come emerso dal tavolo tecnico, potrebbe costituire un valido punto di partenza per altri enti pubblici.