Green car: il buon esempio del Bhutan

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Trasformare il 5 anni Thimphu nella capitale mondiale dell’auto elettrica, grazie a un accordo con la giapponese Nissan. La notizia arriva dal lontano Oriente.

7 Aprile 2014

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Eleonora Bove

Trasformare il 5 anni Thimphu nella capitale mondiale dell’auto elettrica, grazie a un accordo con la giapponese Nissan. La notizia arriva dal lontano Oriente.

Qualcuno forse ricorda il suo Gross National Happiness index, con cui il Governo misurava il benessere interno, con buona pace del PIL. E’ notizia recente, l’intenzione di questo piccolo stato himalayano di 700.000 abitanti di voler trasformare la propria capitale, Thimphu, nella capitale mondiale dell’auto elettrica. Parliamo del Bhutan e secondo quanto riportato dal Financial Times, il premier Tobgay ha dichiarato “Questo governo vuole trasformare Thimphu in un esempio da seguire per quanto riguarda la mobilità elettrica. Crediamo di avere i giusti requisiti”. Il progetto prevede in 5 anni il raggiungimento del 100% delle auto elettriche in circolazione, grazie alla partnership stretta a febbraio 2014 tra il primo ministro Tshering Tobgay e il CEO di Nissan Carlos Ghosn.

Per marzo era prevista la sostituzione di tutti i taxi con vetture ecologiche, a cui seguirà la sostituzione dell’intera flotta di auto governative. Il Bhutan ha una forte produzione di energia idroelettrica, ne produce annualmente circa 2 miliardi di KWh, che però sfrutta solo per il 5%, esportando la maggior parte in India. E quasi tutto il reddito guadagnato dalla vendita di energia elettrica è speso per carburante importato dall’India per alimentare i veicoli in circolazione. L’indipendenza energetica è quindi un obiettivo prioritario. “L’elettricità è come il petrolio per noi – ha dichiarato il Re del Bhutan Wangchuk – è la risorsa più abbondante, per questo ha così senso passare all’elettrico. Il mio obiettivo per il Bhutan è una riduzione del 70% delle importazioni di combustibili fossili entro il 2020”.

Thimphu, con una popolazione di 120.000 persone e il basso costo dell’elettricità è il luogo ideale per un progetto come questo: i percorsi sono brevi e gli spostamenti dei residenti dipendono in larga parte da una flotta di 3.500 piccoli taxi. Quindi, l’introduzione di qualche centinaio di veicoli elettrici avrebbe un impatto immediato, impossibile da ottenere nelle tradizionali metropoli.
Nissan ha confermato di essere in trattative con il Bhutan, sia per le Leaf che per la fornitura delle infrastrutture di ricarica.

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