Inclusione sociale e piattaforme cloud: Pesaro tra telelavoro e lavoro agile

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Dalla più classica formula del telelavoro alle nuove sperimentazioni in ottica smart working: il Comune di Pesaro si sta attivando per introdurre all’interno della sua organizzazione la logica del lavoro agile. Una scelta che va a favore dei dipendenti, ma anche dell’amministrazione e dei cittadini che usufruiscono dei servizi comunali. Ne abbiamo parlato con Antonello Delle Noci, Assessore alla gestione del Comune di Pesaro.

4 Aprile 2016

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Sara Mancabelli

Lavorare da casa: una scelta di inclusione e di qualità

Dal 1° luglio 2014 il Comune di Pesaro ha introdotto il telelavoro a favore di un dipendente colpito da una grave invalidità motoria. Un provvedimento che segue una logica di inclusione, dato che solo così il dipendente ha potuto continuare a lavorare, ma che ha portato vantaggi anche all’amministrazione.

Grazie al telelavoro siamo intervenuti su un problema di flessibilità dell’orario che con una tipologia contrattuale standard difficilmente avremmo potuto risolvere. – sottolinea Antonello Delle Noci, Assessore alla gestione del Comune di PesaroIn questo modo possiamo contare su un dipendente che, a causa di sopravvenute disabilità, non avremmo più potuto utilizzare. Peraltro il lavoratore gestendo un servizio fondamentale per l’ente (gestione delle reti e del server), non sarebbe stato facilmente sostituibile se non attraverso la formazione di altri dipendenti, una tipologia di formazione che sarebbe stata lunga e costosa”.

Inoltre – aggiunge Delle Noci – la gestione delle reti e dei server spesso costringono prestazioni di servizio fuori orario, in questo caso il telelavoro consente una maggiore flessibilità dell’orario a garanzia di una aumentata efficienza”.

Non solo telelavoro

Pesaro ha anche attivato pratiche di smart working che sfruttano tecnologie e luoghi collettivi, i cosiddetti coworking space. Esperienza degna di nota poiché qui è in atto un “processo di trasformazione che pone il cittadino quale fulcro di un apparato in cui la Pubblica Amministrazione Locale funge da hub di servizi” come lo ha definito il Sindaco Matteo Ricci.

Tutto ha avuto inizio lo scorso 23 giugno quando è nato il primo ufficio a cielo aperto (per un giorno) per lo smart working. Così i lavoratori pesaresi hanno sperimentato una modalità di lavoro innovativa. I dipendenti infatti hanno potuto svolgere le proprie attività come di consueto, ma da una posizione diversa dal solito: una via del centro città. Da qui l’idea del Comune marchigiano di collaudare (per tutto l’anno) una piattaforma cloud. Obiettivo: permettere ai lavoratori una collaborazione a distanza; in qualsiasi momento e a prescindere dalla propria localizzazione geografica.

L’intera migrazione della posta è stata portata a termine in un solo mese, a metà maggio, e i primi esiti del progetto d’innovazione sono positivi. Il personale sempre connesso offre un servizio più continuativo ed efficace ai circa 100.000 cittadini che nei prossimi anni vedranno la propria municipalità evolvere sempre più in linea con i principi guida dell’Agenda Digitale. Non si tratta quindi di mero telelavoro da casa: i 700 dipendenti comunali sono fisicamente presenti presso la sede di lavoro, ma con dei vantaggi. Ad esempio per partecipare alle riunioni non devono più spostarsi: possono interagire a distanza dai 33 diversi uffici dell’amministrazione comunale.

Obbiettivo flessibilità

Quello implementato da Pesaro è un programma volto a rendere i lavoratori più motivati dal momento che il 52% degli italiani si dice favorevole a offrire prestazioni di lavoro più prolungate a patto di una maggiore elasticità. Allo stesso modo coloro i quali usufruiscono di device digitali notano miglioramenti in termini di performance (92%) e condivisione con i colleghi (85%). Questi i dati della ricerca Microsoft-Harris Interactive.

“Sfruttando le nuove tecnologie mobile, cloud, big data e social enterprise e grazie all’adozione di tecnologie moderne e flessibili è più semplice rispondere alle istanze dei cittadini. In questo modo le piattaforme digitali creano le condizioni per uno snellimento delle procedure che guidano il singolo soggetto in una città sempre più smart” conclude Matteo Ricci .

È dunque sempre più diffuso in Italia il fenomeno del lavoro agile. In rapida espansione grazie anche alla spinta normativa che ne incentiva l’introduzione non solo nelle grandi aziende, ma anche all’interno delle Amministrazioni Pubbliche. Il Collegato Lavoro alla Legge di Stabilità 2016, dopo i vari passaggi fra Camera e Senato, si prevede potrà essere approvato entro fine maggio/inizio giugno. Per aggiornamenti sulle evoluzioni del processo stay tuned.

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