Europa: città sostenibili contro la crisi

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L’auspicio scaturito dal 5° Summit europeo delle Regioni e della Città, che si è svolto a Copenaghen il 22 e il 23 marzo, è che lo sviluppo sostenibile delle aree urbane diventi realtà, come risposta non solo al cambiamento climatico ma anche alla crisi economica e finanziaria. Secondo Mercedes Bresso, presidente del Comitato delle Regioni, è necessario puntare in questo senso ad una politica integrata europea per le aree urbane. A conclusione del Summit, è stata intanto adottata la cosiddetta Dichiarazione di Copenhagen sul ruolo da attribuire in ciascuna regione ad uno sviluppo urbano che sia di tipo sostenibile, considerando l’approssimarsi della Conferenza Onu sullo Sviluppo Sostenibile (Rio+20).

5 Aprile 2012

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Vanessa Postacchini

L’auspicio scaturito dal 5° Summit europeo delle Regioni e della Città, che si è svolto a Copenaghen il 22 e il 23 marzo, è che lo sviluppo sostenibile delle aree urbane diventi realtà, come risposta non solo al cambiamento climatico ma anche alla crisi economica e finanziaria. Secondo Mercedes Bresso, presidente del Comitato delle Regioni, è necessario puntare in questo senso ad una politica integrata europea per le aree urbane. A conclusione del Summit, è stata intanto adottata la cosiddetta Dichiarazione di Copenhagen sul ruolo da attribuire in ciascuna regione ad uno sviluppo urbano che sia di tipo sostenibile, considerando l’approssimarsi della Conferenza Onu sullo Sviluppo Sostenibile (Rio+20).

Puntare allo sviluppo integrato e sostenibile delle città europee, che non solo può rappresentare una risposta al cambiamento climatico, ma può giocare un ruolo chiave nell’azione di contrasto alla crisi economica e finanziaria, a sostegno sia dell’occupazione che della crescita. Questa la volontà espressa in occasione dell’apertura del 5° Summit europeo delle Regioni e della Città, che si è svolto a Copenaghen il 22 e il 23 marzo, con l’auspicio che diventi realtà per tutti gli europei.

Oltre 300 sindaci e presidenti delle Regioni dei 27 Stati membri, insieme a architetti, progettisti e ricercatori urbani si sono dunque confrontati per due giorni, con l’obiettivo di conformare maggiormente le tematiche urbane sull’agenda europea e mondiale. Il dibattito ha riguardato, tra l’altro, l’impatto delle politiche Ue sullo sviluppo urbano, il coinvolgimento dei cittadini nei progetti regionali e locali e lo sviluppo di una strategia di finanziamento innovativa per incoraggiare l’economia. A conclusione del Summit, è stata infine adottata la cosiddetta Dichiarazione di Copenhagen sul ruolo da attribuire allo sviluppo urbano in ciascuna regione, con l’impegno che, in vista della Conferenza Onu sullo Sviluppo Sostenibile (Rio+20), sia uno sviluppo sostenibile.

La presidente del Comitato delle Regioni, Mercedes Bresso, nell’avviare i lavori ha evidenziato la necessità di una politica integrata europea per le aree urbane, con un approccio su più livelli. “E’ riconoscendo pienamente il ruolo politico delle città – ha sottolineato – nello sviluppo di strategie,  coinvolgendole nella creazione di politiche di settore, incoraggiando la cooperazione ed un lavoro più armonioso con altri livelli di governance, che l’Europa sarà capace di traghettarsi verso il futuro. Giunti a questo stadio della crisi economica e finanziaria – ha continuato – e in un mondo sovrasfruttato a causa di un modello di sviluppo insostenibile, le città si trovano infatti in prima linea nel cambiare le nostre vite, stimolare la creatività, aiutare i disoccupati nella ricerca di lavoro e costruire legami di cooperazione con il mondo degli affari”.

José Manuel Barroso, il presidente della Commissione europea, ha sottolineato il ruolo cruciale che le città europee giocano per la realizzazione degli obiettivi europei del 2020 rispetto al lavoro, agli investimenti, alla ricerca, all’educazione e all’inclusione sociale. In tale contesto, Barroso ha esortato i leader delle autorità europee locali ad assumere un ruolo più attivo nel difendere il progetto europeo. “Le nostre città  – ha dichiarato – , sono state fortemente colpite dalla crisi, in particolare dalla disoccupazione, soprattutto quella giovanile. Ma esse sono anche luoghi di opportunità in quanto hanno una grande capacità di trovare vie innovative per confrontarsi con una realtà in veloce cambiamento sociale, economico ed ambientale, per cui ne dovremmo essere orgogliosi”.

Da parte loro, sia Frank Jensen, il sindaco di Copenaghen, che Vibeke Storm Rasmussen, presidente del Consiglio della Regione della capitale della Danimarca, che hanno ospitato il Summit insieme al Comitato delle Regioni, hanno evidenziato come lo sviluppo urbano possa giocare il suo ruolo chiave attraverso le politiche verdi. In particolare, secondo Jensen, la “crescita verde sostenibile” rappresenta la soluzione che da sola può permettere di affrontare le triplici sfide correnti ossia cambiamento climatico, riduzione delle emissioni di anidride carbonica e approvvigionamento sufficiente di fonti energetiche. Il sindaco ha così fornito esempi di iniziative realizzate dalla città di Copenhaghen nel suo tentativo di divenire “la prima capitale libera dall’anidride carbonica entro il 2025”.  
 

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