Al via il Piano Banda Ultra Larga del Governo: il CIPE assegna i primi 2,2 miliardi

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2,2 miliardi di euro su un totale previsto di circa 12,3: è la cifra assegnata ieri (6 agosto) dal CIPE alla rima fase del Piano Nazionale per la Banda Ultra Larga presentato dal Governo a novembre scorso ed approvato in Consigio dei Ministri a Marzo. I finanziamenti inziali, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, saranno utilizzati per portare la banda ultra larga (almeno 30 Mb/s) nelle zone C e D, ovvero quelle dove i privati non investirebbero.

7 Agosto 2015

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Redazione FORUM PA

Il CIPE ha approvato il 6 agosto scorso l’articolazione degli interventi per l’avvio del Piano strategico per la Banda Ultra Larga assegnando 2,2 miliardi di euro a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, ad interventi di immediata attivazione.

L’obiettivo del Piano, eleborato a novembre 2014 ed approvato nella scorsa primavera, è di azzerare in tre anni il gap accumulato dal nostro Paese con il resto dell’Europa e di raggiungere l’85% della popolazione con servizi di rete ultraveloci, raggiunere il tragardo del 50% della popolazione connessa con servizi a più di 100 Mbps e portare il 100% della popolazione ad almeno 30 Mbps.

La cifra appena sbloccata servirà ad aprire i cantieri sulle zone rientrati nei cluster C e D. Il Piano – infatti – prevede una suddizione delle aree di intervento in 4 segmenti (cluster appunto):

  • Cluster A – le principali 15 città italiane: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Venezia, Verona, Messina, Padova e Trieste per le quali entro il 2020 è previsto il salto ai 100 Mbps grazie ai soli investimenti privati (circa 1 miliardo)
  • Cluster B – 1.122 città che passeranno all’alta velocità grazie all’investimento pubblico, poco più di 6 miliardi, in parte a fondo perduto;
  • Cluster C – 2.650 comuni, in molti casi rurali, per cui è previsto il contributo pubblico, in parte a fondo perduto;
  • Cluster D – 4.300 città, che raccolgono il 15% della popolazione, per cui è necessario un investimento totalmente pubblico a fondo perduto .

Oltre ai 2,2 miliardi attuali, la Delibera del Cipe aggiunge che ulteriori risorse per 1,3 miliardo di euro potranno essere oggetto di successiva delibera sul Fondo sviluppo e coesione mentre altri 1,4 miliardi potranno essere conferiti al Piano con successivi provvedimenti normativi, per un volume complessivo di risorse pari a 4,9 miliardi.

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