Area vasta Lecce 2005/2015: strategie per uno scenario in evoluzione

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Lecce Porta d’Europa, città del Mondo, sistema di area vasta, raccordo al sistema Salento. Paolo Perrone, Sindaco del Comune salentino, ci parla di come la sua amministrazione cerca di promuovere una gestione integrata del territorio jonico-salentino dal punto di vista economico, sociale, ambientale, turistico e culturale, e ci illustra obiettivi e stato di attuazione del "Piano Strategico dell’area vasta Lecce 2005/2015".

5 Febbraio 2008

Articolo FPA

Lecce Porta d’Europa, città del Mondo, sistema di area vasta, raccordo al sistema Salento. Paolo Perrone, Sindaco del Comune salentino, ci parla di come la sua amministrazione cerca di promuovere una gestione integrata del territorio jonico-salentino dal punto di vista economico, sociale, ambientale, turistico e culturale, e ci illustra obiettivi e stato di attuazione del "Piano Strategico dell’area vasta Lecce 2005/2015".

La Sfida che la sua amministrazione ha accettato con il Progetto "Piano Strategico dell’area vasta Lecce 2005/2015 – Un ponte verso lo sviluppo economico-sociale e culturale” è quella di creare un sistema di sviluppo locale che intende rafforzare la cornice sociale, istituzionale e di governance del territorio.
A tal proposito può descriverci come la sua amministrazione sta procedendo per raggiungere tali finalità?

La città di Lecce è stata oggetto di profondi mutamenti nell’ultimo decennio, i finanziamenti europei hanno valorizzato il patrimonio architettonico della città, consentendo il recupero di molti dei suoi beni immobili e la conseguente loro valorizzazione, in generale si è infatti assistito ad un miglioramento della città e dei suoi spazi grazie alla capacità di guardare oltre i confini territoriali, confrontandoli con il contesto europeo.
Oggi lo scenario si evolve e con l’avvio di un percorso di pianificazione strategica di area vasta si lancia una nuova sfida sulla capacità di superare la ristrettezza dei confini geografici per continuare a migliorare la Città in ogni aspetto e renderla, al pari di altre città importanti e belle nel mondo, uno dei capoluoghi rinomati non solo per la sua bellezza, ma anche per la sua vivibilità.
L’impegno è quello di portare l’attenzione sul capoluogo salentino, quale centro di un’area metropolitana che sia riconosciuta nel mondo per il valore artistico del Barocco e non solo, puntare su una visione allargata di Lecce Città del Mondo vuole dare ai suoi Cittadini un riconoscimento più alto che è quello di città servizi; città del dialogo, città motore di sviluppo dell’area jonica salentina.

Lecce Porta d’Europa, città del Mondo, sistema di area vasta, raccordo al sistema SALENTO è dunque una segnaletica, una rotta da seguire, un sistema di valori da perseguire.
Si comincia un viaggio, si riparte seguendo i percorsi, che sono stati avviati e tracciati in questi anni con la sperimentazione di programmi complessi e progetti integrati, basandoci sull’esperienza maturata, sulle competenze acquisite e sulla consapevolezza che la Città è migliorata, e che lo sviluppo di un territorio non può prescindere dall’impegno di tutti.

La competitività di un territorio è strettamente legata all’efficienza della PA, sia per quanto attiene la qualità dell’attuazione delle politiche pubbliche, sia per la qualità dei servizi resi ai cittadini e alle imprese.
La dimensione territoriale oggi impone l’esigenza di coperture amministrativo-istituzionali su scale diverse da quelle rappresentate dai confini storici delle città e così anche la dimensione economico-sociale ha allargato il proprio ambito, imponendo un governo cittadino vasto in grado di orientare le emergenti dinamiche degli investimenti economici in funzione anche politica e sociale.
Partendo da una visione moderna dello sviluppo di Lecce in chiave sostenibile, la città di Lecce in qualità di promotore e soggetto capofila del Piano strategico di area vasta Lecce 2005/2015 "Un ponte verso lo sviluppo economico sociale culturale", si propone di includere le idee e le aspettative legittime che provengono dai Cittadini e dagli stakeholders con i quali costantemente ci confrontiamo e di migliorare attraverso una forma di "community governance" la qualità della vita e l’efficienza complessiva del tessuto produttivo locale.

Preso atto che pianificazione strategica equivale a pianificazione condivisa e integrata "di" un territorio e non semplicemente "per" un territorio, è ancora una volta opportuno sottolineare come la costruzione e la gestione del Piano sia imputabile agli attori presenti e operativi sullo stesso territorio di riferimento, che operano in modalità sinergica.
Questa sinergia trova concretizzazione nella modalità di lavoro scelta per la gestione di questa fase iniziale di costruzione del Piano Strategico.
L’efficacia di tale processo di costruzione del Piano è legata infatti alla volontà di costruire una governance efficace attraverso l’innovazione del rapporto tra pubblica amministrazione e territorio.
In concreto il piano strategico di un’area, non trova la sua esclusiva centralità nei contenuti pianificatori del documento di piano, quanto nel lungo processo di cambiamento culturale e politico, di crescita di coscienza civica e di identificazione di nuove forme organizzative e decisionali.
E proprio la volontà di creare entusiasmo e innescare un processo di good-governance dinamica delle potenzialità e dei bisogni locali ha orientato l’articolato percorso di pianificazione strategica dell’area vasta Lecce, verso un modello dinamico, che si evolve in funzione del livello di competenze e che è aperto al contributo della collettività.

Nel caso specifico, l’approccio strategico del piano è caratterizzato da una pluralità di percorsi che hanno l’obiettivo comune di incidere in modo significativo sul complesso sistema di "governance locale" con forti caratteri di innovazione di processo.
La ratio è quella di preparare il sistema locale al cambiamento, e non farsi cogliere impreparati nel momento in cui saremo chiamati a dare attuazione agli interventi pianificati sul territorio, in linea con le logiche della nuova programmazione 2007/2013, con il duplice obiettivo comune di attrarre maggior entità di risorse e di utilizzare al meglio i finanziamenti pubblici per lo sviluppo sostenibile e la crescita del nostro territorio.

Il nostro obiettivo è dunque creare una visione futura e condivisa per la città, consentire agli interlocutori interessati di diventare membri di un forum permanente di discussione delle politiche urbane, manifestando il proprio interesse a partecipare agli strumenti di partecipazione previsti.

Con la redazione del piano strategico "Piano Strategico e Piano Urbano della Mobilità dell’Area Vasta Lecce 2005-2015 – Un ponte verso lo sviluppo economico sociale culturale" si permetterà la definizione di un sistema di GOVERNANCE in grado di assicurare sia il processo di pianificazione sia lo sviluppo della capacity building necessaria al conseguimento della strategia e degli obiettivi del piano strategico, utilizzando la metodologia del mainstreaming di informazioni, conoscenze ed esperienze (best practices), anche al fine di definire un processo integrato di funzioni ed azioni necessarie per ottenere la delega di "Organismo Intermedio" per l’Area Vasta Lecce 2005/2015, inteso quale strumento e modalità operative per favorire le condizioni amministrative la gestione diretta degli interventi di sviluppo territoriale, così come definito nel Reg. CE 1083/2006.

Qual è stata la visione strategica e le motivazioni che hanno spinto i vari partner a puntare su un nuovo modello policentrico di sviluppo del territorio? In cosa consiste l’originalità dell’iniziativa e quali sono gli aspetti innovativi del processo attuato?
Il Piano strategico dell’Area Vasta Lecce 2005-2015 "Un ponte verso lo sviluppo economico-sociale-culturale" dovrà elaborare un sistema coerente di obiettivi ed azioni da realizzare, integrate dal punto di vista economico, sociale e culturale e volte a promuovere uno sviluppo sostenibile, coinvolgendo tutti i principali attori sociali, economici e culturali nella definizione per il territorio di riferimento di un modello di sviluppo e di priorità e creando una rete di collaborazione e concertazione.

Il Piano strategico dovrà, inoltre, dare risposte operative ad una serie di problemi già identificati nei loro contorni e per i quali, in alcuni casi, vi sono già delle elaborazioni condivise tra soggetti pubblici e privati portatori di interessi diversi, da portare ad un livello più avanzato (più operativo) di elaborazione per aprire il passo allo loro realizzazione con un livello adeguato di sostegno.
Il Piano Strategico ha come slogan "Un ponte verso lo sviluppo economico-sociale e culturale", perché un ponte è espressione figurata di un "passaggio" che necessita di fondamenta solide, di un processo di crescita e di sviluppo territoriale.
Con questo processo si mira al riequilibrio socio-economico di un’area corrispondente a 31 Comuni del nord Salento oggetto di pianificazione, al rilancio della competitività e della coesione territoriale e allo sviluppo di strategie di internazionalizzazione e networking, secondo un quadro logico che si manifesta nella DEFINIZIONE DI UNA STRATEGIA DI SVILUPPO URBANO INTEGRATO, INTERSETTORIALE E PARTECIPATIVO.
Ne deriva un percorso di sviluppo che promuove una gestione integrata del territorio jonico-salentino dal punto di vista economico, sociale, ambientale, turistico-culturale, mediante l’applicazione della LOGICA DEI CLUSTER, attraverso progetti ed interventi integrati di sviluppo urbano rivolti a tutti gli attori istituzionali, economici e sociali coinvolti nel processo di valorizzazione, quali meccanismi in grado di garantire l’integrazione, la concentrazione e l’addizionalità finanziaria, programmatica, territoriale e settoriale.
Si tratta di un percorso che si proietta verso dinamiche di area vasta sostenendone la valorizzazione, secondo una complessa ed articolata strategia di sviluppo locale che propone precisi riferimenti agli interventi promossi da una molteplicità di attori istituzionali referenti della città, secondo una logica di coerenza e possibile integrazione con altri Piani e Progetti incidenti sul territorio di riferimento.

Presupposto per l’applicazione di tale impostazione strategica è la previsione di una metodologia di sviluppo urbano basata su di un approccio integrato ed intersettoriale – sulla base della metodologia applicata con successo ad altri strumenti di pianificazione territoriale, con particolare riferimento al:
– Al PIS n. 11 Itinerario Turistico-culturale "Barocco Pugliese", la cui Idea Forza è stata individuata nella COSTRUZIONE DI UN SISTEMA TURISTICO INTEGRATO basato sulla più ampia qualificazione dell’offerta complessiva a livello turistico, culturale ed ambientale.
– Al PIT n. 8 "Sviluppo ed innovazione dell’economia agricola e rurale attraverso l’integrazione e la diversificazione produttiva", avente come strategia la costituzione ed entrata a regime del DISTRETTO AGROALIMENTARE DI QUALITA’, la cui finalità principale è IL RILANCIO DELLA QUALITÀ DEL TERRITORIO SALENTINO.

L’ipotesi prospettata si colloca in una logica di integrazione orizzontale e verticale delle azioni territoriali, finalizzata alla promozione di una allocazione efficace ed efficiente delle risorse e orientata allo sviluppo ed alla crescita, secondo tre tematismi comuni – Turismo, Ambiente e Cultura – attraverso un processo di integrazione di politiche e progetti, in un ottica di identità e consenso sociale, e dell’estensione di attribuzioni, che permetterà a tutti gli Enti, raccordati nell’area vasta, di definire strategie per far convergere e finalizzare le risorse dei diversi soggetti verso l’attuazione di obiettivi e programmi comuni.

Ne consegue che il costruendo Piano Strategico dell’Area Vasta, in coerenza con i Documenti Strategici Nazionali ed i Programmi Operativi Regionali, dovrà esplicitare sia gli obiettivi generali della politica di coesione unitaria di area vasta, sia quelli specifici (Turismo, Ambiente e Cultura), che saranno perseguiti con un metodo più innovativo rispetto al passato, tale cioè da accompagnare la predisposizione del Piano, inaugurando una nuova fase di progettazione strategica, sorretta da una stretta cooperazione tra la Regione, la Provincia, gli Enti Locali e gli altri soggetti del partnerariato economico e sociale.

Un piano strategico deve essere innanzitutto un progetto di governo territoriale aperto agli scenari evolutivi futuri e alle istanze che proverranno dalla partecipazione di tutti gli attori economico-sociali allo sviluppo del territorio.
PARTECIPARE alla pianificazione strategica di area vasta significa esercitare il diritto/dovere degli stakeholders di prendere parte in maniera consapevole alla definizione delle linee strategiche da programmare, con un’idea di programmazione orientata all”utilizzo degli strumenti di sviluppo territoriale coerente con le peculiarità del territorio e con i bisogni socio-economici che in esso emergono.
Il vantaggio collettivo è evidente intanto nel riuscire a costruire un’identità e un senso di appartenenza forti, ma anche nella capacità della comunità di riconoscersi in un progetto di lungo periodo e nell’impegno collettivo a perseguire gli obiettivi strategici, con assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti direttamente coinvolti.
Il processo di apprendimento culturale, politico e organizzativo avviato con questo nuovo strumento dipende proprio dall’evidenza dei forti vantaggi che si realizzano attraverso l’integrazione, la cooperazione e la sinergia, si pensi ad esempio alle economie di scala e di rete potenzialmente attivabili, che sono rilevanti per l’intero territorio.

I risultati finora raggiunti sono in linea con gli obiettivi dichiarati in fase progettuale e/o c’è stato il bisogno di una revisione in corso d’opera? Se sì, quali le criticità riscontrate?
Il Comune di Lecce, in qualità di Ente Capofila dell’Area Vasta del comprensorio Leccese, appositamente costituito con il primo Protocollo di intesa sottoscritto in data 04/05/2005, ha approvato la proposta progettuale denominata PIANO STRATEGICO DELL’AREA VASTA LECCE 2005/2015 – "Un ponte verso lo sviluppo economico-sociale e culturale" , al fine di partecipare al bando regionale pubblicato sul BURP n. 51 del 7 aprile 2005.
Su richiesta del Responsabile dell’Autorità di Gestione della Regione Puglia e al fine di delineare ed avviare un disegno unitario e condiviso di pianificazione strategica per il territorio di riferimento, si è reso utile raccordare la proposta e le relative progettualità con il Piano Strategico "PARCO DEGLI ULIVI E DEL NEGROAMARO", il Piano Strategico "COLLABORARE PER CRESCERE: LO SVILUPPO SOSTENIBILE CONDIVISO" e con gli indirizzi strategici 2007/2013; pertanto la stessa Amministrazione comunale di Lecce, in qualità di Ente Capofila del raggruppamento, ha rielaborato il documento di PIANO STRATEGICO DELL’AREA VASTA LECCE 2005/2015 , individuando un percorso di sviluppo integrato del territorio jonico-salentino all’interno del SISTEMA PUGLIA, con il quale si raccorda, tracciandone i profili di coerenza, secondo possibili dinamiche di area vasta che guardano anche ad altri piani/progetti.

In sintesi il progetto è finalizzato ad individuare per il territorio di riferimento la visione, le strategie e gli obiettivi da perseguire, vocazionalità ed opportunità locali, nonché progettare e promuovere reti di alleanze e di complementarità con altre città, prevedere delle dinamiche di sviluppo locale urbano, in materia di sviluppo sostenibile anche nel rispetto dei Fondi strutturali, attuali e futuri e le proiezioni anche di cooperazione interistituzionale, per affrontare la sfida per la crescita e la competitività della nostra area territoriale nella nuova programmazione Europea 2007-2013 e dei futuri rapporti con le aree dei Balcani e Mediterraneo.

Ai sensi e per gli effetti di quanto concordato nelle opportune sedi con l’Autorità di Gestione della Regione Puglia, il documento rielaborato "PIANO STRATEGICO DELL’AREA VASTA LECCE 2005/2015", oltre a prevedere l’ipotesi di integrazione del Piano Strategico della Città di Lecce con altri piani e progetti, contiene anche la rimodulazione del piano finanziario, inserito nella linea E della Misura 5.1, a valere sui fondi POR PUGLIA 2000/2006, con esclusivo riferimento all’implementazione delle attività correlate alla pianificazione strategica di area vasta.

Potrebbe illustrarci in che modo sono stati coinvolti i diversi soggetti in un disegno unico di sviluppo e quanto sono risultate importanti per il successo del progetto le reti di alleanze attivate sul territorio?
Il Piano Strategico nasce dalla necessità di effettuare una trasformazione profonda e radicale dell’Area Vasta, unendo energie pubbliche e private.
E’ naturale, infatti, che tutto ciò non può prescindere dal coinvolgimento, dalla cooperazione e dalla partecipazione di tutti i protagonisti di questo rinnovamento tanto forte e totalizzante.
La prospettiva sulla quale si è avviato il processo di definizione del piano strategico è quella relativa all’approccio "concertativo o partecipato" che è caratterizzato da un processo negoziale e di co-progettazione in cui interagiscono i diversi punti di vista.

Il Programma di attivazione del Partnerariato Istituzionale ed Economico-sociale è stato adottato con successo dall’Amministrazione Comunale del Comune di Lecce come modello di riferimento nell’attuazione di altri programmi e progetti inerenti alla valorizzazione delle iniziative ed attività riconducibili alla rivitalizzazione economica e sociale del territorio, quali:

– la Misura 5.1 del POR Puglia 2000-2006;
– i Contratti di quartiere I e II;
– Agenda 21;
– Piani Sociali di Zona;
– il PIT n. 8 "Sviluppo ed innovazione dell’economia agricola e rurale attraverso l’integrazione e la diversificazione produttiva";
– il PIS n. 11 Itinerario turistico – culturale "Barocco Pugliese";
– il PIS n. 12 Itinerario turistico – culturale "Normanno Svevo Angioino" il Programma urbano generale (P.U.G);
– Il Programma Integrato di Riqualificazione delle Periferie (P.I.R.P.).

Tale approccio di pianificazione dal basso, in cui prevale il bottom up come direzione decisionale, è anche un processo che tende a tutelare tanto i soggetti pubblici, che i soggetti privati, per la caratteristica di essere costruito a partire dagli interessi del territorio, ed che assolve ad una "funzione educativa" di promozione delle capacità e delle competenze del territorio (community building).

Il modello si articola in tre fasi principali:
FASE ISTRUTTORIA – Si tratta di una fase preliminare di preparazione all’indagine conoscitiva e di supporto a tutte le attività di partnerariato. In questa fase il Comune di Lecce ha cercato di diffondere l’interesse per le tematiche giovanili attraverso una sensibilizzazione ed una attenta stimolazione dei soggetti pubblici e privati.
FASE ESPLORATIVA – Lo sviluppo di tale fase, si estrinseca nell’esplorazione e individuazione delle parti sociali e di tutti i soggetti coinvolti nello sviluppo del territorio e particolarmente sensibili ai Tematismi Specifici, che, attraverso l’attivazione della TASK FORCE, possano apportare un proficuo contributo, nell’ambito delle loro specifiche competenze, sia in fase di progettazione che in fase di esecuzione.
FASE PROGETTUALE – La metodologia seguita in questa fase prevede l’attivazione di 11 Gruppi di Progetto corrispondenti a 11 temi strategici,che consentono la possibilità di raccordare in termini propositivi ed operativi le proposte emergenti dal territorio, sia da parte pubblica che da parte privata, anche allo scopo di creare le condizioni migliori per la valorizzazione delle iniziative ed attività riconducibili alla rivitalizzazione sociale del territorio.

Ad oggi il progetto coinvolge oltre al Comune di Lecce, quale Ente capofila del raggruppamento definitivo, formalizzato durante l’Assemblea Interistituzionale del 13 settembre 2007, la Provincia di Lecce, le Unioni dei Comuni Union 3 ed Unione dei comuni del Nord Salento, ed i Comuni dell’area Nord Salento per un totale di 30 Comuni.

Sullo sfondo vi è la profonda convinzione che il partneriato economico sociale costituisca il principale "motore di sviluppo dell’area vasta", il "pilastro" sul quale deve poggiare l’intero programma.
Per sostenere e dare attuazione concreta ad un percorso di pianificazione Strategica di area vasta occorre costruire "un’organizzazione a rete" non basta sottoscrivere un patto di buone intenzioni, ma è necessario dotarsi di strumenti e di regole del gioco tra gli attori istituzionali e i diversi partner appositamente per garantire trasparenza al processo e sviluppare l’identità.

L’aver condiviso e adottato in sede di Assemblea Interistituzionale un modello organizzativo gestionale preposto al governo del percorso di pianificazione strategica è già dimostrazione del nostro comune impegno per favorire la cooperazione interistituzionale fra enti e sostenere formule diffuse di partneriato.

 

Per saperne di più
Comune di Lecce
La scheda progetto

 

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