Cloud nella PA, una leva strategica per la crescita nel medio periodo del Paese

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Lo scenario attuale è enormemente frammentato e la qualità dei CED non è sufficiente. Il passaggio al Cloud prevede la creazione di Data Center gestiti dalle amministrazioni stesse, che eroghino servizi coerenti con un modello cloud, secondo l’esperienza già sperimentata dal Sistema Pubblico di Connettività, oppure secondo il modello dei Centri di Servizio Territoriali a livello di PA locale

14 Giugno 2016

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Enrico Martini, Ministero dello Sviluppo economico

Dallo scorso aprile, nell’ambito della strategia per il Digital Single Market, la Commissione europea ha individuato un percorso sulla digitalizzazione delle industrie Europee e per un Cloud comunitario che stimoli la ricerca e l’utilizzo produttivo delle imprese e dei cittadini dei Big data. Nel loro insieme le iniziative comunitarie perseguono lo scopo di agevolare una crescita europea che basi le sue fondamenta sull’ecosistema digitale al fine di rafforzare il posizionamento dell’area all’interno della competizione mondiale.

Le recenti iniziative in seno al Digital Single Market prevedono sul tema del Cloud la realizzazione di una piattaforma in grado di connettere 1,7 milioni di ricercatori e 70 milioni di professionisti del settore per consentire l’accesso a una piattaforma condivisa per lo storage e l’analisi dei Big data. Su questo progetto l’Europa punta fortemente e ha previsto risorse dell’ordine di circa 6,7 miliardi di euro, di questi già 2 miliardi sono previsti in progetti di ricerca finanziati dal programma Horizon 2020, per i restanti si immagina un contributo derivante da una partnership pubblico-privato.

A livello di best practises internazionali nei processi di digitalizzazione l’approccio soltanto bottom up (razionalizzazione dei servizi) o soltanto top down (razionalizzazione dei CED) non si è rivelato vincente. La Commissione europea recentemente ha posto l’accento sul tema del Cloud e più in generale sulla fruizione degli open data erogati su piattaforme Cloud, dando una chiara preferenza a iniziative che premino la creazioni di Data Center per lo studio e l’impiego di dati Europei che possano essere utili ai cittadini e alle imprese.

La tecnologia della virtualizzazione permette di rompere il legame che esiste tra applicazioni e infrastruttura fisica, consentendo all’IT di beneficiare di risorse condivise, quali elaborazione, rete e storage, per raggiungere i requisiti in termini di prestazioni e availability.

Non appena il passaggio verso la virtualizzazione procede, le risorse IT condivise e l’automazione assicurano i mezzi necessari per ridurre ulteriormente le risorse utilizzate per il funzionamento e la manutenzione dei sistemi.

Negli ultimi due anni il nostro Paese ha registrato un rilancio importante del comparto ICT, dalle infrastrutture alla digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni che, sebbene lento offre incoraggianti segnali. L’Italia cresce nell’indice di digitalizzazione della economia e della società (DESI) essenzialmente grazie alle iniziative intraprese negli ultimi anni sul fronte delle infrastrutture e della digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni.

In Italia recentemente sono state approvate le linee guida sul Cloud P.A. ed è forte l’attenzione sulla razionalizzazione dei Data Center. Sul tema infatti sono state spese numerose energie nel corso degli ultimi anni al fine di avere un quadro chiaro di quale sia effettivamente la situazione nazionale in termini di data center, ma soprattutto dei servizi di cui attualmente è dotata la pubblica amministrazione.

Lo scenario attuale è enormemente frammentato e la qualità dei CED non è di certo sufficiente per un Paese che vuole essere fra i più competitivi del mondo. Il passaggio al Cloud prevede la creazione di Data Center gestiti dalle amministrazioni stesse, che eroghino servizi coerenti con un modello cloud, secondo l’esperienza già sperimentata dal Sistema Pubblico di Connettività, oppure secondo il modello dei Centri di Servizio Territoriali a livello di PA locale.

Negli anni scorsi, seppure in mancanza di una governance centrale che indirizzasse la PA verso un obiettivo comune, già si erano segnalate numerose iniziative interessanti della PA Italiana a livello centrale, passando per le Regioni e interessando realtà locali come enti sanitari o Comuni, che hanno visto nel Cloud una leva fondamentale per accelerare la digitalizzazione senza gravare eccessivamente sulle casse dell’ente.

Oggi, grazie all’impegno diretto del Governo, per tramite dell’Agid, si dispone di una governace centralizzata che è pervenuta alla definizione di una normativa prescrittiva e abilitante, promuovendo e portando a sistema iniziative di collaborazione tra gli enti, che prima erano state realizzate spontaneamente dal basso.

Adesso bisogna dare piena attuazione alla normativa prendendo coscienza che il settore pubblico nei prossimi anni verrà trasformato su scala mondiale, grazie a modelli tecnologici sempre nuovi come il cloud computing che oggi rappresenta un cambiamento rivoluzionario nell’erogazione dei servizi IT della PA.

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