Cloud per la PA: quattro domande sulla “nuvola”.

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Durante il prossimo FORUM PA 2011 si svolgerà “CloudPA – 1^ Conferenza nazionale del Cloud Computing per la PA”. Sarà un’occasione congressuale ed espositiva per fare il punto sulla “strategia della nuvola” e per verificare insieme se e perché questa rivoluzione tecnologica è un’opportunità per l’amministrazione pubblica. Di nuovo quindi affermiamo con forza che la crisi è il momento delle svolte, delle innovazioni radicali di processo e di prodotto, del coraggio di innovare. Già hanno aderito le maggiori società ICT che operano in Italia e uno spazio particolare sarà dato alla nostra community dei responsabili dell’informatica pubblica. Nei prossimi giorni vi daremo i dettagli, ma già da oggi vorrei chiarire a voi e a me stesso qualche “fondamentale” del cloud computing. Forse voi sapete già tutto, ma visto che io invece ero abbastanza ignorante mi sono posto delle domande e ho cercato delle risposte nella nostra enciclopedia di SaperiPA.

6 Aprile 2011

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Carlo Mochi Sismondi

Articolo FPA

Durante il prossimo FORUM PA 2011 si svolgerà CloudPA – 1^ Conferenza nazionale del Cloud Computing per la PA”. Sarà un’occasione congressuale ed espositiva molto completa ed articolata, che fa seguito a tanti convegni nostri e di altri sul tema, proponendosi di fare il punto sulla “strategia della nuvola”, per verificare insieme se e perché questa rivoluzione tecnologica è un’opportunità per l’amministrazione pubblica. Un’altra iniziativa quindi per affermare con forza, come già facciamo da tempo, che la crisi è il momento delle svolte, delle innovazioni radicali di processo e di prodotto, del coraggio di innovare.

Già hanno aderito alla nostra iniziativa le maggiori società ICT che operano in Italia e uno spazio particolare sarà dato alla nostra community dei responsabili dell’informatica pubblica dei vari enti ed amministrazioni (il Club dell’Amministrazione digitale). Nei prossimi giorni vi daremo i dettagli di questa nuova impresa che parte quest’anno, ma già da oggi vorrei chiarire a voi e a me stesso qualche “fondamentale” del cloud computing. Forse voi sapete già tutto, ma visto che io invece ero abbastanza ignorante mi sono posto delle domande e ho cercato delle risposte in pillole nella nostra enciclopedia di SaperiPA (saccheggiando le relazioni di Roberto Masiero, di Daniela Battisti, di Daniele Tatti e di Aldo Liso).
Queste stesse domande, o domande simili le porremo poi ai vertici delle aziende multinazionali che stanno operando in Italia in questo spazio, ma che hanno anche esperienze importanti all’estero.

Pillole di cloud:

  • Ma esattamente cosa si intende per cloud computing?
Su SaperiPA trovi articoli ed approfondimenti sul cloud computing

Con la sintesi che permette solo l’inglese Gartner Group così definisce il Cloud Computing: “Cloud Computing is a style of computing in which elastic and scalable information technology – enabled capabilities are delivered as a Service”.
La traduzione in italiano è un po’ più lunga e complicata. Possiamo parafrasare così: “il cloud computing è un modo di usare l’informatica in cui capacità flessibili e scalabili (parliamo di dati e informazioni, di software, ma anche di piattaforme e di infrastrutture hardware) possono essere fornite su domanda come un servizio”. Si chiama “cloud”, ossia nuvola, perché tali servizi, dati e opportunità non risiedono presso i nostri server, ma presso server dislocati, a volte multipli, spesso anche molto lontani fisicamente: su una nuvola appunto.

  • Quali sono le componenti di questa nuova tecnologia?

Il cloud computing si caratterizza a seconda di cosa viene fornito “dalla nuvola”. Si parla quindi nel caso di software di SaaS ossia di “Software as a Service” , nel caso di middleware o di piattaforma di PaaS ossia di “Platform as a Service” , nel caso di hardware e di infrastrutture di IaaS ossia di “Infrastructure as a Service”.
Altra caratteristica è data dall’esclusività o meno della “nostra” nuvola: parliamo così di “public cloud” se condividiamo con altri la nuvola, di “private cloud” se è in esclusiva, di “hybrid cloud” se è un sistema misto. 

  • Perché il cloud computing può essere utile alla PA?

Perché aiuta a risolvere alcuni tra i più importanti punti critici dei sistemi informativi pubblici: in particolare:

  • costa meno, e fa quindi risparmiare risorse,

  • permette un sistema informativo distribuito, ma allo stesso tempo unitario e integrato,

  • favorisce infatti una governance unitaria e una efficace cooperazione applicativa

Citando integralmente la relazione di Roberto Masiero infatti:

  • Può consentire un sostanziale vantaggio in termini di riduzione di costi, aumento di efficienza, flessibilità e velocità di implementazione dei servizi della PA

  • Può abilitare il cambiamento del modello organizzativo dell’IT nelle varieAmministrazioni Centrali e Locali – da gestori di infrastrutture a broker di servizi

  • Può consentire alla PA di mettere a disposizione una serie di risorse condivise per alimentare lo sviluppo dell’intero ecosistema-Paese

  • Le tecnologie Cloud e Web2.0 aprono le porte “all’Open Government” con la possibilità di mettere a disposizione i dati della PA per consentire a cittadini e terze parti di sviluppare applicazioni “riusabili” in modalità Cloud Services

  • Cosa faremo a FORUM PA 2011?
Scopri tutte le piazze dell’innovazione a FORUM PA 2011

L’idea è di approfittare della presenza delle principali aziende italiane e multinazionali che si cimentano con il cloud computing (Oracle, IBM, Telecom, Microsoft, EMC2, Google, HP, ecc.) e delle principali amministrazioni pubbliche e organi tecnici o autorità di regolazione (DigitPA e Garante Privacy in primis) per fare il punto sulla strategia italiana per il cloud computing nella PA. Avremo quindi in programma convegni strategici, seminari tecnici, momenti formativi e un percorso che, partendo dalla piazza del cloud computing, interpretata quest’anno da Oracle, si dipanerà toccando soluzioni, progetti e esperienze di aziende ed amministrazioni.

 

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