Comune Genova: “Noi su PagoPA ma mancano azioni coordinate a livello centrale”

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Il passaggio al nodo dei pagamenti è un processo in itinere che viene raffinato e migliorato anche grazie alle
segnalazioni degli enti che si stanno attivando sul nodo.
Da quello che si recepisce manca sicuramente la parte
informativa e di comunicazione
verso il
cittadino e le imprese e manca anche una uniformità e una standardizzazione delle interfacce che i PSP mettono a disposizione

28 Ottobre 2016

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Anna Migliaro, direzione sistemi informativi, Comune di Genova

Il Comune di Genova è attivo sul modello 1 (accesso da portale della PA) da maggio 2016 con alcuni servizi on line e sul modello 3 (accesso da canali del prestatore dei servizi di pagamento) da settembre.

Aveva già disposizione una piattaforma di pagamenti ereditata di progetti di e-gov prima fase; a tale piattaforma era stata affiancata, da tempo, una componente di quadratura e regolarizzazione degli incassi che si integra con la contabilità dell’ente per ripartire in automatico, dopo il processo di quadratura e riconciliazione, un singolo debito sulle voci contabili che lo compongono. Tali componenti sono state fondamentali perché hanno facilitato l’integrazione con il nodo dei pagamenti.

Se da un versante l’avvento del nodo facilita per gli enti creditori (tutte le PA) la gestione della riscossione degli incassi ottimizzando le attività di riconciliazione e quindi di ripartizione sulle singole voci contabili, dall’altro versante al cittadino viene garantita una maggiore trasparenza in quanto non c’è più l’obbligo di effettuare il pagamento con l’istituto bancario selezionato dall’ente, ma si può scegliere, tra i Prestatori Servizi Pagamento (PSP) accreditati, quello che offre le condizioni migliori.

Per riassumere le principali aspettative del nodo potremmo sintetizzarle in:

    • Porre al centro il cittadino che è libero di scegliere la modalità di pagamento e l’operatore bancario che preferisce o quello che gli offre i costi di commissione minore
    • Fornire al cittadino un unico documento che permetta il pagamento su tutti i PSP compreso poste
    • Semplificare gli aspetti contabili per le PA

    Ma il processo non è ancora del tutto a regime: è un percorso in itinere che viene raffinato e migliorato anche grazie alle segnalazioni degli enti che si stanno attivando sul nodo.

    Da quello che si recepisce manca sicuramente la parte informativa e di comunicazione verso il cittadino e le imprese e manca anche una uniformità e una standardizzazione delle interfacce che i PSP mettono a disposizione.

    Mi spiego meglio: quando un cittadino accede al suo home banking (quindi modello 3) dovrebbe capire subito quale scelta del menu gli permette di pagare tramite PagoPa. Dai casi visti non sembra così immediato. Di fatto gli enti creditori non possono conoscere tutti i portali dei singoli PSP o i menu esposti sugli ATM dei PSP stessi e quindi le PA possono solo recepire le difficoltà dei cittadini senza essere in grado di supportarli adeguatamente.

    Nella nostra esperienza si sente la mancanza di azioni coordinate tra governo centrale, realtà locali e PSP volte a favorire la conoscenza dei nuovi strumenti di pagamento e a facilitare e incentivare cittadini e imprese all’utilizzo dei medesimi servizi.

    Il Comune di Genova ha contattato i primi utilizzatori del nodo per capire le problematiche a cui si trovavano di fronte. Nella maggior parte dei casi è emersa la difficoltà a comprendere che poteva essere effettuato il pagamento su una delle banche presenti anche se non era la loro. Questi sono solo alcun esempi delle problematiche connesse al nodo, la filosofia generale è sicuramente ottima, ma la strada per andare a regime è ancora lunga e va percorsa assieme ad AgID con altre azioni.

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