GovGirl: il lato divertente dei social media nella pubblica amministrazione

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Kristy Fifelsky, CEO di DigitalGov Group, un’azienda IT basata a Reno, Nevada, è ideatrice e fondatrice of GovGirl.com, ed ex-responsabile della Rete Civica della città di Reno, Nevada, nonché membro della National Association of Government Webmasters. Kristy ci fornisce alcuni spunti sulla sua proposta per promuovere i social media e l’open government in piccole cittadine degli Stati Uniti.

10 Luglio 2012

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Kristy Fifelski, CEO di DigitalGov Group LLC, Reno (Nevada)

Kristy Fifelsky, CEO di DigitalGov Group, un’azienda IT basata a Reno, Nevada, è ideatrice e fondatrice of GovGirl.com, ed ex-responsabile della Rete Civica della città di Reno, Nevada, nonché membro della National Association of Government Webmasters. Kristy ci fornisce alcuni spunti sulla sua proposta per promuovere i social media e l’open government in piccole cittadine degli Stati Uniti.

Lo scorso anno quando ho incontrato il nuovo city manager della città di Reno, in Nevada, mi ha stretto la mano e sorridendo mi ha detto “Tu sei GovGirl”. Mi sono messa a ridere perché mi aveva riconosciuta e fu incoraggiante scoprire che la mia personalità on line era in qualche modo “compiuta”. 

Ho creato GovGirl.com nel 2011 e ho cominciato postando video con l’obiettivo di condividere le mie esperienze in materia di open government, mettendo in evidenza il lato divertente del social government. Senza dubbio un lavoro “amatoriale”, ma già un anno dopo  cominciavo ad incontrare sempre più spesso  dipendenti pubblici che dicevano di essersi imbattuti in "GovGirl" e di averlo apprezzato.

Quando l’amministrazione comunale di Reno lo scorso autunno ha collaborato all’organizzazione del primo civic hackathon, "Hack4Reno", ho messo insieme una serie di video, offrendo una prospettiva da insider della manifestazione. Ho seguito un paio dei principali organizzatori dei laboratori tecnologici, Reno Collective, durante le fasi di pianificazione e ho girato dei video dei partecipanti.

Il mio mini-documentario getta uno sguardo differente su cosa significhi partecipare ad un civic hackathon: questo evento è qualcosa a cui le persone nelle comunità più piccole non sempre riescono a partecipare. Mentre molte delle città più grandi degli Stati Uniti, come New York e San Francisco, hanno le risorse per introdurre innovazioni e ospitare hackathon, una delle mie più grandi preoccupazioni è che proprio le piccole città vengano lasciate indietro.

Ci sono circa 36.000 città negli Stati Uniti. Meno di 60 di queste hanno una popolazione che supera le 300.000 persone. La maggior parte delle città sono molto più piccole. Gli sforzi verso l’open gov e l’innovazione civica non possono trascurare le piccole città americane. Le grandi città con immense risorse non costituiscono la maggioranza del nostro Paese.

Uno dei miei video preferiti in GovGirl è dedicato alle città che non solo stanno utilizzano i social media ma si divertono nel farlo. Il video presentava storie di comunità che entrano in contatto con i cittadini attraverso uno spiccato senso dell’umorismo, pubblicando su Facebook immagini e post ironici e scherzosi. Il mio obiettivo era incoraggiare i dipendenti pubblici a superare i loro timori nei confronti dei social media.

La scorsa primavera, la Città di New York ha pubblicato una ‘Digital City Roadmap’. Sotto la guida di Rachel Sterne, la più grande città d’America sta lavorando su come diventare un leader mondiale nel governo aperto e nella collaborazione digitale. Uno dei pilastri del loro piano è l’utilizzo dei social media.

La Città di New York e altre grandi città sono sulla buona strada. Ma per quanto riguarda le città più tipiche del nostro paese, ovvero lAmerica delle piccole città? Nel periodo in cui sono stata nel Consiglio di Amministrazione della National Association of Government Webmasters, ho scoperto che molte amministrazioni avevano delle riserve nel coinvolgere i cittadini attraverso l’utilizzo dei social media.

Il timore più diffuso tra i governanti delle città è di non avere il personale per mantenere la presenza sui social media, oppure ci si preoccupa di ricevere commenti negativi e censure, per non parlare dell’obbligo di produrre una policy approvata da un legale!

Ho cominciato a ricevere un sacco di domande da parte di dipendenti statali che volevano sapere come stavano lavorando le altre città e quali fossero gli errori da evitare nella creazione di un nuovo programma.

Qualche mese fa, ho fondato una società che si chiama DigitalGov Group LLC e ho lasciato a testa alta la mia decennale carriera all’interno dell’amministrazione cittadina. È più appagante riuscire a guidare i governi delle città tra gli ostacoli che si incontrano nella creazione di una presenza sui social media e condurli speditamente sulla strada del coinvolgimento dei cittadini.

Carson City, in Nevada, come molti altri enti, era entrata in una fase di stallo proprio nel momento in cui cercava di sviluppare una presenza sui social media a pieno regime. Mi hanno chiamata e ora stanno andando oltre Facebook, verso altri strumenti social che non avevano considerato.

DigitalGov è la prima e unica azienda negli Stati Uniti che è stata fondata appositamente per istruire le agenzie governative sulle best practice nel campo dei social media. La rivista Government Technology ha pubblicato un articolo in cui si solleva la questione se i governi debbano pagare per questa consulenza sui social media.

Scopriremo presto quanto può avere successo una società che fornisce alle città consulenza sui social media, e potete scommettere che GovGirl ve ne darà notizia.

Traduzione a cura di Michela Stentella e Chiara Buongiovanni

TESTO ORIGINALE IN INGLESE

Taking Social Media in Government from the funny side

By Kristy Fifelski, CEO of DigitalGov Group LLC 

Last year, as I met the new city manager for the City of Reno, Nevada, he shook my hand and smiled, “You’re GovGirl”. I laughed to be ‘recognized’ and was encouraged to know that my online personality had come full circle.

I created GovGirl.com in 2011 and began posting online videos to share my open government experiences and highlight the humorous side of social government. It is certainly a homemade production, but over a year later, I regularly hear from government employees who have come across and enjoyed “GovGirl”.

When the City of Reno helped organize Reno’s first civic hackathon last autumn, “Hack4Reno”, I put together a series of GovGirl videos giving an inside look at the event. I followed a couple of key organizers from the local co-working shop for techs, Reno Collective, during the planning stages, and I shot video of the participants.

My mini-documentary gives a different look at what it’s like to be involved in a civic hackathon. It’s something that folks in the smaller communities don’t always get to participate in. While many of the larger cities in the United States such as New York City and San Francisco have the resources to innovate and host hackathons, one of my biggest worries is that smaller cities are getting left behind.

There are approximately 36,000 cities and towns in the U.S. Fewer than 60 of those cities have a population of over 300,000. Most cities have far less than that. Efforts towards open government and civic innovation cannot overlook small town America. Large cities with vast resources are not what make up the majority of our country.

One of my favorite GovGirl videos highlighted cities that weren’t just using social media – they were having fun with it. The video shared stories about communities that connected with citizens by having a sense of humor on Facebook with lighthearted posts and pictures. I wanted to encourage government employees to get past their apprehension towards social media.

Last spring, New York City published a ‘Digital City Roadmap’. With Rachel Sterne at the helm, the largest city in America is working on becoming a world leader in open government and digital collaboration. One of the pillars of their plan is engagement through social media.  

New York City and other large cities are on the right track. But what about cities more typical of our country, that small town America? During my time serving on the Board of Directors of the National Association of Government Webmasters, I found that many city governments across the country were still reserved about engaging with citizens using social technologies.

The usual apprehension from city leadership includes not having staff to maintain a social presence, worries about negative comments and censorship, and not to mention getting a policy approved by legal counsel! I started getting a lot of questions from government employees who wanted to know what was working in other cities, and what to avoid in setting up a new program.

A few months ago, I founded a company called DigitalGov Group LLC and left my 10 year city government career to head it up. It is a most fulfilling feeling to be able to guide city governments through the hurdles of creating a social media presence and get them on the fast track to engaging with citizens. Carson City, Nevada, like so many other agencies, was stalled in getting their social presence into full swing. They called me in and now they’re stepping out beyond Facebook to other social tools they hadn’t considered.

DigitalGov is the first and only company in the United States that was founded specifically to teach government agencies about social media best practices. Government Technology magazine published an article posing the question of whether governments would pay for this type of social media advice.

We’ll find out how successful a company that gives social media advice to cities can be very soon, and you can bet that GovGirl will report back to you.

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