Il Piemonte approva la legge sugli Open Data

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Il Piemonte è la prima Regione italiana a dotarsi di una legge sulla pubblicazione e il riuso dei dati dell’Amministrazione pubblica. La legge sugli open data è stata approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale.

20 Dicembre 2011

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Redazione FORUM PA

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Il Piemonte è la prima Regione italiana a dotarsi di una legge sulla pubblicazione e il riuso dei dati dell’Amministrazione pubblica. La legge sugli open data è stata approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale.

“La legge dà concreta attuazione al principio secondo il quale i dati prodotti dalle istituzioni pubbliche appartengono alla collettività e, quindi, devono essere resi disponibili e riutilizzabili attraverso internet in formati definiti. In questo modo viene incrementata la trasparenza degli organismi pubblici nonché la partecipazione e la collaborazione tra pubblico e privato”, hanno spiegato i relatori della proposta di legge Roberto Placido (Pd) e Roberto De Magistris (Lega Nord).

Il testo si compone di sei articoli. L’amministrazione regionale sarà obbligata ad assicurare la disponibilità, la gestione, l’accesso, la trasmissione, la conservazione e la fruibilità dei dati in modalità digitale. "Si tratta – sottolinea una nota del Consiglio regionale – di un rilevante contributo di modernizzazione ed innovazione che, recependo le disposizioni del Codice dell’amministrazione digitale, offre ai cittadini un ulteriore strumento di controllo e al sistema economico una nuova opportunità di sviluppo".

La Regione Piemonte nel maggio del 2010 ha lanciato, prima in Italia, il proprio portale regionale dei dati aperti dati.piemonte.it che ha pubblicato ad oggi 280 dataset (insiemi di dati). Un esempio seguito nell’ottobre scorso dalla Regione Emilia Romagna con il suo sito di open data, inaugurato pochi giorni prima di dati.gov.it, il portale nazionale degli open data.

Ora la legge approvata in Piemonte potrebbe anch’essa diventare un punto di riferimento per le altre amministrazioni italiane che vogliono continuare a lavorare su questa strada, che tra l’altro si colloca in contesto di ridefinizione e aggiornamento delle direttive europee in materia, contenuti nel documento strategico “Agenda digitale per l’Europa”.

La legge – conclude la nota del Consiglio regionale – è anche particolarmente importante in questo momento perché può fornire numerose opportunità commerciali a giovani professionisti e società innovative in un periodo di forte crisi economica.

Il Piemonte, proprio grazie a questo impegno, è stata riconosciuta dalla Commissione Europea come la Regione europea più virtuosa in tema di condivisione dei dati pubblici, un primato che può vantare insieme a realtà importanti come il Regno Unito e la Catalogna.

Oltre al portale dati.piemonte.it, l’altra iniziativa all’avanguardia è il progetto coordinato dal Centro Nexa su Internet&Società del Politecnico di Torino e denominato LAPSI (Legal Aspect of Public Sector Information): una rete tematica finanziata dall’Unione Europea che unisce oltre venti istituzioni con l’obiettivo primario di consigliare la Commissione Europea proprio sul tema degli open data.

Sempre nel contesto dei dati del settore pubblico, la Regione ha finanziato, nell’ambito del bando di ricerca "scienze umane" del 2008, il progetto EVPSI (Extracting Value from Public Sector Information), coordinato dal Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Torino e portato avanti insieme al Centro NEXA su Internet&Società, alla Fondazione Rosselli e alla Facoltà di Economia dell’Università del Piemonte orientale.

FONTE: Regione Piemonte

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