Investimenti in Ict: per la PA possibili risparmi fino a 43 miliardi l’anno

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Investire in Ict potrebbe far risparmiare alla Pubblica Amministrazione fino a 43 miliardi di euro e un incremento del PIL dallo 0,4% allo 0,9%. Questo il quadro che emerge dal Management Academy for ICT Executives, il progetto culturale promossodalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Cefriel e con il patrocinio di Assinform, Aused e ClubTI, volto ad affiancare i CIO e gli ICT Executives nell’esigenza di formazione e crescita professionale indotta dalla crescente rilevanza delle tecnologie digitali per il business. I dati sono stati presentati il 30 novembre scorso a Milano in occasione del convegno "Crisi finanziaria e rilancio dell’economia: quello che l’Ict può fare".

6 Dicembre 2011

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

Investire in Ict potrebbe far risparmiare alla Pubblica Amministrazione fino a 43 miliardi di euro e un incremento del PIL dallo 0,4% allo 0,9%. Questo il quadro che emerge dal Management Academy for ICT Executives, il progetto culturale promossodalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Cefriel e con il patrocinio di Assinform, Aused e ClubTI, volto ad affiancare i CIO e gli ICT Executives nell’esigenza di formazione e crescita professionale indotta dalla crescente rilevanza delle tecnologie digitali per il business. I dati sono stati presentati il 30 novembre scorso a Milano in occasione del convegno "Crisi finanziaria e rilancio dell’economia: quello che l’Ict può fare".

 
Investire in Ict potrebbe far risparmiare alla Pubblica Amministrazione fino a 43 miliardi di euro l’anno attraverso tre sole importanti azioni:
  • riduzione della spesa per gli acquisti attraverso l’eProcurement (risparmio intorno ai 4 miliardi di euro l’anno);
  • aumento della produttività del personale della PA, grazie ad un miglioramento dell’efficienza (risparmio intorno ai 15 miliardi di euro l’anno);
  • riduzione dei “costi di relazione” tra la PA e le imprese attraverso la digitalizzazione di alcuni processi burocratici (risparmio intorno ai 23 miliardi di euro l’anno) e una più snella gestione dei pagamenti (risparmio di 1 miliardo di euro l’anno)
Questo il quadro che emerge dal Management Academy for ICT Executives, il progetto culturale promossodalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con Cefriel e con il patrocinio di Assinform, Aused e ClubTI, volto ad affiancare i CIO e gli ICT Executives nell’esigenza di formazione e crescita professionale indotta dalla crescente rilevanza delle tecnologie digitali per il business. I dati sono stati presentati il 30 novembre scorso a Milano in occasione del convegno "Crisi finanziaria e rilancio dell’economia: quello che l’Ict può fare".
 
“In questo periodo di crisi, l’ICT può fare molto per contribuire alla riduzione del deficit pubblico e al rilancio dell’economia – ha affermato Andrea Rangone, responsabile degli Osservatori ICT del Politecnico di MilanoStimiamo infatti che possa garantire un risparmio alla Pubblica Amministrazione fino a 43 miliardi di euro l’anno, un valore pari circa all’80% del deficit dello Stato, e produrre un incremento del Pil italiano tra lo 0,4% e lo 0,9%. Si tratta di risultati che avrebbero un grande impatto in un’economia caratterizzata dai livelli record del debito pubblico e da previsioni di crescita prossime allo zero”.
 
Un incremento del PIL dallo 0,4% allo 0,9% sarebbe immediatamente realizzabile con i seguenti interventi:
  • aumento del peso degli investimenti in innovazione ICT nella PA di 150 milioni di euro;
  • stimolo agli investimenti ICT delle imprese per 150 milioni di euro in più rispetto al valore attuale, attraverso defiscalizzazione e co-finanziamenti pubblici;
  • investimenti nella banda larga mobile (oggi finalmente sbloccati dopo l’asta LTE) pari a circa 1,5 miliardi di euro l’anno e sblocco degli investimenti per la ultra broad band fissa, ipotizzati in circa 1 miliardo di euro l’anno;
  • aumento degli investimenti in start-up hi-tech per 150 milioni di euro in più rispetto a quelli attuali.

In allegato il wiki report distribuito in occasione del convegno

 FONTE: Politecnico di Milano

 

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