L’innovazione in Italia resta immobile…anzi arretra. I dati dello European Innovation Scoreboard 2009.

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La Commissione Europea ha pubblicato i dati della nona rilevazione European Innovation Scoreboard (EIS), ovvero di quello che viene definito il quadro di valutazione dell’innovazione europea. A parte la congiuntura economica che colpisce tutta l’Europa con performance inferiori agli altri paesi industrializzati, l’Italia, sembra sprofondare nel baratro, ed arretra ancora di un posto, collocandosi, ormai stabilmente, tra gli innovatori moderati.

23 Marzo 2010

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Tommaso Del Lungo

Articolo FPA

La Commissione Europea ha pubblicato i dati della nona rilevazione European Innovation Scoreboard (EIS), ovvero di quello che viene definito il quadro di valutazione dell’innovazione europea. A parte la congiuntura economica che colpisce tutta l’Europa con performance inferiori agli altri paesi industrializzati, l’Italia, sembra sprofondare nel baratro, ed arretra ancora di un posto, collocandosi, ormai stabilmente, tra gli innovatori moderati.

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I dati preliminari raccolti dall’edizione 2009 della European Innovation Scoreboard (la nona da quando è stata creata) dimostrano che la congiuntura economica che ha colpito l’Europa si ripercuote anche sui progressi nell’ambito dell’innovazione in tutta l’area comunitaria. Sebbene nel 2008 la maggior parte degli Stati membri dell’Unione europea si sia distinta per aver raggiunto migliori prestazioni nell’ambito delle innovazioni, i paesi che hanno fatto registrare performance più modeste potrebbero invertire l’andamento del processo di convergenza che ha caratterizzato l’UE nel corso di questi ultimi anni.

Nonostante la determinazione e la volontà dell’Europa di raggiungere, e magari superare, i traguardi raggiunti dagli Stati Uniti sotto il profilo dell’innovazione, i risultati sembrano confermare il contrario. Questo non impedisce però all’Europa di continuare ad essere davanti a Brasile, Cina, India e Russia, ovvero alle economie emergenti.

Utilizzati per la prima volta nel 2001, gli indicatori di questo quadro di valutazione riguardano i prodotti dell’innovazione, l’innovazione non tecnologica e il settore dei servizi. L’EIS 2009 contempla 29 tra indicatori legati all’innovazione e analisi delle tendenze per i 27 Stati membri dell’UE, Croazia, Islanda, Norvegia, Serbia, Svizzera e Turchia. Gli indicatori appartengono a tre categorie principali: una categoria dedicata a risorse umane, finanza e sostegno ("enabler"), una dedicata a investimenti solidi, collegamenti e imprenditorialità e innovatori ed effetti economici ("output").

I dati per il 2009 dell’EIS dimostrano che i paesi che si sono distinti per le migliori prestazioni (innovation leaders)sono stati ancora una volta Danimarca, Germania, Finlandia, Regno Unito e Svezia. Un’analisi dettagliata dimostra che Germania e Finlandia hanno fatto registrare le prestazioni più rapide, superando i meno celeri Danimarca e Regno Unito.

I cosiddetti "Innovation followers", ovvero i paesi con valori superiori, ma prossimi alla media europea, per il 2009 sono Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi e Slovenia.

Mentre per lo stesso anno i "Moderate innovators", vale a dire i paesi con valori più bassi dei paesi precedenti, ma prossimi alla media europea, sono Grecia, Italia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Slovacchia, Spagna e Ungheria.

I paesi "Catching-up", ovvero quelli che hanno ottenuto valori inferiori alla media dell’UE-27, sono Bulgaria, Lettonia e Romania. Tutti questi paesi stanno però lavorando duramente per colmare il divario che ancora li separa dagli altri Stati membri dell’Unione europea. La relazione indica che Bulgaria e Romania si sono distinte per aver fatto registrare le prestazioni più rapide nel campo dell’innovazione nell’UE-27.

Particolarmente significative le performance di Cipro ed Estonia che continuano la loro corsa a ritmi elevati, dopo il risultati già sorprendenti del 2008.

innovation scoreboard

E l’Italia?
L’Italia è stabilmente ferma nella sua posizione di innovatore moderato. Anzi arretra di una posizione rispetto alla rilevazione dell’anno passato (dalla 18^ alla 19^).

Leggi l’editoriale di Carlo Mochi Sismondi sulla strategia Europa 2020

"Lo scoreboard – hanno commentato in una dichiarazione congiunta il Vicepresidente Tajani ed il commissario all’industria Quinn – fornisce dati tangibili di enorme valore sulle tendenze nel campo dell’innovazione. Il quadro generale è positivo, ma vi sono comunque segnali preoccupanti che vanno affrontati con assoluta serietà nella fase di ideazione delle misure atte a soddisfare gli obiettivi appena delineati nell’ambito della strategia Europa 2020".

La nuova strategia ha infatti lasciato invariato l’obiettivo del 3% del PIL investito in ricerca e sviluppo, proponendo obiettivi realistici a livello nazionale accompagnati da un solido sistema di controllo. "Aumentare gli investimenti nel campo della ricerca e dell’innovazione – chiude la nota congiunta di Tajani e Quinn – è la chiave che ci consentirà di superare la crisi e di avviare un periodo di prosperità sostenibile.

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