PA digitale: il focus su territori e servizi nell’audizione del sottosegretario Butti
Una delle partite centrali del PNRR si gioca sulla capacità degli enti locali di mettere a terra i progetti finanziati, un gran numero dei quali destinato alla trasformazione digitale. Il percorso di digitalizzazione delle amministrazioni locali è uno dei punti toccati dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’innovazione, Alessio Butti, nel corso della sua prima audizione parlamentare che si è tenuta martedì scorso, 13 dicembre, alla Camera. Ecco alcuni spunti emersi e una fotografia dei principali interventi realizzati, o pronti a partire, in materia di servizi digitali
16 Dicembre 2022
Michela Stentella
Direttrice testata www.forumpa.it
Dobbiamo accelerare ancora il processo di trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni locali, lavorando affinché tutte le procedure siano digitalizzate. Digitalizzare singoli segmenti e parti del servizio, infatti, non consente di raggiungere i necessari obiettivi di efficienza, economicità, tracciabilità, trasparenza. È uno dei punti emersi dall’audizione che il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all’innovazione, Alessio Butti, ha tenuto martedì scorso, 13 dicembre, davanti alla IX Commissione della Camera (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni), per presentare le linee programmatiche in materia di innovazione tecnologica e transizione digitale.
Con il cambio di governo, la nomina del sottosegretario Butti ha segnato senza dubbio un momento di cambiamento e discontinuità rispetto al percorso degli ultimi anni in materia di governance dell’innovazione. Una discontinuità, ma non una rottura: se non abbiamo più un Ministro dedicato, le deleghe affidate al sottosegretario coprono comunque le materie inerenti alla digitalizzazione della PA prima affidate al Ministro Colao e viene quindi garantita una guida politica al percorso di transizione digitale; inoltre resta confermato il ruolo centrale del Dipartimento per la trasformazione digitale, che ha la titolarità delle misure previste dal PNRR, il Piano su cui ci stiamo giocando la sfida della ripresa e che proprio in questi giorni è al centro di grande attenzione per i ritardi segnalati nel raggiungimento degli obiettivi per il quarto trimestre 2022, con il rischio che venga quindi bloccata l’erogazione dei fondi (la prossima rata è di 19 miliardi di euro). Secondo Openpolis a fine novembre erano ancora 38 i target e milestone da completare nel quarto trimestre 2022.: di questi, 15 a buon punto, quindi a un passo dal completamento, ma ben 23 ancora in corso, cioè interventi avviati ma lontani dalla realizzazione. Mentre solo 13 scadenze su 51 risultavano completate.
Una delle partite centrali del PNRR si gioca proprio sui territori e sulla capacità degli enti locali di mettere a terra i progetti finanziati, un gran numero dei quali destinati alla trasformazione digitale. In questo senso, il 29 novembre scorso, in occasione di FORUM PA Città 2022 (evento in cui è stata presentata la Ricerca di FPA ‘ICity Rank 2022’) Luca Rigoni, responsabile delle relazioni istituzionali presso il Transformation Office del Dipartimento per la trasformazione digitale, aveva sottolineato come si stia aprendo sui territori una fase molto delicata per la policy del PNRR. I dati del Dipartimento per la trasformazione digitale aggiornati a novembre 2022 ci dicono che il 98% dei Comuni si è registrato sulla piattaforma PA digitale 2026 e oltre il 90% ha aderito almeno a un Avviso; le candidature ricevute sono oltre 40mila e le risorse richieste sono 1,8 miliardi. Rigoni ha commentato questi dati come “il primo segnale di una vicinanza centro territorio che va consolidata e sviluppata nei prossimi mesi”, perché ci troviamo ora a dover rispondere dell’efficacia e non più solo dell’efficienza della spesa, di quello che veramente si riuscirà a condurre in porto nei prossimi due anni. Ecco perché è centrale l’accompagnamento.
Anche il sottosegretario Butti ha citato in audizione questi numeri – che obiettivamente ci parlano di un’alta adesione da parte dei Comuni agli Avvisi pubblicati – mettendo però in evidenza come sia necessario accelerare ulteriormente, puntando alla trasformazione delle vecchie procedure analogiche in nuove procedure digitalizzate. Un esempio? Sono “oltre 5mila i Comuni ammessi ai finanziamenti per la migrazione al cloud, ma il trasferimento su cloud non può avvenire per una parte dei documenti, dobbiamo digitalizzarli tutti e farlo velocemente e poi trasferire su cloud”, ha evidenziato Butti, che ha poi aggiunto: “Il nostro obiettivo è certamente migliorare le sinergie tra tutti gli stakeholder coinvolti nel processo: gli amministratori comunali, i fornitori, i soggetti privati e ovviamente le strutture di governo”.
Proprio in ottica di sinergia e per supportare gli enti territoriali nell’attuazione dei progetti previsti dal PNRR, è stata predisposta la firma di un accordo tra il Dipartimento per la trasformazione digitale e Anci. Un accordo anticipato da Butti il 23 novembre scorso, durante la XXIX Assemblea annuale dell’Anci a Bergamo, e che, come ha spiegato in audizione, “rafforza la collaborazione tra il nostro dipartimento, quello per la Funzione pubblica e le altre strutture ministeriali coinvolte nell’innovazione a livello locale, sollecitando la progettazione collettiva. Consolida le funzioni di accompagnamento e supporto del dipartimento a favore di tutti i territori, ci impegna a mettere a disposizione degli amministratori locali informazioni e risorse nell’attività di negoziazione con i fornitori perché riteniamo che dal negoziato con i fornitori possa scaturire anche un importante risparmio di denaro pubblico. Favorisce infine la raccolta di informazioni sullo stato di avanzamento delle misure in corso”.
Dopo il focus sulle amministrazioni locali, Butti si è spostato sul tema servizi digitali, riepilogando i principali interventi realizzati. Eccoli, come riportato anche sul sito del Dipartimento:
- Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), con la possibilità per i cittadini di scaricare 14 tipologie di certificati anagrafici, modificare i propri dati ed effettuare cambi di residenza su tutto il territorio nazionale.
Tra l’altro è di ieri la notizia della messa online del nuovo portale di ANPR, con una nuova veste per migliorare l’esperienza digitale dei cittadini.
- Piattaforma Digitale Nazionale Dati, che dopo una fase di sperimentazione è operativa e aperta a tutte le amministrazioni che intendono aderire, anche grazie agli Avvisi su PA digitale 2026.
- Piattaforma referendum digitale, per la quale si sta realizzando l’integrazione in ANPR delle informazioni relative all’iscrizione nelle liste elettorali.
Dal primo dicembre sono infatti disponibili in ANPR i servizi che consentono ai Comuni di inviare e aggiornare i dati relativi alla posizione elettorale dei propri cittadini. Una volta che tutti i Comuni avranno completato telematicamente il primo inserimento dei dati, i cittadini potranno utilizzare i servizi in ANPR anche per la consultazione della propria posizione elettorale, per il rilascio in modalità digitale della certificazione relativa al godimento dell’elettorato attivo e per eventuali richieste di rettifica. Butti ha sottolineato che la piattaforma referendum digitale “favorirà l’adesione e il sostegno da parte dei cittadini ai quesiti referendari e alle leggi di iniziativa Popolare con una maggiore inclusione delle persone con disabilità”. E ha aggiunto che “con il Ministero dell’Interno si sta valutando la possibilità di sostituire le tessere elettorali cartacee con un documento digitale”.
- App IO, scaricata ad oggi da 31,9 milioni di persone, con oltre 7mila amministrazioni che hanno già messo a disposizione i propri servizi online.
- PagoPA, utilizzata da circa 41 milioni di persone fisiche e oltre 2 milioni di imprese, con 7.884 Comuni aderenti alla piattaforma.
- Identità digitale, con SPID oggi in possesso di 33,2 milioni di cittadini e la Carta d’Identità Elettronica adottata da 32,4 milioni di cittadini.
- Interoperabilità, cloud e sicurezza cibernetica: è in fase di conclusione l’asseverazione, da parte di un esperto indipendente, delle infrastrutture cloud del Polo Strategico Nazionale (PSN).
Con l’attivazione del PSN si completa la prima Milestone della Missione 1 Componente 1 del PNRR. Questa infrastruttura garantisce che i sistemi dataset e le applicazioni della pubblica amministrazione vengano ospitati in centri dati con elevati standard di qualità per sicurezza, capacità elaborativa scalabilità, interoperabilità e sostenibilità ambientale.
- Sanità digitale, con gli obiettivi del PNRR che prevedono il completamento del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e il progetto di Telemedicina, attività che vedranno il pieno coinvolgimento delle Regioni e, per le parti di competenza, dell’Autorità per la Protezione dei Dati Personali.
“In questo ambito delicato per i dati – ha concluso il sottosegretario – attiveremo presto un dialogo con l’Autorità per la protezione dei dati personali per discutere i due decreti attuativi che riformano la normativa secondaria del Fascicolo Sanitario Elettronico e danno copertura normativa all’ecosistema dei dati sanitari per consentire il transito dei dati già a partire dall’inizio del 2023”.