Piano triennale AgID: tutte le novità dell’aggiornamento 2026
L’introduzione dell’AgID Academy, il consolidamento dei progetti legati all’IT-Wallet, un aggiornamento sui temi legati all’introduzione dell’intelligenza artificiale, l’ampliamento della sezione dedicata agli Strumenti per le pubbliche amministrazioni. Queste alcune delle novità presenti nell’aggiornamento 2026 del Piano Triennale per l’Informatica nella PA. Si tratta dell’ultimo aggiornamento previsto per questa edizione, rappresenta quindi un punto di consolidamento del Piano, prima della nuova programmazione 2027-2029
31 Ottobre 2025
Michela Stentella
Direttrice testata www.forumpa.it
Andrea Baldassarre
Senior analyst FPA

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- 1 Le competenze digitali nella PA: l’AgID Academy
- 2 Piattaforme: le linee d’azione per l’IT Wallet
- 3 Dati pubblici: l’adeguamento al Data Governance ACT
- 4 Intelligenza artificiale: dalle linee guida alla ricognizione
- 5 Cloud first: l’adeguamento del contesto regolamentare
- 6 Gli strumenti: nuovi modelli e best practice per la trasformazione digitale
- 7 Conclusioni
È online dal 22 ottobre l’aggiornamento 2026 del Piano Triennale per l’Informatica nella PA. Si tratta dell’ultimo aggiornamento previsto per questa edizione: ricordiamo che proprio con l’edizione 2024-2026 sono stati introdotti gli aggiornamenti annuali del Piano nell’ambito del triennio di riferimento, facendone uno strumento dinamico di programmazione strategica e operativa per le pubbliche amministrazioni.
L’aggiornamento 2026 rappresenta quindi un punto di consolidamento del Piano, prima della nuova programmazione 2027-2029. Non cambiano obiettivi e target, ma si tiene conto delle novità intervenute in questi mesi, anche dal punto di vista normativo. Tra le principali novità, che vediamo di seguito in maggior dettaglio, c’è l’introduzione dell’AgID Academy, il consolidamento dei progetti legati all’IT-Wallet, un aggiornamento sui temi legati all’introduzione responsabile dell’intelligenza artificiale, l’avvio del monitoraggio sulla gestione documentale, nonché l’ampliamento della sezione dedicata agli Strumenti operativi per le amministrazioni.
Le competenze digitali nella PA: l’AgID Academy
Una delle principali novità introdotte con l’aggiornamento 2026 del Piano riguarda sicuramente il rafforzamento delle competenze digitali dei dipendenti pubblici (Capitolo 1 – “Organizzazione e gestione del cambiamento”, Sezione “Competenze digitali per il Paese e per la PA”), con l’introduzione della AgID Academy.
Attraverso l’Academy, definita come “un luogo fisico e virtuale nel quale contenuti, risorse ed esperienze di formazione territoriali e nazionali operano in sinergia per promuovere l’innovazione e l’utilizzo delle tecnologie digitali nel Paese”, l’Agenzia intende promuovere nuovi percorsi formativi, in modalità sincrona o asincrona, su tematiche quali: transizione digitale; dati e intelligenza artificiale; servizi e piattaforme; gestione dell’innovazione; sicurezza; informatica giuridica; accessibilità. Secondo quanto stabilito dall’aggiornamento del Piano, l’attività dell’Academy si potrà avvalere sia di competenze diffuse all’interno delle stesse amministrazioni (in particolare attraverso il coinvolgimento di RTD e UTD di enti centrali e locali), sia del supporto di Università e istituti di ricerca, attraverso la stipula di appositi protocolli d’intesa e/o convenzioni. In continuità con le precedenti iniziative formative promosse da AgID in tema di trasformazione digitale, sono poi previste attività specifiche rivolte ai RTD e al personale dei relativi uffici (UTD), con particolare attenzione alla diffusione delle competenze in materia di intelligenza artificiale.
L’Academy si aggiunge ad altre iniziative di rafforzamento delle competenze digitali di base dei dipendenti pubblici, tra cui il Syllabus del DFP, le proposte formative della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA), l’Accademia dei Comuni Digitali avviata a seguito dell’accordo stipulato tra ANCI e Dipartimento per la Trasformazione Digitale.
La roadmap delineata dal Piano aggiornato prevede che AgID proceda, entro dicembre 2025, alla stipula dei primi accordi con Atenei e istituti di ricerca (ulteriori accordi sono previsti entro la fine del 2026) e alla progettazione e la promozione di almeno un’iniziativa formativa sul tema AI.
Piattaforme: le linee d’azione per l’IT Wallet
In continuità con il precedente aggiornamento del Piano, anche per il 2026 la principale novità in tema di piattaforme (Capitolo 4) è rappresentata dall’IT Wallet, il Sistema di portafoglio digitale pubblico italiano istituito con il Decreto-legge n. 19 del 2 marzo 2024 (convertito con Legge n. 56 del 29 aprile 2024): un “ecosistema di soluzioni pubbliche e private che permettono a tutti i cittadini di disporre e gestire in maniera efficace della propria identità digitale e dei propri documenti e attestazioni, anche attraverso applicazioni mobile”.
Ma se l’aggiornamento 2025 si era limitato a introdurre il Wallet nel novero delle piattaforme che erogano servizi a cittadini, imprese o altre PA, definendone la strategia alla base e il contesto strategico-normativo di riferimento, l’aggiornamento 2026 ne definisce per la prima volta le relative linee di azione. In particolare, tra le linee di azione istituzionali in capo ad AgID, vengono previste già per la fine del 2025 tre importanti scadenze:
- la redazione delle Linee Guida sull’IT Wallet;
- la predisposizione della regolamentazione tecnica del Sistema, in relazione alla maturità degli Implementing acts e delle attività di standardizzazione;
- la produzione di un documento di valutazione di accessibilità e usabilità dell’IT Wallet pubblico.
Entro la fine del 2026, si prevede inoltre l’avvio di un’attività di accompagnamento e formazione sull’IT Wallet.
Una seconda e importante novità relativa a questo strumento riguarda la progressiva apertura al privato. Infatti, il Piano aggiornato prevede “una volta raggiunta la maturità tecnica necessaria e la stabilità delle disposizioni normative in merito, potranno essere sviluppate ulteriori soluzioni provenienti anche dal comparto privato. Tali soluzioni, per entrare a far parte dell’ecosistema Digital Wallet, dovranno dimostrare la piena compliance con le regole tecniche EU e la conseguente adeguatezza in termini di sicurezza informatica e di gestione dei dati”.
Dati pubblici: l’adeguamento al Data Governance ACT
In tema di dati pubblici (Capitolo 5, Sezione “Open data e data governance”) la principale novità riguarda l’adeguamento delle azioni di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico previste dal Piano al Regolamento (UE) 2022/868, il c.d. Data Governance ACT (DGA).
Il D. Lgs. n. 144/2024, che ha adeguato la normativa nazionale alle disposizioni contenute dal DGA, ha individuato nell’AgID come l’organismo competente per assistere gli enti pubblici che concedono o rifiutano l’accesso al riutilizzo di specifiche categorie di dati, l’Autorità nazionale competente per i servizi di intermediazione dei dati e per la registrazione di organizzazioni per l’altruismo dei dati, nonché l’ente responsabile per l’implementazione dello sportello unico previsto dall’articolo 8 del Regolamento e istituito in ogni Stato membro. Tale sportello (single information point), che funge da punto di contatto centrale per le richieste di riutilizzo dei dati, deve rendere accessibili le informazioni e le condizioni per il riutilizzo dei dati protetti (come quelli soggetti a riservatezza commerciale o protezione dei dati personali), facilitando il processo per chi intende accedere e riutilizzare tali dati.
L’aggiornamento 2026 del Piano introduce quindi nuovi risultati attesi e linee d’azione relative alle competenze attribuite ad AgID in attuazione del DGA. Entro la fine del 2025, oltre alle regolamentazioni relative alla fornitura dei servizi di intermediazione dei dati e alla facilitazione dell’altruismo dei dati, è prevista l’implementazione dello sportello unico introdotto dall’articolo 8 del DGA. A partire da gennaio 2026, le amministrazioni dovranno impegnarsi a documentare i propri dati rientranti nelle categorie del DGA nello sportello unico realizzato da AgID. L’obiettivo per la fine del 2026 è di almeno 100 dataset presenti nello sportello unico.
Intelligenza artificiale: dalle linee guida alla ricognizione
La sezione sull’Intelligenza artificiale per la PA (contenuta sempre nel Capitolo 5) rimane sostanzialmente invariata, anche se non mancano importanti novità. Al netto di piccoli aggiornamenti dello scenario di riferimento (maggiore attenzione ai temi della trasparenza e della sicurezza), del catalogo dei principi generali per l’utilizzo dell’IA (in particolare, il principio n. 2 sull’analisi del rischio) e del contesto strategico e normativo comunitario (con il richiamo alla Comunicazione “Piano di azione per il continente dell’IA” della Commissione europea), le principali novità riguardano le linee d’azione previste per il triennio di riferimento.
Rispetto alle linee di azioni istituzionali in capo ad AgID, il focus si sposta dalla redazione delle tre linee guida su adozione (rilasciate, in consultazione, a febbraio 2025), sviluppo e procurement (attese entro la fine dell’anno) alla ricognizione continua di progetti di innovazione e sviluppo e delle iniziative di acquisizione di servizi di IA nella PA da qui al 2026. Contestualmente, le linee d’azione per la PA richiamano al rispetto delle tre linee guida prima menzionate, con un’importante novità relativamente alle attività di sviluppo: viene infatti richiesto alle amministrazioni di trasmettere periodicamente ad AgID i dati fondamentali delle iniziative nell’ambito delle tecnologie di IA.
Cloud first: l’adeguamento del contesto regolamentare
Le novità in tema di cloud e infrastrutture digitali (Capitolo 6) riguardano principalmente l’allineamento dei contenuti del capitolo al “Regolamento unico per le infrastrutture e i servizi cloud per la Pubblica Amministrazione”, adottato da ACN con ilDecreto direttoriale 21007/24. Il Regolamento ha aggiornato i livelli minimi di sicurezza, capacità elaborativa, risparmio energetico e affidabilità che devono possedere le infrastrutture digitali per la pubblica amministrazione, andando contestualmente ad abrogare (a decorrere dalla data di pubblicazione) i precedenti regolamenti in materia[1].
L’aggiornamento 2026 di questo capitolo del Piano si sostanzia quindi nell’aggiornamento dello scenario di riferimento: vengono meno i richiami ai requisiti fissati dai precedenti provvedimenti in materia, contenuti nella precedente versione del Piano – dalla vecchia Circolare AgID 1/2019 ai successici regolamenti adottati, a partire dal 2021, dalla stessa AgID e successivamente da ACN in attuazione della Strategia Cloud Italia – ora sostituiti con nuovi riferimenti alle disposizioni del Regolamento unico,
Rispetto a risultati attesi e roadmap, il Capitolo resta sostanzialmente invariato, essendo strettamente legato agli obiettivi fissati dal PNRR: si attesta il raggiungimento dei target previsti dalle misure 1.1 (PSN) e 1.2 (migrazione in cloud della PAL) previsti per il 2024 (migrate più di 4.083 amministrazioni con infrastrutture e servizi cloud qualificati/adeguati e almeno 100 amministrazioni migrate con almeno un servizio verso il PSN), mentre restano confermati i target previsti per la fine del 2025 e giugno 2026, così come le linee d’azione istituzionali e per le PA.
Gli strumenti: nuovi modelli e best practice per la trasformazione digitale
Una grande novità del Piano Triennale 2024-2026 è stata l’introduzione della terza parte, dedicata agli Strumenti per le pubbliche amministrazioni: modelli, best practice e check-list operative per pianificare e realizzare gli interventi di trasformazione digitale. Una sezione dinamica e in continua evoluzione, che nell’aggiornamento 2026 contiene 6 nuovi strumenti, che si aggiungono ai 6 originari e agli 11 introdotti con l’aggiornamento 2025, portando la lista attuale a 22. Competenze, user centricity, data governance e modelli amministrativi, sono i focus a cui si possono ricondurre. Per portare avanti la trasformazione digitale le pubbliche amministrazioni hanno infatti bisogno di strumenti pensati per sostenere il cambiamento a partire dalle persone e dai processi interni. Devono puntare a migliorare la qualità, la fruizione e l’usabilità dei servizi digitali, in sostanza, mettere al centro l’utente. E devono saper governare in modo responsabile l’introduzione dell’IA nelle organizzazioni.
Strumento 17 – Un quadro aggiornato di competenze E-Leadership per le PA. Il documento nasce dai lavori del Laboratorio “Competenze E-Leadership per la PA” coordinato da AgID. Offre la mappatura dei macro-processi necessari agli Uffici per la Transizione Digitale (UTD) e all’ente per una gestione efficace della trasformazione. L’obiettivo è fornire un un quadro di riferimento aggiornato sulle competenze di E-Leadership per la PA, individuare i gap, definire principi, strategie, percorsi e strumenti per la progettazione formativa.
Strumento 18 – Accordi di collaborazione tra l’Agenzia per l’Italia Digitale, Università italiane e istituti di Ricerca. La sinergia tra PA e mondo accademico può sostenere il potenziamento delle competenze digitali e la cultura dell’innovazione. Per questo lo strumento, collegato all’avvio dell’AgID Academy, prevede accordi che includono webinar e seminari tematici, l’attivazione di Master universitari e tirocini curriculari per gli studenti, l’avvio di progetti di ricerca applicata e innovazione. L’obiettivo è: promuovere la formazione di cittadini, imprese e PA sui temi della cultura digitale, rafforzare le competenze del personale pubblico, anche attraverso la formazione continua, e offrire agli studenti l’opportunità di fare un’esperienza diretta all’interno dell’amministrazione.
Strumento 19 – Strumenti per aumentare l’User Centricity dei servizi pubblici digitali. L’obiettivo è promuovere la conoscenza e l’utilizzo di strumenti per la co-progettazione e il monitoraggio dell’esperienza utente, in modo da migliorare la fruizione e l’usabilità dei servizi pubblici digitali. Tra gli strumenti disponibili, i test di usabilità, la SEO (Search Engine Optimization), il Web Analytics e il Feedback Management, nonché principi guida per l’User Interface e l’User Experience.
Strumento 20 – Schema Editor. Lo strumento, proposto da Istat, si inquadra nel contesto dei progetti PNRR come il Catalogo Nazionale per l’interoperabilità semantica dei dati (NDC) e la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). Offre un ambiente guidato per le pubbliche amministrazioni e le organizzazioni che vogliono esporre i propri servizi tramite e-service, garantendo l’aderenza ai principi di interoperabilità semantica, e a quanti vogliono pubblicare “Schemi Dati” sul catalogo www.schema.gov.it. Lo strumento è attualmente in versione beta e in continua evoluzione.
Strumento 21 – Un modello di governance per la gestione dei progetti basati sull’Intelligenza Artificiale (IA). Lo strumento, proposto dal MEF, vuole fornire un modello di governance completo per il ciclo di vita delle soluzioni di IA. Include un Codice di Condotta per l’Intelligenza Artificiale e le tecnologie emergenti, che enuncia principi e comportamenti attesi per un uso consapevole dell’IA. Descrive inoltre le Linee Guida per la gestione di progetti di IA, dettagliando le fasi del loro ciclo di vita.
Strumento 22 – Modelli amministrativi e procedure “tipo” per l’attuazione dei processi di semplificazione, digitalizzazione e riorganizzazione interna. Lo strumento nasce dalla collaborazione tra ANCI e Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Fornisce atti amministrativi tipo (schemi di delibere, format di contratti e schemi procedurali) relativi a Procurement ICT e all’installazione di reti di comunicazione. Un esempio di documento già disponibile è la Bussola antifrode per i Comuni negli investimenti PNRR M1C1. L’obiettivo è la standardizzazione e la diffusione di buone pratiche amministrative, essenziali per la riorganizzazione interna e l’efficienza.
Conclusioni
Il Piano 2024-2026 e successivi aggiornamenti si collocano a cavallo di due fasi, tra la chiusura di un ciclo fondamentale per i processi di trasformazione digitale della PA – l’ultimo triennio di attuazione del PNRR – e un momento di veloci cambiamenti legati alla necessità di rispondere a nuove sfide, in particolare sui temi della data governance e dell’intelligenza artificiale. La struttura e i contenuti rispecchiano quindi questa doppia necessità: consolidare da un lato i processi avviati e guardare allo stesso tempo alle azioni future
Come ha evidenziato il Direttore Generale di AgID, Mario Nobile, l’aggiornamento 2026 segna anche l’inizio di un nuovo percorso collaborativo verso l’edizione 2027–2029, su cui l’Agenzia sta già lavorando, insieme alla cabina di regia che vede coinvolte le amministrazioni centrali, regionali e locali, oltre a numerosi soggetti protagonisti della trasformazione digitale. La pubblicazione del nuovo Piano è prevista per settembre 2026.
[1] Di seguito i provvedimenti abrogati ai sensi dell’articolo 26 del Regolamento unico. Regolamento AgID, Determinazione 15 dicembre 2021, n. 628. Determine dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale n. 306 e 307 del 18 gennaio 2022. Decreti direttoriali ACN; 2 gennaio 2023, prot. n. 29; 8 febbraio 2023, prot. n. 5489; 28 luglio 2023, prot. n. 20610; 30 gennaio 2024, prot. n. 2927.