PA ed emergenza: un nuovo ruolo per i servizi pubblici digitali

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Tra le eredità che ci porteremo dietro da questa emergenza, c’è anche un approccio completamente nuovo verso il digitale. Il web non sarà più un canale alternativo e secondario ma diventerà il mezzo principale di comunicazione tra enti pubblici, imprese e cittadini, in funzione del quale verranno progettati i servizi pubblici di nuova generazione. E questo non perché lo prevede la norma, ma perché siamo ormai tutti consapevoli di quanto il digitale possa tutelare i bisogni, i diritti, persino la sopravvivenza dei cittadini

9 Aprile 2020

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Giulia Castelli

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Eleonora Dotolo

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Photo by Muhammad Raufan Yusup on Unsplash - https://unsplash.com/photos/rYRE6ju-2K8

L’emergenza COVID-19 ha stravolto i piani di tutti: cittadini, aziende e Pubblica Amministrazione. Questo cambio repentino ci ha obbligato a rivalutare le nostre esigenze: il modo in cui lavoriamo e passiamo il tempo libero, come facciamo la spesa, come ci rapportiamo con l’ente pubblico di riferimento. Non potendo uscire e svolgere queste attività nel modo in cui siamo abituati, siamo ora costretti a fare affidamento agli strumenti digitali per soddisfare numerose esigenze quotidiane. In pochi giorni, si sono già venute a creare nuove abitudini e un nuovo modo di rapportarsi ai servizi offerti da privati ed enti pubblici.

Aziende e PA: un nuovo approccio al digitale

I provvedimenti adottati in seguito alla diffusione del COVID-19 hanno reso impellente la necessità di portare a compimento il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, lentamente intrapreso negli ultimi anni, per cercare di garantire in tutto il Paese un sistema strutturato ma flessibile, capace di gestire la nuova quotidianità legata all’emergenza. Sono diverse le aziende che hanno colto questa sfida, cercando di adeguarsi alle esigenze dell’utente finale, modificando il proprio modo di lavorare e offrendo nuovi servizi.

Un esempio è Opencontent, azienda trentina che da anni offre il proprio supporto alle Pubbliche Amministrazioni nei processi di trasformazione digitale, avvalendosi di strumenti come OpenCity, il modello di sito web istituzionale per la PA che, tra le altre opportunità, offre al cittadino la possibilità di accedere ai servizi offerti dall’amministrazione locale tramite un’area personale. Da qui il cittadino può inoltrare le proprie istanze, visionare le pratiche in corso e i documenti di interesse. La piattaforma, in linea con la normativa nazionale ed europea, è pensata per sfruttare le potenzialità degli Open Data.

Opencontent in questo periodo di emergenza ha potuto sfruttare le caratteristiche e la flessibilità del proprio prodotto per modellarlo sulle nuove esigenze degli enti locali. Sono nati così due progetti: il marketplace dei servizi locali e il modulo digitale per richiedere il bonus alimentare.

Il bonus alimentare della Provincia di Trento

Emergenza alimentare, fondi per i buoni spesa e gestione delle domande di richiesta: questa è stata la sfida che ha coinvolto negli ultimi dieci giorni tutte le amministrazioni locali del territorio italiano dopo il decreto del Presidente del Consiglio del 28 Marzo 2020. Aiuti da suddividere in base al numero di abitanti e alle famiglie che più hanno bisogno tra i Comuni italiani e che saranno erogati in forma di buoni spesa e distribuzione di beni di prima necessità ai cittadini coinvolti. Come è possibile per la PA organizzare un tale flusso di domande, in maniera rapida e cercando di limitare gli errori nella gestione dei dati? A questa domanda ha cercato di rispondere anche Opencontent, mettendo a disposizione la Stanza del Cittadino, l’area personale di OpenCity, le cui caratteristiche si sono dimostrate adatte a rispondere alle esigenze delle Amministrazioni Locali in questo momento di emergenza.

L’iniziativa, voluta dalla Provincia autonoma di Trento in sinergia con i Comuni, le Comunità di Valle e il Consorzio dei Comuni Trentini, è finalizzata ad erogare un bonus alimentare per sostenere i nuclei familiari in difficoltà economica ed è stata realizzata in stretta collaborazione con Trentino Digitale.

La piattaforma è stata adattata alle richieste della Provincia introducendo la possibilità di compilare alcune pratiche, anche senza l’autenticazione tramite SPID. In questo modo, Opencontent ha potuto estendere a un maggior numero di cittadini l’accesso al servizio, dando la possibilità a tutti gli aventi diritto di compilare la richiesta per il bonus alimentare.

La piattaforma è stata attivata in ambiente cloud nell’arco di un week end ed è stato rapidamente strutturato il modulo online, definito dalla stessa Provincia. “Solo durante il primo giorno, lunedì 6 aprile, le domande inoltrate sono state quasi 6.000, con una media di circa 700 richieste all’ora e picchi fino a 1000 utenti contemporanei. In alcuni momenti il sistema ha registrato 16 domande inserite ogni minuto. Un significativo esempio di digitalizzazione del settore pubblico, in un momento di grande difficoltà per il Paese, ed un importante test per la Stanza del Cittadino, che vogliamo proporre ad altri enti nelle prossime settimane. Sono state rilasciate nuove API per recuperare i dati raccolti, un nuovo metodo di generazione rapida di ricevute in formato PDF ed un potenziamento del sistema sul Cloud della PA. Seguirà a breve il rilascio del codice su Developers Italia, dove la Stanza del Cittadino è già disponibile in open source” spiega Gabriele Francescotto, presidente di Opencontent.

Il Marketplace dei servizi locali

Durante i primi giorni di questa emergenza Opencontent, grazie alle potenzialità di Opencity ha potuto raccogliere la sfida lanciata dalla Federazione Trentina della Cooperazione: costruire un portale dedicato ai servizi offerti dalle cooperative trentine durante l’emergenza coronavirus.

Il progetto è stato pensato per valorizzare i servizi offerti dalle imprese cooperative e dare delle informazioni costantemente aggiornate al cittadino sulla spesa a domicilio, sugli orari di apertura dei punti vendita e su gli altri servizi erogati in questo periodo.

Per aiutare l’utente a capire ed orientarsi meglio tra l’offerta di servizi disponibili nella propria zona, il sistema individua automaticamente il comune di residenza e mostra la mappa con le aziende che forniscono la spesa a domicilio in quella zona e i punti vendita più vicini grazie alla geolocalizzazione delle sedi.

Le informazioni relative ad orari, contatti, aziende e servizi offerti sono codificate secondo gli standard nazionali (AgID) ed europei (Commissione Europea – ISA²); il formato machine-readable consente di rappresentare gli stessi dati in modi diversi (pagine web, calendari o mappe) e di alimentare in tempo reale applicazioni per mobile o siti web esterni, tramite API. In questo modo, le aziende cooperative attraverso la Federazione possono tenere aggiornati i propri dati, che potenzialmente chiunque può riusare per creare applicazioni in tempi molto rapidi, mettendo a disposizione della comunità la propria creatività.

PA “digital first”

La possibilità di strutturare rapidamente le informazioni secondo standard, riutilizzare componenti software già disponibili in riuso, ospitare i dati in forma sicura nel Cloud della PA ed erogare un servizio molto performante in modalità SaaS, esporre i dati raccolti via API rappresentano le caratteristiche della piattaforma OpenCity che hanno consentito la realizzazione in tempi molto rapidi di due progetti a servizio di cittadini ed imprese locali, senza alcuna deroga alla normativa nazionale ed europea.

Questo è un periodo di forte incertezza in cui il Paese, gli amministratori locali e le aziende che lo animano stanno vivendo molte difficoltà. Con grande disponibilità di adattamento, creatività e spirito di condivisione, in questa fase possono comunque aprirsi nuovi spazi di collaborazione che potrebbero rivoluzionare anche il rapporto tra imprese, cittadini e PA.

Questa è l’eredità che ci porteremo dietro da questa emergenza: un approccio completamente nuovo verso il digitale; il web, in particolare, non sarà più un canale alternativo e secondario ma diventerà finalmente il mezzo principale di comunicazione tra enti pubblici, imprese e cittadini, in funzione del quale verranno progettati i servizi pubblici di nuova generazione. E questo non perché lo prevede la norma, ma perché siamo ormai tutti consapevoli di quanto il web costituisca la modalità che più di ogni altra può tutelare i bisogni, i diritti, persino la sopravvivenza dei cittadini.

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