Telemedicina: le esperienze eccellenti che ne provano il valore

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11 Novembre 2015

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Sergio Pillon, coordinatore della Commissione paritetica Stato-Regioni, Telemedicina

L’evoluzione dei sistemi di cura è sempre stata, sin dai tempi di Ippocrate, basata sull’esperienza acquisita, sulla condivisione delle conoscenze ed anche sul lavoro di gruppo, appoggiato anche sulle tecnologie.

Oggi l’opportunità data dall’era digitale in tutti i settori apre grandissime possibilità per una cura più vicina, più semplice, più efficace. Un modello presente nel nostro SSN e in via di grande diffusione sul piano internazionale è stato realizzato con la messa in rete di un network di telemedicina per il trattamento delle ferite difficili. Questa rete ha lo scopo di migliorare l’assistenza, ridurre i costi diretti ed indiretti, consentire teleconsulto e second opinion da parte dei centri di eccellenza rivolto a medici del territorio anche per il trattamento chirurgico e la consulenza specialistica, ridurre i ricoveri e migliorare le competenze e gli esiti del trattamento delle ferite difficili.

Il razionale

Le ferite difficili sono una voce rilevante di costo del sistema sanitario regionale. Agiscono in modo diretto, con ricoveri ospedalieri, medicazioni, visite ed esami strumentali ed indiretto, richiedendo un impegno rilevante delle famiglie, dell’assistenza sociale e domiciliare. I pazienti sono a buon diritto definibili “fragili” perché questa patologia colpisce in massima parte anziani, disabili, pazienti con patologie croniche spesso immobilizzati o con ridotta mobilità e la patologia determina inoltre una condizione aggiuntiva di ridotta mobilità. Il trattamento delle ferite difficili richiede nella maggior parte dei casi medicazioni ogni due giorni, che comportano spostamenti di personale specializzato o del paziente stesso, infine spesso è necessario attivare competenze polispecialistiche, (chirurgo vascolare e chirurgo plastico, diabetologo, angiologo, infettivologo, nefrologo…).

Le esperienze e i risultati

Dopo una seria di attività sperimentali nell’ambito del CNR e nel Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, sono state attivate nel SSN alcune esperienze di eccellenza: presso l’AO san Camillo-Forlanini si trattano in telemedicina da sei anni, nella routine del SSN, pazienti con ferite difficili, con un arruolamento possibile in telemedicina per il 20% dei pazienti, riduzione dei costi del 38%, riduzione dei tempi di guarigione del 50%, percentuale di guarigione per i pazienti seguiti in telemedicina del 92% rispetto al 73% seguiti con metodiche tradizionali, riduzione dei ricoveri ospedalieri. Presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ esiste un percorso di eccellenza per il wound care pediatrico, inoltre presso l’ospedale militare del Celio esiste una grossa esperienza, legata anche ai compiti istituzionali della struttura, particolarmente rilevante sulle ferite difficili. Questi modelli di telemedicina sono promossi ed indicati come virtuosi dalle maggiori organizzazioni rappresentative di pazienti: la Telemedicina nelle ferite difficili del Lazio è stata definita “eccellenza nazionale” dal tribunale dei diritti del malato – cittadinanza attiva e proposta nelle linee di indirizzo per l’ADI (assistenza domiciliare integrata) del Lazio.

Visti gli ottimi risultati raggiunti i nazionali ed internazionali (queste reti sono presenti a livello nazionale in molti paesi del nord Europa, ultimo esempio la Danimarca, con 5,5 Milioni di euro di risparmio annuo e grandi risultati clinici) l’AIUC, Associazione Italiana Ulcere Cutanee e la EWMA, European Wound Management Association, le maggiori associazioni scientifiche di settore, nazionale ed europea, propongono questi modelli come indispensabili da inserire negli standard di cura e nei PDTA(Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali) del paziente fragile complesso. La maggiore esperienza clinica nel mondo sulla Telemedicina nelle ferite difficili è negli Stati Uniti ed consultabile via web dal sito www.woundtech.net. Il percorso in telemedicina si affianca ed integra il percorso clinico tradizionale senza sostituirlo.

Nel congresso mondiale di esperti del Wound Care, che si terra in Italia, a Firenze nel 2016 (WUWHS World Union of Wound Healing Societies , congresso che si tiene ogni quattro anni) uno dei temi centrali sarà la telemedicina, come strumento per una cura più efficace, più efficiente, più appropriata, con l’esperienza Italiana in grande evidenza.

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