UE: parte il progetto europeo di condivisione dei sistemi di e-procurement

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by Lâm HUA

I governi europei spendono oltre un quinto del loro budget totale (circa 1,5 / 2 miliardi di euro) per l’acquisto di beni e servizi. Se correttamente indirizzata questa spesa può tradursi in un potente volano per la crescita economica e per la produzione di posti di lavoro e, tra gli strumenti per agevolare questo processo, l’e-Procurement gioca un ruolo fondamentale. L’ICT applicato all’acquisto di beni e servizi, infatti, aumenta la trasparenza e favorisce una competizione libera e corretta, facilitando, ad esempio, l’accesso alle gare e tagliando i costi. Ad esempio si stima che l’utilizzo delle soluzioni tecnologiche nei processi di acquisto di beni e servizi per l’amministrazione pubblica potrebbe portare risparmi tra il 5 e il 10%. Dati questi presupposti, quindi, la commissione Europea ha stilato un’ambiziosa roadmap che prevede, entro il 2010, il passaggio totale dai sistemi tradizionali di procurement a quelli elettronici per tutti gli stati membri.

23 Maggio 2008

Articolo FPA
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by Lâm HUA

I governi europei spendono oltre un quinto del loro budget totale (circa 1,5 / 2 miliardi di euro) per l’acquisto di beni e servizi. Se correttamente indirizzata questa spesa può tradursi in un potente volano per la crescita economica e per la produzione di posti di lavoro e, tra gli strumenti per agevolare questo processo, l’e-Procurement gioca un ruolo fondamentale. L’ICT applicato all’acquisto di beni e servizi, infatti, aumenta la trasparenza e favorisce una competizione libera e corretta, facilitando, ad esempio, l’accesso alle gare e tagliando i costi. Ad esempio si stima che l’utilizzo delle soluzioni tecnologiche nei processi di acquisto di beni e servizi per l’amministrazione pubblica potrebbe portare risparmi tra il 5 e il 10%. Dati questi presupposti, quindi, la commissione Europea ha stilato un’ambiziosa roadmap che prevede, entro il 2010, il passaggio totale dai sistemi tradizionali di procurement a quelli elettronici per tutti gli stati membri.

Lo scorso 31 gennaio il Centre Albert Borschette di Bruxelles ha ospitato il primo workshop della e-Procurement Community europea che si raccoglie attorno all’IDABC, il programma della Commissione Europea per l’Interoperabilità dei servizi di e-Government fruibili dalle amministrazioni, dalle imprese e dai cittadini dell’Unione Europea.
La riunione è servita come trampolino di lancio dell’e-Procurement Forum dell’IDABC, una comunità permanente dedicata allo studio delle tendenze in atto nel mondo degli approvvigionamenti pubblici elettronici in Europa.

Oggi, a distanza di 120 giorni da quell’incontro, parte ufficialmente il progetto pilota “Pan-European Public Procurement On Line” che avrà una durata di 36 mesi, e renderà interoperabili le infrastrutture di e-Procurement di diversi Paesi, permettendo lo scambio di cataloghi, ordini, fatture e certificati firmati digitalmente per l’aggiudicazione di appalti trans-frontalieri, il tutto in formato elettronico.
Sponsorizzato dall’Unione Europea il progetto vede la partecipazione di otto Paesi europei: Francia, Germania, Austria, Finlandia, Danimarca, Norvegia, Ungheria e Italia.
In particolare
su un budget totale di 19,6 milioni di euro il nostro Paese – considerato best practice nello scenario europeo degli appalti elettronici – partecipa con un contributo di 2,1 milioni di euro, di cui poco più della metà (1,1 milioni) stanziati dal MEF ed il resto suddiviso tra le altre 5 amministrazioni coinvolte: CNIPA, CONSIP, CSI Piemonte, Intercenter e Infocamere.
Le imprese italiane, e in particolare le PMI, potranno così partecipare agli appalti elettronici degli altri Paesi dell’UE e le pubbliche amministrazioni italiane avranno la possibilità di aggiudicare gare on-line a fornitori comunitari.

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