Una PA resiliente è una PA che anticipa l’innovazione: l’esperienza di Roma Capitale

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Innovazione significa saper essere resilienti in senso proattivo, in un’ottica di progressivo avanzamento affinché la Pubblica amministrazione non si trovi a subire le trasformazioni, ma sia il soggetto propulsore in grado di indirizzarle

5 Giugno 2020

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Antonio De Santis

Assessore al Personale, Anagrafe e stato civile, Servizi Demografici ed Elettorali Roma Capitale

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La Pubblica amministrazione costituisce il perno su cui organizzare i servizi ai cittadini e si configura, quindi, come un volano che incide in modo determinante sulla qualità della vita. Per questo è indispensabile che sia dinamica, sempre in movimento e in grado di rispondere con reattività alle rapide e profonde trasformazioni che attraversano la nostra società. In questo quadro, risulta quindi fondamentale investire sull’innovazione per implementare le conoscenze, le competenze, il profilo tecnologico e l’architettura organizzativa.

Roma Capitale, con oltre 23mila dipendenti, rappresenta un’azienda pubblica enorme e declinata in molteplici articolazioni. Per operare nella direzione di un progressivo e costante rafforzamento dei servizi, bisogna quindi programmare con sguardo strategico e con ragionamenti di prospettiva.

In questo senso voglio illustrare l’esempio emblematico del percorso che abbiamo definito per migliorare l’attività di erogazione della Carta di identità elettronica (Cie).

Nel luglio 2018 un cittadino doveva attendere, mediamente, 117 giorni per il rilascio della Carta di identità elettronica (Cie). A gennaio 2019 si è passati a 70 giorni. Oggi il tempo medio di attesa è di circa 10 giorni.

Le criticità registrate a Roma sono le stesse che si rilevano in tutta Italia, soprattutto nelle città più popolose. La transizione da un sistema a un altro comporta, strutturalmente, tempi fisiologici per assorbire le nuove modalità, per renderle pienamente operative. E’ una dinamica che avviene in ogni contesto. Ma non per questo si può restare refrattari ai necessari bisogni di modernizzazione che presentano le pubbliche amministrazioni e i servizi ai cittadini. La società vive di continue trasformazioni e la sfida consiste nel saperle recepire gradualmente.

Bisogna poi aggiungere un dato dirimente: il passaggio alla Carta di identità elettronica è un obbligo imposto dal quadro normativo dell’Unione Europea, in particolare il Regolamento Europeo 910/2014 sull’identità digitale. Ma non si tratta di una mera imposizione. Le risorse insite nella Cie sono enormi e molteplici, soprattutto per quanto concerne l’omogeneizzazione delle procedure e dei termini di sicurezza a livello comunitario. Senza dimenticare che l’obiettivo finale è quello di rendere la Cie una vera e propria Carta dei Servizi, con notevoli vantaggi per i cittadini.

Roma Capitale ha voluto cogliere pienamente e organicamente queste opportunità, anche sviluppando specifiche sinergie. Nell’opera di rafforzamento del rilascio della Cie, è stata costante e un vero e proprio valore aggiunto la collaborazione con l’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato (Ipzs). 

Grazie a un apposito protocollo, il Poligrafico ha messo a disposizione personale presso gli uffici dei Municipi. Questo personale ha effettuato verifiche preventive di corrispondenza tra la banca centrale Ina e quella anagrafica comunale. In questo modo i necessari allineamenti dei dati sono stati garantiti prima di accedere allo sportello. Gli operatori del Poligrafico hanno contattato telefonicamente i cittadini per verificare l’intenzione di rispettare l’appuntamento fissato, abbattendo così il numero dei casi caratterizzati da persone che non si recano allo sportello.

Il combinato disposto di questi elementi ha consentito di rendere Roma Capitale un esempio virtuoso per il rilascio della Carta di identità elettronica. Ma l’emergenza Covid ha posto l’Amministrazione dinanzi nuove sfide e alla necessità di costruire una nuova programmazione.

Il necessario blocco di numerose attività durante l’emergenza sanitaria ha determinato un accumulo di pratiche e documenti che rischiano di costituire una mole enorme. Per questo abbiamo impostato un percorso incentrato su una programmazione per evitare ingorghi quando, il 31 agosto, terminerà la proroga per la scadenza della Carta di identità elettronica. Anche grazie alla sinergia con il Poligrafico rendiamo gli uffici e i servizi funzionali ai bisogni dei cittadini, nell’ottica di una Pubblica amministrazione che operi in base ai bisogni delle persone.

L’analisi effettuata indica in 72.527 il numero delle Carte di identità elettroniche scadute per i cittadini residenti a Roma nel periodo che intercorre tra febbraio e agosto 2020. A questi cittadini verranno inviate comunicazioni informative, tramite e-mail o posta prioritaria, per ricordare loro la necessità di fissare un appuntamento in via telefonica e rinnovare così il documento. La pianificazione degli appuntamenti verrà stabilita in costante sinergia con l’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato (Ipzs). Le postazioni dedicate al rilascio della Cie saranno operative al 50%, con l’obiettivo di applicare le vigenti misure per il distanziamento sociale.

Abbiamo costruito un modello operativo in grado di fronteggiare i repentini mutamenti che stanno riplasmando, in formule e modalità nuove, buona parte dei servizi. Innovazione significa infatti saper essere resilienti in senso proattivo, in un’ottica di progressivo avanzamento affinché la Pubblica amministrazione non si trovi a subire le trasformazioni, ma sia il soggetto propulsore in grado di indirizzarle.

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