Governance del PNRR e snellimento delle procedure: ecco cosa prevede il “nuovo” Decreto Semplificazioni
Far avanzare velocemente le opere previste nel PNRR, snellendo le procedure e disciplinando la governance, eliminando quindi i “colli di bottiglia” che potrebbero ritardare gli investimenti e l’attuazione dei progetti, mettendo a rischio l’intera strategia per il rilancio del Paese. È l’obiettivo del Decreto Legge 31 maggio 2021 n. 77, il cosiddetto nuovo “Decreto Semplificazioni”. Vediamo in sintesi le principali misure
30 Luglio 2021
Redazione FPA
- 1 Decreto Semplificazioni, il Senato approva in via definitiva
- 2 Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza
- 3 Misure per la semplificazione
- 3.1 Decreto Semplificazioni: rivoluzione verde e transizione energetica
- 3.2 Decreto Semplificazioni: innovazione tecnologica e transizione digitale
- 3.2.1 Infrastrutture necessarie per la BANDA ULTRA LARGA: autorizzazioni più rapide
- 3.2.2 Diffusione delle comunicazioni digitali delle Pubbliche amministrazioni: deleghe per SPID e CIE
- 3.2.3 Semplificazione di dati pubblici e niente costi se si sceglie il digitale
- 3.2.4 Decreto Semplificazioni: sanzioni per le PA che violano gli obblighi per la transizione digitale
- 3.3 Decreto Semplificazioni e procedure di appalto
- 3.4 Decreto Semplificazioni e rafforzamento del silenzio assenso
Far avanzare velocemente le opere previste nel PNRR, snellendo le procedure e disciplinando la governance, eliminando quindi i “colli di bottiglia” che potrebbero ritardare gli investimenti e l’attuazione dei progetti, mettendo a rischio l’intera strategia per il rilancio del Paese. È l’obiettivo del Decreto Legge 31 maggio 2021 n. 77, il cosiddetto nuovo “Decreto Semplificazioni”, ma il cui titolo completo è proprio “Governance del Piano nazionale di rilancio e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”. Il Decreto Legge, approvato il 28 maggio scorso dal Consiglio dei Ministri, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 129 del 31 maggio 2021: si tratta di un pacchetto di misure (68 articoli) che il Ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta (che è proponente del testo e ha tirato le fila del dossier semplificazioni) ha definito “prima milestone del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Decreto Semplificazioni, il Senato approva in via definitiva
Il 29 luglio 2021 il Senato con 213 voti favorevoli e 33 contrari ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il ddl 2332 di conversione, con modificazioni, del Dl sulle semplificazioni e sulla governance del Pnrr.
Vediamo in sintesi le principali misure del nuovo Decreto Semplificazioni, elencate in un comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e rimandiamo comunque al testo del Decreto legge (qui il decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 coordinato con la legge di conversione 29 luglio 2021).
Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza
Partiamo dalla “Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, che si articola su più livelli, riguardanti Responsabilità di indirizzo, Monitoraggio e rendicontazione e Realizzazione degli interventi.
Responsabilità di indirizzo
I poteri di indirizzo, impulso e coordinamento generale sull’attuazione degli interventi del PNRR sono affidati alla Presidenza del Consiglio dei ministri, attraverso una Cabina di regia, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri, alla quale partecipano di volta in volta i Ministri e i Sottosegretari competenti per materia, ma anche i Presidenti di Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano quando sono esaminate questioni di competenza regionale o locale. Tra le novità introdotte in sede di conversione, si segnala l’inclusione dell’Anci e dell’Upi tra i soggetti che saranno invitati a far parte della Cabina di regia ove siano esaminate questioni di interesse locale.
A supporto della Cabina di regia, viene istituita una Segreteria tecnica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che rimarrà in carica fino al completamento del PNRR, entro il 31 dicembre 2026, quindi slegata dalla durata del governo in carica. È istituito, inoltre, un Tavolo permanente composto da rappresentanti delle parti sociali, del Governo, delle Regioni, degli Enti locali e dei rispettivi organismi associativi, delle categorie produttive e sociali, del sistema dell’università e della ricerca scientifica e della società civile. Il Tavolo svolge una funzione consultiva e può segnalare alla Cabina di regia ogni profilo ritenuto rilevante per la realizzazione del PNRR.
Monitoraggio e rendicontazione
Il monitoraggio e la rendicontazione del Piano sono affidati al Servizio centrale per il PNRR, istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF), che rappresenta il punto di contatto nazionale con la Commissione europea per l’attuazione del Piano.
Presso il MEF è istituito anche un ufficio dirigenziale presso la Ragioneria dello Stato con funzioni di audit del PNRR e di controllo anticorruzione, mentre le amministrazioni centrali titolari di interventi previsti dal PNRR devono costituire una struttura di coordinamento come punto di contatto con il Servizio centrale per il PNRR.
Realizzazione degli interventi
Alla realizzazione operativa degli interventi provvedono i singoli soggetti attuatori: Amministrazioni centrali, Regioni, Province autonome ed enti locali, sulla base delle specifiche competenze istituzionali o della diversa titolarità degli interventi definita nel PNRR.
Poteri sostitutivi e Commissariamento
In caso di mancato rispetto da parte delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province o dei Comuni degli obblighi e impegni finalizzati all’attuazione del PNRR, il Presidente del Consiglio dei ministri individua l’amministrazione, l’ente, l’organo o l’ufficio, o i commissari ai quali attribuisce, in via sostitutiva, il potere di adottare gli atti o provvedimenti necessari, oppure di provvedere all’esecuzione dei progetti.
Misure per la semplificazione
Passiamo poi alla parte dedicata alla semplificazione, quindi gli interventi finalizzati ad accelerare e snellire le procedure e, allo stesso tempo a rafforzare la capacità amministrativa della Pubblica amministrazione in vari settori. Semplificazioni giudicate necessarie per favorire la transizione energetica e quella digitale.
Una nota del Dipartimento della Funziona Pubblica sottolinea che con il decreto:
- si dimezzano i tempi delle valutazioni ambientali;
- si riducono di più della metà le attese per le autorizzazioni per la banda ultra larga per portare la fibra a tutte le famiglie;
- si sblocca il Superbonus 110%;
- si accelerano gli appalti e la realizzazione di importanti opere strategiche;
- si rafforza il silenzio assenso e i poteri sostitutivi.
Tra le novità introdotte, c’è anche una norma che consente, in caso di ricorsi al TAR, di proseguire senza interruzioni i lavori delle opere legate al PNRR e al Piano nazionale complementare (PNC).
Queste alcune delle misure previste, rimandiamo alla presentazione di sintesi pubblicata dal Dipartimento della Funzione Pubblica e, anche in questo caso, al testo del Decreto legge (qui il decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77 coordinato con la legge di conversione 29 luglio 2021).
Decreto Semplificazioni: rivoluzione verde e transizione energetica
Il PNRR, tra fondi europei e fondo nazionale, attribuisce 70 miliardi alla transizione energetica, con l’obiettivo di creare lavoro e sviluppo tutelando, nello stesso tempo, l’ambiente e la salute dei cittadini.
La nuova procedura di VIA (Valutazione Impatto Ambientale)
Drastico taglio dei tempi e snellimento degli iter procedurali per la Valutazione Ambientale e l’autorizzazione per gli impianti di produzione di energie rinnovabili. In particolare, i tempi per la Valutazione dell’impatto ambientale per i progetti del PNRR e per quelli del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030) scendono dagli attuali 360 giorni della procedura ordinaria ai 175 giorni della procedura veloce.
Altre semplificazioni accelerano gli investimenti per la green economy attraverso la semplificazione delle pratiche autorizzative con riferimento alle fonti rinnovabili, alle infrastrutture energetiche, agli impianti di produzione e accumulo di energia elettrica, alla bonifica dei siti contaminati, all’attività di repowering (l’incremento dell’efficienza attraverso la sostituzione degli impianti esistenti in modo da garantire una maggiore produzione di energia senza ulteriori effetti sul paesaggio).
Superbonus ed efficientamento energetico degli edifici
Al pari delle altre agevolazioni (come il bonus facciate), non sarà più necessaria l’attestazione di stato legittimo e gli interventi previsti per l’efficientamento energetico potranno essere realizzati semplicemente con una Cila, Comunicazione di inizio lavori asseverata. L’obiettivo è accelerare gli interventi di efficientamento energetico e antisismico, eliminando le lunghe attese per accedere alla documentazione degli archivi edilizi dei Comuni (tre mesi in media per ogni immobile oggetto di verifica).
Decreto Semplificazioni: innovazione tecnologica e transizione digitale
Il PNRR destina 40 miliardi alla missione digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura.
Infrastrutture necessarie per la BANDA ULTRA LARGA: autorizzazioni più rapide
Con il nuovo Decreto Semplificazioni vengono drasticamente tagliati i tempi per le procedure autorizzatorie necessarie per la banda ultra larga: da 250-300 giorni a un massimo di 90 giorni decorsi i quali matura il silenzio assenso o può essere esercitato il potere sostitutivo. E vengono eliminate completamente le autorizzazioni per alcune tipologie di interventi di piccola entità, come le microtrincee. Si vuole in tal modo favorire il completamento della copertura di tutto il territorio nazionale e, quindi, aumentare il numero di cittadini che potranno usufruire al meglio dei servizi digitali della PA, studiare e lavorare a distanza, accedere ai servizi ormai di uso quotidiano (dal delivery alle piattaforme di streaming, agli acquisti online in piena sicurezza). Per le imprese, inoltre, la banda ultra larga rappresenta uno strumento indispensabile per allargare il mercato, offrendo servizi innovativi.
Diffusione delle comunicazioni digitali delle Pubbliche amministrazioni: deleghe per SPID e CIE
Tutte le comunicazioni tra PA e cittadini e imprese dovranno essere realizzate con strumenti digitali. Per le notifiche diventerà obbligatorio l’uso della piattaforma dedicata, che potrà essere utilizzata anche per la trasmissione di atti e comunicazioni per i quali non è previsto obbligo di notifica. Ricordiamo che la piattaforma per la notificazione digitale è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2020 e il suo funzionamento è stato descritto nel DL Semplificazioni in vigore dal 17 luglio 2020. Ora con questo Decreto Legge vengono apportate delle modifiche a quello che sarà il funzionamento della piattaforma, con l’obiettivo di semplificare e favorire l’utilizzo del domicilio digitale da parte dei cittadini.
Importante novità da evidenziare è che l’Identità Digitale SPID potrà essere utilizzata da soggetti delegati. Il meccanismo funzionerà anche con la Cie (carta di identità elettronica). Questo con l’obiettivo di favorire la diffusione delle credenziali per l’accesso ai servizi pubblici, anche tra fasce di popolazione meno abituate ad utilizzare gli strumenti tecnologici. Sarà possibile, quindi, delegare l’accesso a uno o più servizi digitali e analogici a un altro soggetto titolare di identità digitale (e questa delega potrà essere creata sia mediante il canale digitale che quello fisico, con l’acquisizione della delega cartacea presso lo sportello).
Semplificazione di dati pubblici e niente costi se si sceglie il digitale
Tutti i certificati richiesti in modalità telematica (da quelli anagrafici a quelli relativi alla residenza) saranno rilasciati gratuitamente e senza il pagamento delle imposte da parte del cittadino richiedente (il Decreto Legge prevede infatti l’esenzione dal versamento dell’imposta di bollo di 16 euro e dei diritti di segreteria per i certificati richiesti online).
Viene potenziata l’ANPR, l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente.
Sul fronte interoperabilità dei dati pubblici, il decreto semplifica il meccanismo di condivisione dei dati, prevede l’adozione di linee guida uniformi per tutta la PA ed estende l’operatività della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (l’infrastruttura tecnologica che rende possibile in modo semplice l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi dati delle PA). In pratica: prevede la definizione di un termine perentorio per la condivisione a regime delle banche dati; incrementa il numero di banche dati coinvolte perché “di interesse pubblico”; definisce regole in caso di illecito utilizzo da parte dei fruitori dei dati.
Decreto Semplificazioni: sanzioni per le PA che violano gli obblighi per la transizione digitale
L’AgID dovrà monitorare il rispetto delle norme sull’uso del digitale da parte delle PA e i dirigenti responsabili di frenare la transizione al digitale, per esempio ritardando la messa a disposizione dei dati, pagheranno con sanzioni economiche e fino al licenziamento. Si parla di sanzioni da un minimo di 10.000 euro ad un massimo di 100.000 euro “in caso di mancata ottemperanza alla richiesta di dati, documenti o informazioni” al fine di assicurare l’attuazione dell’Agenda digitale italiana ed europea, ovvero in “violazione degli obblighi di transizione digitale”.
Decreto Semplificazioni e procedure di appalto
Il decreto contiene misure di semplificazione delle procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture Si tratta, in particolare, di norme che mirano a ridurre i tempi delle procedure di gara e a semplificare gli oneri in capo agli operatori economici.
Gli aspetti coinvolti sono: la riduzione della tempistica dell’iter di aggiudicazione delle procedure di gara; la possibilità per le stazioni appaltanti di procedere all’affidamento di progettazione ed esecuzione dei lavori sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica (in pratica il settore pubblico predispone una idea progettuale di massima e il settore privato contribuisce al raggiungimento degli obiettivi indicati nel PNRR attraverso il proprio know how tecnico); l’innalzamento dei criteri di qualificazione delle Stazioni Appaltanti e delle Centrali di Committenza in modo tale da garantire elevati standard prestazionali. Infine si innalza, sino al 31 ottobre 2021 la soglia del subappalto dal 40 al 50 per cento dell’importo complessivo del contratto di appalto.
Decreto Semplificazioni e rafforzamento del silenzio assenso
Nel nuovo Decreto Semplificazioni sono previste misure per rendere più veloci e certe non solo le procedure del PNRR, ma anche quelle della vita quotidiana di cittadini e imprese. Tra queste, il rafforzamento dell’istituto del silenzio assenso, per cui chi non ha ricevuto risposta dalla PA nei termini previsti, potrà richiedere e ottenere per via telematica l’attestazione dell’accoglimento della propria domanda/istanza.
Le azioni necessarie ad abilitare una PA capace, competente, semplice, smart e digitale, in grado di offrire servizi di qualità ai cittadini e alle imprese e di rendere più competitivo il sistema-Italia, sono state al centro delle Scenario di FORUM PA 2021 “Riorientare lo sviluppo: la transizione amministrativa premessa per la ripresa“, il 21 giugno dalle ore 14, a cui ha partecipato il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta