Innovazione amministrativa attraverso il project management: soluzioni per le PA
Con i fondi UE, come il PNRR, l’applicazione delle tecniche di project management nelle amministrazioni pubbliche è essenziale per raggiungere obiettivi di trasformazione digitale e amministrativa. ISIPM a FORUM PA 2024 affronterà questi temi e introdurrà anche un modello per valutare e migliorare la maturità organizzativa nelle gestioni progettuali, sottolineando l’importanza dell’innovazione e della sostenibilità
2 Maggio 2024
Enrico Mastrofini
Past President dell'Istituto Italiano di Project Management, Presidente ISIPM Professioni
Nelle pubbliche amministrazioni, ai diversi livelli, è indispensabile applicare le metodologie di project management per garantire il conseguimento degli obiettivi di trasformazione. L’adozione del PIAO, come strumento di programmazione integrata tra obiettivi operativi e obiettivi di valore pubblico, la gestione dei progetti PNRR e la gestione dei processi di trasformazione digitale sono i principali esempi di questo approccio, che saranno illustrati dall’Istituto Italiano di Project Management (ISIPM) a FORUM PA 2024 il 22 maggio, in un tavolo dal titolo “L’applicazione del Project Management per la trasformazione della PA: esperienze a confronto“. La sessione sarà arricchita dalle esperienze di un Comune, di una Regione e di un’Amministrazione centrale.
Presso lo stand dell’Istituto, inoltre, si terranno alcune presentazioni dedicate all’approfondimento di specifiche tematiche (qui gli appuntamenti in agenda).
Si partirà con le informazioni per attestare le proprie competenze in materia di project management. L’Istituto propone la Certificazione ISIPM-Base® e la Qualificazione ISIPM-Av® che attestano le conoscenze e le competenze di chi opera in organizzazioni private e pubbliche, particolarmente indicate per i Responsabili Unici del Procedimento (RUP) e per i responsabili dei progetti di trasformazione digitale. Tali competenze sono descritte in coerenza con le norme nazionali e internazionali di riferimento (UNI ISO 21500 e UNI ISO 21502) e sono richieste per accedere alla Certificazione del Project Manager, secondo quanto definito dalla specifica Norma UNI 11648.
Infatti, dopo la pubblicazione della versione aggiornata della Norma UNI 11648:2022, Accredia ha emanato una specifica circolare tecnica[1] che, tra l’altro, stabilisce quali qualificazioni di seconda parte sono ritenute conformi per attestare le conoscenze richieste dalla suddetta Norma UNI e per consentire l’esonero (parziale o totale) dalle prove scritte di esame presso gli Organismi di Certificazione accreditati (il possesso della ISIPM-Base consente l’esonero dalla prima prova scritta, mentre il possesso della ISIPM-Av consente l’esonero da entrambe le prove scritte, con accesso direttamente al colloquio orale).
Pur essendo ormai definito il quadro normativo in materia, accade ancora spesso che, nelle gare pubbliche per lavori e/o servizi dove si richiede la figura professionale del Project Manager, le diverse stazioni appaltanti continuino a seguire criteri non omogenei tra loro. Talvolta, questi Criteri risultano anche in contraddizione con i requisiti definiti nella Norma UNI 11648:2022, che dovrebbe costituire il riferimento da seguire.
Inoltre, è molto frequente il caso di bandi relativi a incarichi professionali per la ricerca di figure di Project Manager in cui sono specificati i compiti previsti per tale incarico e i titoli di studio e/o professionali richiesti (solitamente una laurea e un certo numero di anni di esperienza nel ruolo), senza però includere tra questi alcun titolo specifico o talvolta confondendo il ruolo e le competenze proprie di project manager con quelle di altre figure tecniche richieste dalle organizzazioni.
Pertanto, saranno fornite specifiche indicazioni alle stazioni appaltanti per la corretta formulazione, nei capitolati di gara, dei requisiti richiesti per le figure professionali di Project Manager (Capo Progetto). Queste indicazioni riguarderanno in particolare i titoli di qualificazione / certificazione, in modo che siano coerenti con la Norma UNI 11648, al fine di garantire il possesso effettivo delle conoscenze di project management, nonché per garantire il rispetto della equivalenza tra le qualificazioni di seconda parte elencate nella citata circolare Accredia, anche per evitare richieste di chiarimento e/o contenziosi come verificatosi negli anni passati.
Con i finanziamenti straordinari della UE (principalmente il PNRR), che si aggiungono a quelli ordinari, diventa sempre più determinante la capacità di formulare progetti, in accordo con le linee guida fornite, al fine di poter utilizzare gli ingenti fondi messi a disposizione del nostro paese. Per tale scopo, è particolarmente indicato il Modello eU-maps® che unifica tre differenti aree di conoscenza: lo scenario dei programmi di finanziamento della UE, tecniche di europrogettazione e project management per garantire il raggiungimento degli obiettivi dei progetti finanziati, anche in termini di risultati e benefici oltre che di utilizzazione dei fondi UE.
Saranno poi illustrati i fondamenti metodologici, in linea con gli standard nazionali ed internazionali definiti dalla norma UNI ISO 21502, necessari per orientare l’approccio lavorativo alla gestione per progetti al fine di garantire la realizzazione degli obiettivi del PNRR e del PIAO, nell’ottica della creazione di Valore Pubblico.
L’Istituto ha anche sviluppato il Modello di maturità ISIPM-Prado® che consente di valutare la maturità di un’organizzazione nella gestione dei progetti, al fine di impostare un piano di miglioramento in termini di aspetti tecnici, metodologici, comportamentali e strategici. In particolare, sarà presentata un’applicazione del modello ad un Comune capoluogo di medie dimensioni con la finalità di valutare la relazione esistente tra il grado di maturità di project management e la capacità di programmazione, gestione e misurazione degli obiettivi di Valore Pubblico, attraverso la concreta applicazione del modello ISIPM-Prado® ai progetti PNRR.
Infine, nei progetti oltre ai tradizionali aspetti (costi, tempi, ambito, rischi, benefici, qualità, gestione degli stakeholder) è necessario considerare anche le dimensioni di innovazione e sostenibilità e , quindi, verranno evidenziati tali elementi da considerare nella gestione integrata e sinergica dei progetti, in particolare nel contesto del PNRR.
[1] Circolare tecnica Accredia n. 09/23 del 17/02/2023,