Oltre il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: rigenerare la PA intera

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Assumere bene è una delle carte decisive della rigenerazione della PA. Gli ultimi concorsi del vecchio mondo chiudono una storia. Per aprirne davvero un’altra dobbiamo tirare fuori il meglio di quello che alcune amministrazioni già fanno. Vi riproponiamo “in pillole” il metodo per assumere bene e con rapidità suggerito dal Vademecum “Il Fattore Umano” costruito da ForumDD, FPA e Movimenta

6 Settembre 2021

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Redazione FPA

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Le Pubbliche Amministrazioni si accingono a reclutare alcune migliaia di figure professionali a tempo determinato per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza secondo le modalità previste dal Decreto Reclutamento (DL 80/21) approvato dal Parlamento, ma è evidente che la grande partita del Paese per rigenerare la PA va oltre le urgenze dettate dal Piano. Come il Governo stesso ha sottolineato, si tratta di reclutare nella PA in pochi anni alcune centinaia di migliaia di figure professionali, di farlo bene, di adattare le organizzazioni al loro ingresso, di fare del loro arrivo un fattore di rigenerazione.

Gli ultimi concorsi del vecchio mondo – il reclutamento di 2800 dipendenti nel Sud, che prima privilegiava chi aveva già prestato lavoro, poi ha aperto le porte a tutti senza per altro riuscire ad assumere il contingente previsto, la selezione di 2.736 funzionari amministrativi della Pubblica Amministrazione centrale, il concorso per assumere 1.541 ispettori del lavoro e quello per selezionare 1.052 dipendenti del MIBACT – chiudono una storia. Ora si tratta di aprirne un’altra.

Sebbene il Decreto Reclutamento porti importanti e positive novità che vanno dalla attivazione dell’apprendistato nella PA, alle selezioni svolte dai Comuni in forma associata, alla previsione di una quarta area di inquadramento per dare spazio e prospettive alle professionalità tecniche più elevate, alla semplificazione dei vincoli assunzionali per gli Enti Locali (EL) e, ultimo ma non ultimo, al piano integrato di attività e organizzazione che, indicando chiaramente obiettivi strategici, tempi e risorse, dovrà necessariamente essere alla base di un corretto e motivato piano dei fabbisogni, esso si concentra, come il precedente DL 44/21, tranne poche eccezioni come le giuste norme sulle prove digitali e decentrate, solo sulle esigenze relative al Piano e sull’urgenza di chiudere in fretta i concorsi rimasti bloccati dalla pandemia.

La rigenerazione della PA va oltre le urgenze dettate dal Piano. Le amministrazioni pubbliche infatti si apprestano a reclutare alcune centinaia di migliaia di figure professionali per sostituire un’intera generazione in uscita.

E’ necessario farlo bene, adattare le organizzazioni al loro ingresso, fare del loro arrivo un fattore di rigenerazione. Il Vademecum per assumere presto e bene nella PA, presentato in aprile da ForumDD, FPA e Movimenta dimostra che “è possibile coniugare una nuova qualità del processo di assunzione con la sua necessaria velocità. È possibile raggiungere l’obiettivo di 105 giorni dalla pubblicazione del bando all’assunzione (35 giorni aggiuntivi se li calcoliamo dal momento della decisione di assumere)”. Rapidità e qualità possono viaggiare insieme se si seguono con cura le regole del gioco, sempre adattandole al contesto e con attenzione alla centralità del “fattore umano”. Il boccino ora è in mano all’intelligenza di tante amministrazioni e amministratori, a livello sia nazionale sia locale, e alla capacità di indirizzo saggio del Centro.

Abbiamo riassunto in poche pagine quelle regole del gioco: Chiara identificazione dei fabbisogni, Commissioni di qualità e ben remunerate, Comunicazione chiara delle funzioni richieste, Uso accorto di titoli e test multi-risposta, Centralità delle prove con uso delle nuove tecnologie, Cura dell’accoglienza. Sono gli ingredienti che fanno un buon reclutamento. Ce lo mostrano le buone esperienze in giro per l’Italia, dandoci suggerimenti semplici per replicarle e adattarle ai contesti.

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