PNRR, nuovi modelli di efficienza energetica per musei e teatri: i progetti FAI e Teatro alla Scala

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Migliorare l’efficienza energetica in cinema, teatri e musei è l’obiettivo dell’investimento M1C3 1.3 disposto dal PNRR. Perché è importante intervenire sul patrimonio artistico-culturale e quali competenze sono necessarie. I casi del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano e della Fondazione Teatro alla Scala che stanno lavorando per risparmiare energia accogliendo la sfida per un futuro più sostenibile e trasformando questa esperienza in valore per la comunità

18 Settembre 2023

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Paola Orecchia

Giornalista

Foto di Jan Tinneberg su Unsplash https://unsplash.com/it/foto/E4ljVNmborI

I dati, relativi all’anno 2022, elaborati nell’ultima ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali della School of Management del Politecnico di Milano, riferiscono che l’83% delle istituzioni museali italiane e l’84% dei teatri sono oggetto di interventi per la sostenibilità ambientale. Tra gli interventi spicca l’efficientamento energetico degli impianti (messo in atto dal 53% delle istituzioni). Seguono il riuso e riciclo dei materiali (49%) e le attività di sensibilizzazione del personale sui comportamenti sostenibili (45%).

I progetti di efficientamento energetico degli impianti, che hanno riguardato le istituzioni oggetto della ricerca, sono stati in gran parte finanziati dal PNRR. Al settore dell’Arte e della Cultura, infatti, il PNRR ha assegnato 300 milioni di euro con l’investimento M1C3 1.3 – “Migliorare l’efficienza energetica in cinema, teatri e musei”. L’intervento mira a ridurre l’impatto ambientale di un gran numero di edifici del settore culturale e creativo. Due le timeline previste: settembre 2023 e dicembre 2025. Alla fine del mese in cui scriviamo, dunque, è previsto il raggiungimento del primo target: 80 interventi ultimati in musei e siti culturali statali, sale teatrali e cinema. Entro dicembre 2025, invece, dovranno risultare green 55 tra musei e siti culturali statali, 230 sale teatrali e 135 cinema.

La sfida dell’efficienza energetica nel settore culturale

Benché in numero infinitamente inferiore rispetto alle abitazioni italiane e alle realtà produttive, gli edifici che ospitano teatri, cinema e musei assorbono cospicue quantità di energia, non solo per rendere fruibile al pubblico la propria offerta, ma anche perché si tratta spesso di edifici “antichi”: dispersioni termiche e impianti datati di illuminazione e di riscaldamento incidono sulle bollette energetiche più del necessario. Se a tutto ciò aggiungiamo i costi necessari per la climatizzazione, la sicurezza, l’erogazione di servizi tecnologici ai cittadini e gli impianti per la preservazione e la valorizzazione efficace dei beni, si comprende quanto incrementare l’efficienza e la sostenibilità ambientale del settore Arte e Cultura possa portare benefici non solo alle istituzioni in sé, ma anche all’Italia intera. Ricordiamo, infatti, che la Transizione ecologica è una delle priorità dell’UE e si declina in una serie di azioni che includono l’efficientamento energetico, la sostenibilità ambientale e la riduzione della carbon footprint.

Partnership pubblico-privato per l’efficientamento dei siti artistici e culturali

Attualmente i lavori di efficientamento e sostenibilità ambientale dei siti artistici e culturali procedono secondo la tabella di marcia dettata dal PNRR. Essendo ormai a ridosso della prima timeline, molti interventi sono già conclusi in virtù dei finanziamenti disponibili e della partnership pubblico-privato.

Tra le opere di rilievo, tanto da essere già vere e proprie case study, troviamo il Teatro alla Scala di Milano e cinque Beni del Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), ubicati in Lombardia, Piemonte e Veneto. Si tratta di La Cavallerizza (Milano), Villa Necchi Campiglio (Milano), Villa dei Vescovi (Padova), Castello e Parco di Masino (Torino) e Villa e Collezione Panza (Varese).

Ad accomunare i progetti è il partner privato: Edison Next, società del Gruppo Edison nata nel 2022 con la missione di accompagnare clienti e territori nel loro percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica. Agisce attraverso una piattaforma di competenze, servizi e tecnologie unica sul mercato per la sua completezza, che le permette di fornire e sviluppare soluzioni di decarbonizzazione a 360°, ritagliate su misura in base alle esigenze e ai bisogni del singolo cliente e territorio.

Edison Next offre soluzioni che spaziano dall’autoproduzione, all’efficienza energetica, alla mobilità sostenibile (in cui è in grado di mettere in campo tutti e tre i vettori, elettrico, idrogeno e biometano), allo sviluppo di gas verdi, come idrogeno e biometano, a progetti di smart city e rigenerazione urbana, a servizi ambientali e di circular economy.

Progetto Road to Zero: verso un consumo responsabile

Sicura della sua consolidata expertice nell’ambito della transizione energetica, Edison Next ha lanciato la soluzione Road to Zero: un percorso verso il Net Zero che, con un approccio modulare, parte dalla misurazione della carbon footprint, di emissioni dirette e indirette, più difficili da monitorare, prodotte lungo l’intera catena del valore, per arrivare alla definizione e implementazione di soluzioni e tecnologie di breve e di lungo periodo, che garantiscano la performance economica e ambientale, quindi la competitività nel tempo.

Con il FAI, Edison Next ha avviato il servizio Road To Zero che, partendo dal calcolo della carbon footprint, arriva a individuare un percorso di decarbonizzazione con azioni di mitigazione finalizzate a ridurre ed azzerare le emissioni di CO₂ sia dirette che indirette (SCOPE 1, 2 e 3). Con Road To Zero, Edison Next calcolerà e analizzerà la carbon footprint dei 72 Beni gestiti dalla Fondazione e definirà una roadmap di azioni che permetterà di raggiungere gli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale nel medio e lungo termine, traguardando la neutralità climatica al 2040.

“Road to zero è il progetto più sfidante all’interno del percorso di transizione ecologica della Fondazione – ci dicono dal FAI -. Comprende anche azioni per la riduzione dell’impronta idrica, la tutela della biodiversità e i consumi responsabili. Supportato da Edison Next, il FAI agisce per ridurre le emissioni di CO₂ del 35% entro il 2030 e per azzerarle entro il 2040. È una sfida che ha deciso di raccogliere perché pensa che ognuno debba fare la sua parte, dallo Stato fino ai cittadini, e per preparare il FAI di domani alle sfide climatiche del futuro”.

Ottimizzare i consumi: progetti su misura per realtà museali e Beni FAI

Ogni realtà museale ha le sue esigenze e le sue peculiarità, che occorre mettere in primo piano in fase di progettazione dell’intervento di ottimizzazione dei consumi.

La sede della Fondazione – la Cavallerizza a Milano – conserva l’archivio dell’emeroteca della Biblioteca Nazionale Braidense: sono necessari livelli ottimali di temperatura e umidità, per garantire la conservazione nel tempo del patrimonio culturale. Alla Cavallerizza, l’intervento di Edison, realizzato attraverso Edison Next, ha portato alla riduzione di quasi il 30% dei consumi di gas e del 60% quelli elettrici di illuminazione, consentendo una riduzione complessiva di oltre 30 tonnellate all’anno di emissioni di CO₂[1].

Dopo questo primo intervento del 2019, Edison è intervenuta in altri Beni in Lombardia, Veneto e Piemonte: Villa Necchi Campiglio, Villa e Collezione Panza, Villa dei Vescovi e Castello e Parco di Masino, monitorando e analizzando i consumi per individuare le aree di intervento e migliorare il profilo di sostenibilità ambientale dei Beni.

A Villa Panza, in particolare, è stato realizzato un relamping che ha portato a un abbattimento dei consumi elettrici di illuminazione del 66%, evitando l’emissione in atmosfera di poco più di 17 tonnellate di CO₂ all’anno[2].

In totale gli interventi di Edison Next per i Beni FAI hanno portato una riduzione complessiva di emissioni di oltre 47 tonnellate all’anno di CO₂[3].

È utile ricordare che il totale delle emissioni evitate si esegue moltiplicando il risparmio elettrico per il fattore di conversione tipico del parco di generazione italiano, mentre per il gas si esegue moltiplicando il risparmio di gas per il fattore di emissione tipico del gas naturale.

Fondazione del Teatro alla Scala e Edison per l’efficienza energetica

La Fondazione del Teatro alla Scala gode della partnership con Edison da moltissimi anni, fin dal lontano 1883. Per le soluzioni di ottimizzazione energetica, quindi, la collaborazione è proseguita naturalmente. Già a partire dal 2018, Edison ha realizzato una serie di interventi volti a migliorare l’efficienza del Teatro e delle sedi principali della Fondazione. Dal 2021, poi, è diventata fornitore unico di energia green della Fondazione.

Sempre nel 2021, prende il via il progetto “Scala Green”, che promuove il percorso di sostenibilità energetica e di decarbonizzazione della Fondazione e che si è tradotto dapprima nello sviluppo di una diagnosi energetica (Edison ha censito 1.200 locali e analizzato 6.000 punti di illuminazione) e poi nella progettazione di tutti gli interventi necessari alla transizione energetica della Fondazione.

Oggi la Fondazione ha ridotto notevolmente i suoi consumi, evitando di immettere in atmosfera almeno 610 tonnellate di CO₂ all’anno[4].


[1] Metodologia calcolo risparmio CO₂ su gas: fattore emissioni CO₂ per m3 di gas 1,8 kg CO₂ /m3 gas. Metodologia calcolo risparmio CO₂ su EE: fattore emissione di CO₂ 0,309 kg CO₂/ kWh EE – riferimento ISPRA 2022.

[2] La metodologia di calcolo è la combinazione di due metodi: la diagnosi energetica tradizionale ai sensi delle norme UNI CEI EN 16247 e la simulazione energetica dinamica dell’edificio.

[3] ibidem

[4] ibidem

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