Il Cloud Computing in Sanità: dalle parole ai fatti, passando per la “Carta”

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Il 18 ottobre si è svolto a Castelfranco Veneto un evento di respiro internazionale dedicato alle opportunità che il Cloud Computing offre in ambito sanitario. Un dibattito di assoluta attualità, promosso da FORUM PA e dall’Azienda Ulss 8 di Asolo, da cui è nata una comunità volontaria di operatori pubblici e privati che ha redatto la “Carta di Castelfranco”, presentata a Roma il 30 novembre scorso. La Carta raccoglie una dozzina di comportamenti che le ASL/AO dovrebbero adottare al momento della scelta del Cloud per ridurre il rischio di violare la normativa sulla privacy e garantire la sicurezza e la disponibilità dei dati.

7 Dicembre 2011

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Redazione FORUM PA

Articolo FPA

Il 18 ottobre si è svolto a Castelfranco Veneto un evento di respiro internazionale dedicato alle opportunità che il Cloud Computing offre in ambito sanitario. Un dibattito di assoluta attualità, promosso da FORUM PA e dall’Azienda Ulss 8 di Asolo, da cui è nata una comunità volontaria di operatori pubblici e privati che ha redatto la “Carta di Castelfranco”, presentata a Roma il 30 novembre scorso. La Carta raccoglie una dozzina di comportamenti che le ASL/AO dovrebbero adottare al momento della scelta del Cloud per ridurre il rischio di violare la normativa sulla privacy e garantire la sicurezza e la disponibilità dei dati.

Il 18 ottobre si è svolto a Castelfranco Veneto un evento di respiro internazionale dedicato alle opportunità che il Cloud Computing offre in ambito sanitario. Un dibattito di assoluta attualità, quello promosso da FORUM PA e dall’Azienda Ulss 8 di Asolo, che ha visto insieme al tavolo di lavoro vertici della sanità pubblica, dell’università, di enti di ricerca ed esperti delle multinazionali ICT.

Che il Cloud Computing offra vantaggi gestionali ed economici significativi è ormai condiviso. Dall’incontro di Castelfranco Veneto è emerso che il connubio con la Sanità è possibile ma con le dovute cautele relativamente alla sicurezza delle informazioni, alla privacy e alla portabilità dei dati.

Cosa dovrebbero fare le Aziende sanitarie e ospedaliere per cogliere questa opportunità? Come è possibile ridurre il rischio di violare la normativa sulla privacy e come garantire la sicurezza e la disponibilità dei dati?

Vai agli atti del convegno del 18 ottobre a Castelfranco Veneto

In risposta a questi interrogativi, la comunità volontaria di operatori pubblici e privati, nata con l’appuntamento del 18 ottobre, ha raccolto nella "Carta di Castelfranco" una dozzina di comportamenti da adottare al momento della scelta del Cloud, affinché ciascuna ASL/AO, rifacendosi a linee guida, eviti errori e comportamenti viziati nel rapporto con i fornitori e le strutture organizzative interne.

Questi i punti cardine della Carta, presentata a Roma il 30 novembre alla John Cabot University: una banda larga in grado di connettere strutture ospedaliere, medici, cittadini e provider; una road map per portare al cloud computing i sistemi ospedalieri disponibili; la conservazione dei dati clinici in data center situati in un Paese UE; le garanzie di interoperabilità tra sistemi ospedalieri e la portabilità dei dati nei casi di passaggio ad altro fornitore; la responsabilità del provider in caso di smarrimento o perdita dei dati clinici.

Nell’ampio dibattito che ha seguito la presentazione della Carta, Daniele Tatti di DigitPA ha confermato che il Cloud Computing può essere per la PA una chiave per risparmiare soprattutto attraverso la riduzione dell’incredibile numero attuale di data center della PA: 1.033 CED per una spesa di gestione di 450 milioni di euro.

Su questo aspetto sono intervenuti i rappresentanti delle grandi aziende ICT i quali hanno dimostrato, attraverso le esperienze portate a termine a livello internazionale, la riduzione dei costi e l’efficientamento dei processi produttivi. Inoltre hanno suggerito, come soluzione più adeguata da adottare per la PA, una formula mista che comprenda Private e Public Cloud, affinché le applicazioni mission critical possano essere protette dagli assalti agli ambienti pubblici.

Tamara Ziv, Ministro Consigliere dell’Ambasciata d’Israele a Roma, ha raccontato come in Israele le tecnologie Cloud siano ormai diffuse in sanità, soprattutto per le applicazioni relative ai servizi di continuità assistenziale. Queste buone pratiche della sanità e delle imprese israeliane sono a disposizione del mondo sanitario italiano. Al fine di aumentare ulteriormente questi possibili rapporti di collaborazione e arricchire la “Carta” di esperienze realizzate sul campo è stato annunciato che il prossimo appuntamento della Comunità si terrà a Tel Aviv a febbraio 2012.

In conclusione, il Cloud Computing è una tecnologia in grado di portare efficienza, flessibilità e risparmio, ma per cogliere appieno questi vantaggi la Sanità deve innovare con coraggio adottando le soluzioni Cloud, con tutte le accortezze del caso, senza attendere che siano stabili e diffuse. L’adozione anticipata e coraggiosa delle tecnologie Cloud potrebbe far diventare la Sanità protagonista dell’Open Government, quel modello di amministrazione aperta, trasparente e partecipata che sarà possibile toccare con mano al prossimo FORUM PA di maggio (15-18 maggio | Nuova Fiera di Roma).

Scarica la "Carta di Castelfranco"

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