ICity Club: verso il 2022, con focus PNRR

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Nel 2021 ICity Club ha visto il lavoro condiviso di 7 comuni capoluogo (Trento, Cremona, Bergamo, Modena, Parma, Firenze e Roma Capitale), che, insieme a FPA, hanno dato vita a una vera e propria community di innovatori. Ora si appresta a ripartire con una nuova veste, tutta dedicata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

20 Dicembre 2021

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Francesca Carboni

FPA, project officer ICity Club

Photo by Clay Banks on Unsplash - https://unsplash.com/photos/HyczMwZbdLg

ICity Club, l’Osservatorio della Trasformazione Digitale Urbana di FPA, chiude l’esperienza 2021 e si appresta a ripartire il prossimo anno con una nuova veste, tutta dedicata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Nel 2021 ICity Club ha visto il lavoro condiviso di 7 comuni capoluogo (Trento, Cremona, Bergamo, Modena, Parma, Firenze e Roma Capitale), che, insieme a FPA, hanno dato vita a una vera e propria community di innovatori. Per le città aderenti, ICity Club è stata l’opportunità di un confronto reale, di fondamentale importanza in un momento di transizione come quello che stiamo vivendo. Le città, come istituzioni più vicine ai cittadini, avranno la responsabilità di operativizzare e raggiungere gli obiettivi e gli indirizzi generali di sviluppo territoriale per una ripresa stabile e duratura del Paese. L’anno che sta per terminare è stato, infatti, cruciale per organizzare la ripartenza e l’impegno delle amministrazioni locali ha riguardato anche importanti traguardi di trasformazione digitale per nuove opportunità di erogazione e di fruizione dei servizi pubblici.

ICity Club ha permesso alle città aderenti di valorizzare le proprie iniziative, di esaminare il proprio posizionamento rispetto agli indicatori di ICity Rank di condividere avanzamenti, criticità, aspetti nodali dei propri processi attraverso un confronto costante su temi comuni e di usufruire di moduli formativi per il proprio personale sulle competenze digitali degli enti (dal catalogo della FPA Digital School). 

Le attività di ICity Club 

Dalle esperienze di transizione online dei servizi pubblici, alle iniziative di diffusione di cultura e competenze digitali sul territorio, a progetti “speciali” di piattaforme avanzate per l’integrazione dei dati: sono state più di 30 le pratiche raccontate attraverso le interviste e gli articoli di approfondimento che hanno animato l’Open Space dell’Innovazione urbana, spazio dedicato ai “dialoghi” e alle “storie” di innovazione dei territori.

Durante i diversi tavoli di confronto – 6 quelli organizzati nel corso dell’anno – e attraverso un servizio mensile di newsletter tematica, la community delle città aderenti ha potuto approfondire contenuti verticali sul tema della transizione digitale, anche avvalendosi del contributo di esperti  riconosciuti a livello internazionale: Emanuele Baldacci, director of resource e CIO di Eurostat – Commissione Europea, è intervenuto sul tema della Strategia Europea dei Dati; Simone D’Antonio, referente nazionale di URBACT, sulla “creatività urbana”; Ivana Pais, professoressa ordinaria di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano, sulle piattaforme digitali per la socialità ibrida; Ilaria Scarpellini, del Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sul service design secondo le linee guida di Agid; Laura Zannella ricercatrice e responsabile del modulo d’indagine “Uso delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione da parte delle famiglie e degli individui” di Istat, sull’esperienza di navigazione online da parte dei cittadini secondo le ultime rilevazioni dell’Istituto.  

Durante i tavoli di lavoro – che si sono svolti secondo la metodologia dei “Cantieri” di FPA – le città aderenti e una community di circa 30 partecipanti si sono confrontate, in particolare, sul tema dei servizi digitali, riflettendo anche su strumenti di ingaggio dell’utenza (un questionario strutturato) e di monitoraggio civico dell’esperienza online dei fruitori dei servizi digitali. 

Grazie al benchmark della trasformazione digitale, un report sul posizionamento delle città nel rapporto annuale ICity Rank, le città hanno potuto usufruire di uno strumento di analisi e di benchmark su indicatori strutturali della trasformazione digitale dei territori. 

Infine, ICity Club ha dato l’opportunità ad alcuni dipendenti delle sette amministrazioni partecipanti, di conoscere e approfondire un percorso formativo sul tema delle competenze digitali, confezionato ad hoc dal catalogo della FPA Digital School. 

Cosa è emerso da ICity Club 2021 

La pandemia ha fatto sì che diversi Enti locali premessero l’acceleratore sui processi di innovazione e trasformazione digitale, soprattutto in un’ottica di semplificazione e di accompagnamento della popolazione verso nuove modalità di fruizione dei servizi pubblici.  

D’altra parte, l’innovazione della PA in assenza di un adeguato coinvolgimento e riscontro da parte dei cittadini non potrà mai dirsi realmente compiuta: è stato questo il tema prioritario, il “file rouge” che ha accompagnato tutte le attività di ICity Club.  

Gli amministratori locali coinvolti nel progetto sono profondamente e variamente impegnati nel completamento e nell’efficientamento della transizione digitale dei servizi, ma anche nell’accompagnamento della popolazione (con particolare attenzione alle categorie più svantaggiate) e nella diffusione ampia della cultura digitale (attraverso iniziative di formazione e animazione territoriale). 

Per questi scopi sono stati creati, ad esempio, sportelli diffusi nel territorio (soprattutto su SPID), webinar formativi, divulgativi e portali dedicati alle iniziative digitali dei Comuni (si veda il progetto Firenze Digitale).  

I Comuni hanno lavorato sulla semplificazione: “innovare semplificando” è stato l’obiettivo guida, ad esempio, della revisione del servizio per il cambio di residenza online del Comune di Bergamo e del sistema trasversale e integrato di interlocuzione con il Comune di Modena. Tempestività dell’azione e capillarità nel monitoraggio degli asset funzionali urbani, sono inoltre, gli obiettivi delle piattaforme di integrazione dati, ad alta complessità tecnologica, in cui sono impegnate le amministrazioni di Trento e di Roma.  

Durante l’esperienza di ICity Club gli Enti locali hanno condiviso esperienze, pratiche e hanno avuto modo di valorizzare le proprie innovazioni, da un lato, con il riferimento al quadro di indirizzi nazionale, ma allo stesso tempo attraverso percorsi “tailor made”, tenendo conto delle specificità e delle peculiarità dei territori.

ICity Club si rinnova nel 2022 

Per l’anno 2022, ICity Club si rinnova con un approccio tutto dedicato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’Osservatorio della Trasformazione Digitale Urbana di FPA per il prossimo anno ha perfezionato gli strumenti a disposizione delle città aderenti con l’obiettivo prioritario di accompagnarle in maniera propositiva, operativa e “laboratoriale” nella realizzazione degli obiettivi del PNRR. 

Negli incontri periodici (Cantieri Smart City) saranno previste, ad esempio, sessioni riservate dedicate alla condivisione di linee di indirizzo e criteri di efficacia per la stesura delle offerte in risposta ai bandi del PNRR. Saranno condivisi strumenti di engagement della cittadinanza per la rilevazione degli impatti delle innovazioni e delle azioni di trasformazione digitale. Saranno attivati servizi agili per la ricezione di segnalazione dei bandi e delle opportunità di finanziamento riservate ai Comuni e di contenuti di approfondimento.

I moduli formativi riservati ai dipendenti riguarderanno le competenze trasversali per l’autodeterminazione di sé, con l’obiettivo di esplicitare le condizioni e le dinamiche che influenzano il comportamento della persona nell’ambito lavorativo. Come nel 2021, le città che parteciperanno ad ICity Club potranno partecipare agli incontri del Comitato Scientifico di ICity Rank per contribuire alla determinazione e all’aggiornamento delle variabili oggetto di osservazione e di rilevazione, potendo usufruire sin dai primi mesi di iscrizione del report sul posizionamento rispetto alla ricerca del 2021.  

L’osservatorio della trasformazione digitale urbana

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