Smarter buildings ovvero edifici più intelligenti
La parola “Smarter” non è facilmente traducibile. Nell’accezione IBM il termine vuole sottolineare il parametro di “migliore utilizzo delle risorse” qualunque esse siano. Implica una profonda conoscenza dell’ambiente che si sta analizzando ed una forte capacità di interpretazione dei segnali, anche i più flebili, che si colgono all’interno del sistema.
23 Ottobre 2012
Maurizio Venturi*
La parola “Smarter” non è facilmente traducibile. Nell’accezione IBM il termine vuole sottolineare il parametro di “migliore utilizzo delle risorse” qualunque esse siano. Implica una profonda conoscenza dell’ambiente che si sta analizzando ed una forte capacità di interpretazione dei segnali, anche i più flebili, che si colgono all’interno del sistema.
Le soluzioni tecnologiche “Smarter Planet” di IBM, di cui “Smarter Buildings” è una concreta realizzazione, si basano sulla capacità di fare fronte a tutte quelle informazioni che sono raccolte quotidianamente da migliaia di dispositivi e sensori, più o meno intelligenti, per individuare informazioni relative a tendenze, fenomeni o eventi che altrimenti rimarrebbero poco visibili o addirittura invisibili se il limite dell’analisi del dato si fermasse al dato stesso.
Quando si tratta di ridurre le emissioni o di risparmiare energia, ci concentriamo sui mezzi pubblici o sulle energie rinnovabili e spesso ignoriamo una delle più grandi opportunità (di risparmio) presenti nelle nostre città: gli edifici intorno a noi, il cui consumo di energia rappresenta circa il 30% dei costi operativi totali. In meno di 15 anni gli edifici in tutti i Paesi diventeranno i più grandi “divoratori” di energia del pianeta.
Eppure gran parte dei sistemi e delle tecnologie necessarie a trasformare gli edifici spesso sono già presenti. Negli ultimi dieci anni c’è stata infatti una proliferazione di sensori intelligenti all’interno di illuminazione, riscaldamento e condizionamento e nei sistemi di sicurezza, anche grazie agli aggiornamenti delle attrezzature o durante gli interventi di riparazione. Al momento, questi sensori spengono le luci o modificano le temperature ad orari prestabiliti ma potrebbero fare molto di più, come ad esempio tenere traccia di quante persone si trovano in un edificio durante la notte per decidere dove e quando spegnere le luci. E’ già possibile “costruire sui dati” e capire come condividere le informazioni che l’analitica avanzata può fornire per consentire la visione giornaliera necessaria a rendere un edificio “Smarter”. La soluzione IBM® TRIRIGA Energy Optimisation costituisce una suite fondata sulle innovazioni tecnologiche, l’esperienza pratica nell’analisi e nell’ottimizzazione di dati ambientali e di business e la vasta rete di partner; ha già permesso a parecchie imprese ed agenzie governative di conservare l’affidabilità e l’efficienza delle attrezzature dimostrando un approccio responsabile verso l’ambiente.
Non è ovviamente solo una questione di tecnologia, si tratta di valutare le aspettative umane e le reazioni di fronte ad un progetto come questo. Coinvolgendo gli occupanti dell’edificio nel processo di creazione di uno “Smarter Building”, si accelera il processo di miglioramento soprattutto perchè la gente vive in edifici e desidera essere protagonista del cambiamento. Sa quali luci sono necessarie e quali no. Può intervenire con nuove idee su come applicare la tecnologia per risparmiare risorse. E’ importante anche includere gli addetti agli impianti nel processo decisionale ed essere certi che i tecnici portino avanti i cambiamenti consapevoli di quali sono i compiti dei responsabili della gestione degli edifici. Modificare le cose richiede nuove competenze, ridefinire i ruoli dei gruppi di lavoro tradizionali, dare alle persone la formazione di cui hanno bisogno, tutto ciò per sfruttare al meglio i cambiamenti.
Questo utilizzo dei dati, per esempio, permette di individuare il miglior edificio all’interno di un campus o il peggior il sistema di aria condizionata all’interno di un edificio. Queste informazioni consentono di decidere a quale progetto dedicare i maggiori sforzi o dove tagliare la maggior parte dei costi.
Rendere un edificio "intelligente" indirizza un modo completamente nuovo di pensare al rinnovo urbano. In un certo senso, è la creazione di un nuovo “organismo vivente”. Ascoltare e imparare da un edificio consentirà ai proprietari e agli occupanti di abbattere i costi, risparmiare energia e creare comunità maggiormente sostenibili.
*Maurizio Venturi, Senior IT Architect, IBM Smarter Cities