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Morena Ragone: “L’Open Innovation per riallacciare le potenzialità del territorio”

Morena Ragone: “L’Open Innovation per riallacciare le potenzialità del territorio”
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Nei territori ci sono tante energie inespresse, occorre creare un sistema che possa liberarle, un’innovazione aperta. Ne parliamo in questa puntata della rubrica “I protagonisti del cambiamento”, in cui Gianni Dominici, Direttore generale di FPA, intervista Morena Ragone, Giurista, studiosa di diritto di Internet e PA Digitale

18 Novembre 2022

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Redazione FPA

Abbiamo assistito al periodo di grande fervore che si è avuto quando, nel 2011, il Governo italiano ha lanciato il Portale dati.gov; ci siamo inseriti sulla scia della rivoluzione obamiana dell’open government e si è partiti con slancio all’apertura del dato con la Legge Anticorruzione del 2012, il Decreto Trasparenza del 2013, il principio open data by default del Codice dell’Amministrazione Digitale (art. 52), il FOIA – Freedom of Information Act introdotto con decreto legislativo nel 2016. Dopodiché qualcosa è cambiato, ora probabilmente serve un ripensamento degli obiettivi di lungo termine verso dove vogliamo andare come paese: questa la premessa dell’intervista che, all’interno della Rubrica “I protagonisti del cambiamento”Gianni Dominici, Direttore generale di FPA, ha fatto a Morena Ragone, Giurista, studiosa di diritto di Internet e PA Digitale e impegnata nel Gruppo di Coordinamento Ufficio RTD della Regione Puglia.

Dalla logica degli adempimenti alla cultura organizzativa: il PIAO come occasione da cogliere

Spesso nel nostro paese si è pensato di innovare per decreto e probabilmente anche il sovraccarico di lavoro che c’è stato negli ultimi due anni per il contenimento dell’emergenza Covid-19, soprattutto in determinati contesti – sanità da una parte e protezione civile e sviluppo economico dall’altra –, non ha consentito di andare oltre la logica degli adempimenti. Il PIAO, il Piano integrato di attività e organizzazione, è un’opportunità che le amministrazioni dovrebbero riuscire a cogliere come strumento valido per la revisione della struttura organizzativa e la diffusione della cultura dell’interdipendenza. In Regione Puglia ci si sta muovendo verso questo “piano dei piani”, anche grazie ad un progetto di Innovation Lab “Il Valore Pubblico territoriale delle Regioni. Verso il PIAO”, promosso dal Formez per estendere alle amministrazioni aderenti l’impostazione metodologica adottata dagli Innovation Lab. Anche il Piano di Azioni positive (PAP), predisposto per promuovere nell’ambito delle amministrazioni la cultura del benessere lavorativo, attesta la capacità dei dipendenti di poter contribuire alla crescita dell’amministrazione e contestualmente al percorso di crescita personale. E poi c’è tutto il tema dell’Open Innovation che in questo momento in Puglia vuol dire riallacciare e rimettere insieme le potenzialità del territorio, vuol dire percorrere la strada di una crescita sostenibile, e l’apertura dei dati diventa il fattore abilitante per qualsiasi tipo di innovazione.

Il Responsabile per la transizione al digitale (RTD) e le sfide dei cambiamenti

La Giunta Regionale della Puglia ha approvato, lo scorso 30 maggio, il Piano di Riorganizzazione Digitale 2022-2024 che rafforza l’impegno dell’amministrazione al raggiungimento della transizione digitale. Tra i 26 obiettivi del Piano si evidenziano:

  • il primo, sulla creazione di un DSS (Decision Support System), un sistema di supporto alle decisioni che aumenta l’efficacia dell’analisi dei dati e permette all’organo politico, ai dirigenti, alle posizioni organizzative di conoscere il territorio tramite i dati;
  • l’ultimo, “OR_26 Project management e Change Management del processo di riorganizzazione digitale e dei processi di innovazione”, che identifica tramite degli strumenti di governance centri di eccellenza, centri di competenza, hub di innovazione e attività di formazione specifica.

La Regione ha anche avviato un Accordo di rete tra RTD, con le Agenzie Regionali e le Società in house, per mettere a fattore comune logiche, politiche sul processo di transizione al digitale e favorire il miglioramento di attività e servizi nell’intero territorio regionale.

Raccomandazioni per il nuovo Governo

Cosa chiedere al nuovo Governo?

  • Definire ulteriormente e ampliare il ruolo del Responsabile per la Transizione al Digitale, specificando qual è il rapporto del RTD col vecchio responsabile dei sistemi informativi;
  • Ridefinire gli obblighi di transizione al digitale, dando un impianto più organico al CAD, senza abrogarlo ma creando il vero testo unico. Tutto quello che è di dettaglio dovrebbe trovare posto nella normazione di secondo livello, nelle Linee guida di Agid;
  • Semplificare ulteriormente il processo di adozione delle Linee guida.
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