Open Data Sicilia: esperienze di contaminazioni culturali

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Opendatasicilia non è una community di soli siciliani, è una community che parte da quei siciliani che vogliono realizzare sogni, progetti e azioni sui dati insieme a individui di ogni parte d’Italia e può essere modello e punto di riferimento di contaminazione culturale

23 Settembre 2016

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Ciro Spataro, Open Data Sicilia

La comunità di #opendatasicilia si è incontrata* dal 2 al 4 Settembre 2016 a Messina, ospitata nella sede della facoltà di Scienze Cognitive della locale Università, con un programma di tre giornate di confronto, workshop formativi ad accesso gratuito e gruppi di sviluppo progettuale per lavorare sugli Open Data. Il sindaco del Comune di Messina ci ha accolti con piacere .

Un programma molto ricco di eventi sul mondo dei dati aperti a 360 gradi, con partecipanti provenienti da diverse parti d’Italia (guarda la mappa) e con una rappresentanza del portale europeo dei dati aperti www.europeandataportal.eu.

Opendatasicilia

Opendatasicilia è una iniziativa civica che si propone di far conoscere e diffondere la cultura dell’open government e le prassi dell’open data nel territorio e aprire una discussione pubblica partecipata. Un gruppo di cittadini con diverse storie, competenze, professioni, accomunati dalla genuina volontà di contribuire a migliorare la qualità della vita della comunità, con spirito di collaborazione e concretezza.

Cosa abbiamo fatto in 3 giorni

In questi 3 giorni di inizio settembre si è condivisa conoscenza, e contaminata cultura, su una ampia varietà di temi legati direttamente o anche indirettamente ai dati.

Sono stati illustrati i contenuti del portale europeo dei dati aperti con la presentazione di Wendy Carrara , che ha sensibilizzato i presenti sia in veste pubblica che di privati cittadini/associazioni a pubblicare dati con una chiara strategia, per gli uni, e ad utilizzare gli open data, per gli altri, al fine di creare servizi a valore aggiunto per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini nella società.

E’ stata illustrata l’iniziativa A Scuola di OpenCoesione che ha coinvolto decine di scuole in tutta Italia per la sensibilizzazione degli ambienti scolastici verso il mondo dei dati aperti e sono stati presentati i progetti di scuole che vogliono andare oltre costruendo laboratori open data in collaborazione con enti pubblici e community attive sui dati aperti.

Non poteva, ovviamente, mancare il FOIA (Freedom Of Information Act), l’ Open Government, e la Trasparenza della Pubblica Amministrazione, tutti temi nazionali caldi sui quali si sono confrontati presenti e personaggi di rilievo nazionale. Con l’iniziativa Siamo tutti “più” cittadini – ad esempio – si propongono implementazioni del nuovo statuto del comune di Palermo. Soprattutto si cerca di comprendere insieme l’ apparato della Trasparenza vera e il rapporto con il cittadino .

Si presenta il progetto SmartME, nato al fine di incoraggiare un dialogo con il comune per stimolare la creazione di nuovi ecosistemi virtuali basati sull’utilizzo del paradigma dell’Internet delle Cose (IoT).

Palermo illustra la realizzazione del piano d’incidentalità mediante sistema informativo territoriale della Polizia municipale di Palermo ed effettua analisi dettagliate e visualizzazione dei dati con il linguaggio “R”.

Sempre a Palermo la community di #OPENAMAT, iniziativa civica, apre un approccio nuovo alla risoluzione di vecchi problemi legati alla mobilità urbana dei trasporti pubblici di Palermo .

Con i dati si possono valorizzare i monumenti, quindi viene presentata l’iniziativa nazionale Wiki Loves Monuments che registra diverse pubbliche amministrazioni aderenti anche in Sicilia .

Nel campo della salute i dati sono anche molto utili, l’iniziativa civica del portale consalute.it: consapevolezza e salute con i dati socio-sanitari , illustra, tra l’altro, gli importanti dati di attesa ai Pronto Soccorso di alcuni importanti ospedali pubblici di Palermo, utile per chi deve scegliere l’Ospedale dove recarsi in emergenza.

Nell’ambito energia l’iniziativa OpenData ed Energia: opportunità per imprese e criticità dei dati presenta i dati sull’atlante solare ed eolico per la progettazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Nel campo della lotta alla criminalità organizzata, “come valutare l’antimafia? Ovviamente i dati sono a supporto del progetto ConfiscatiBene” (slideslide).

Con un app già nota per le chat di gruppo, si costruiscono gli Albi Pop, è il caso di Telegram e di ” AlboPOP: guarda un po’, l’albo pretorio va di moda “, e di Citybot un cruscotto digitale portatile per la città smart con tante info utili in pochi click dallo smartphone.

Il giornalismo si nutre dei dati, oggi si chiama “Datajournalism”, dai dati ad un giornalismo analitico, i dati sono nei 18 giornali locali del gruppo editoriale l’Espresso / Finegil.

Dal Trentino arrivano gli input sul cambiamento delle pubbliche amministrazioni nelle economie e società guidate dai dati , una tendenza che si comincia a diffondere nei territori più virtuosi del mondo.

I bilanci comunali sono argomento sempre più caldo per la società e OpenBilanci realizza uno spaccato su Messina e la Sicilia a cura di OpenPolis.

Quando le regioni non hanno i portali open data, a farli ci pensano le community civiche: Non-Portale Open Data e dalla Sicilia si replica in Campania con laboratori per la costruzione di siti con dati pubblici unofficial .

Per chi ama il mondo delle mappe, dei dati georeferenziati e degli applicativi, l’evento messinese di 3 giorni ha portato una ventata di freschezza.

Le mappe interattive sono possibili in poche mosse e senza usare codice, è il caso di Carto.

Con Staview si ha la possibilità di visualizzare una piattaforma webGIS con i dati statistici (di ISTAT/INAIL/INPS/Ministero Interno/Veneto Lavoro/Arsel) su popolazione, lavoro, istruzione, sanità, assistenza, ambiente, energia, giustizia, sicurezza, servizi.

Con Leaflet – from Zero to Hero -si realizzano superlibrerie javascript per realizzare mappe interattive (esempi e repository).

In un evento sui dati aperti non poteva mancare il software open source per i dati geografici, con QGis si personalizzano senza limiti le mappe (Slide e materiali).

Fortunatamente oggi non c’è solo Google Maps, con Openstreetmap sono i cittadini ad arricchire i dati della mappa più bella del mondo. Ci provano i boyscout e i civic hacker con la Villa Romana di Patti, della serie le mappe le facciamo e le aggiorniamo noi cittadini.

Imparare dalle e con le macchine, machine learning: tecnologie e metodi per costruire un progetto, che casualmente ha a che fare con… 🙂 (demo e repository).

Immancabile una sessione su Statistica e i Geodati per comprendere fenomeni nella geografia. I dati servono per fare monitoraggio, allora Monitoraggio asincrono come se fosse antani e si parla anche di un linguaggio software “R” per fare un focus sui dati delle API di ARPA Sicilia. Anche la curia si avvicina agli open data per comunicare ai suoi fedeli, come dimostra il caso dell’ Arcidiocesi di Catania .

Quando diversi dataset si mettono in collegamento, è il caso dei Linked Open Data, e semantica del web ( materiali e slide).

A fine della seconda giornata è stato presentato il libro Architettura della Comunicazione e il terzo giorno è stato lanciato il contest Opendatagiustizia.it (Conoscere la giustizia attraverso i dati, per migliorare il Paese) promosso da COGruppo in collaborazione con Associazione Ondata (slide).

Risultati

In 3 giorni persone con competenze tecnologiche e digitali diverse, di diversa età, sesso e orientamento politico, appartenenti ad associazioni private e ad enti pubblici, provenienti da diverse parti d’Italia si sono incontrate con questi obiettivi:

  1. condividere conoscenza sull’uso dei dati, contaminandosi a vicenda
  2. imparare gli uni dagli altri, facendo domande e mostrando curiosità su cosa fa l’altro
  3. cercare di creare reti territoriali tra associazioni ed enti pubblici per la realizzazione di progetti specifici attraverso l’uso dei dati
  4. creare servizi digitali ad alto valore culturale e sociale per la collettività
  5. assaggiare le prelibatezze Messinesi: street food e granite 🙂
  6. contribuire a migliorare la politica di trasparenza delle locali pubbliche amministrazioni, stimolando, ad esempio, il ricorso all’accesso civico
  7. far conoscere servizi utili già realizzati attraverso il riutilizzo dei dati, ma che a volte restano confinati ad un livello molto locale perchè non adeguatamente pubblicizzati
  8. dimostrare come il mondo dei dati geografici adeguatamente pubblicato online possa migliorare le scelte di vita quotidiana delle persone
  9. stimolare i cittadini a valorizzare il proprio patrimonio culturale e monumentale attraverso la sensibilizzazione degli enti pubblici che autorizzano i cittadini a fotografare per contest nazionali e rilasciare le foto con licenze aperte
  10. coinvolgere la scuola superiore italiana per sensibilizzare i ragazzi alla cultura del dato come leva per una nuova consapevolezza ed una nuova economia.

Tutto questo è successo grazie ad ognuno dei partecipanti che si è immerso in una dimensione di campus culturale, dove il #dato è stato corteggiato senza limiti e per le più svariate finalità.

Opendatasicilia non è una community di soli siciliani, è una community che parte da quei siciliani che vogliono realizzare sogni, progetti e azioni sui dati insieme a individui di ogni parte d’Italia, ed è per questo motivo che riesce bene, già al secondo anno di eventi, ad essere modello e punto di riferimento per l’aggregazione sociale e culturale senza confini. Un sentito grazie a tutti i presenti per l’atmosfera creata e per le contaminazioni culturali generate.


* Gli eventi della 3 giorni di opendatasicilia sono stati memorizzati su un flusso di tweet e foto disponibili al link.

I riferimenti della community: opendatasicilia, gruppo attivo facebook, account twitter, mailing list

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