Abilitare il Single Digital Gateway per una PA sempre più europea: ascolta la seconda puntata di Beyond Data

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Torna Beyond Data, il podcast di FPA e Istat sulla trasformazione digitale del nostro paese. È online su tutte le principali piattaforme di podcasting la seconda puntata sul tema dei servizi pubblici digitali transfrontalieri by design, legati alla capacità delle PA di concepire e costruire fin dalla propria nascita servizi accessibili non solo a livello nazionale ma anche europeo

16 Novembre 2022

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Redazione FPA

Photo by Michal Czyz on Unsplash - https://unsplash.com/photos/ALM7RNZuDH8

La definizione di servizi pubblici sempre più accessibili per cittadini e imprese è al centro del dibattito che riguarda gli investimenti del PNRR in materia di PA digitale. Uno dei principi che le misure espresse nel Piano triennale ICT mirano a realizzare è quello “transfrontaliero by design”, che attiene alla capacità delle PA di concepire e costruire fin dalla propria nascita servizi pubblici accessibili non solo a livello nazionale ma anche europeo.

Lo strumento dedicato a realizzare tutto ciò è il cosiddetto Single Digital Gateway – o Sportello Unico Digitale in italiano – il cui funzionamento è spiegato all’interno del Regolamento EU 1724/2018 e alla cui realizzazione il PNRR dedica una misura specifica, la 1.3.2, con un investimento di circa 90 milioni di euro.

L’obiettivo è dunque quello di dare piena attuazione al famoso concetto Once Only e di modernizzare così la PA. Per farlo è indispensabile abilitare l’interoperabilità dei dati – di cui abbiamo parlato nella prima puntata – ed è per questo che abbiamo voluto come ospiti di questa seconda puntata Emiliano Vernini, del Dipartimento Trasformazione Digitale e Marco Polizzi, di Istat, referenti, ognuno per la propria organizzazione, per il Catalogo Nazionale Dati, uno degli strumenti che permetterà alle nostre PA di fare un salto di qualità.

Il Single Digital Gateway

“Lo Sportello Digitale Unico costituisce una delle iniziative previste dalla strategia per il mercato unico digitale” – ha detto Marco Polizzi di Istat – e ha lo scopo di rispondere alle esigenze di maggiore mobilità dei cittadini e delle imprese di tutta Europa. Si tratta dunque di un incentivo alla modernizzazione della pubblica amministrazione e allo sviluppo di strategie di e-government tese a migliorare i rapporti con gli utenti.

Tutto parte da un regolamento UE che vuole avvicinare gli utenti ai servizi della PA in senso transnazionale e che ci dice che tutti i cittadini e le imprese che vivono e operano dentro la UE devono poter accedere facilmente alle informazioni ed effettuare operazioni transfrontaliere attraverso il web.

Ottimizzazione e armonizzazione dei servizi, a che punto siamo?

“Il punto di accesso del Single Digital Gateway è il portale Your Europe – ha spiegato Emiliano Vernini del Dipartimento Trasformazione Digitale – dove i cittadini possono fruire dei servizi disponibili a livello transnazionale”. Grazie al sistema di identificazione eIDAS – di cui fa parte anche SPID – sarà possibile per un cittadino fare operazioni, come cambiare la propria residenza dall’Italia ad uno stato estero con una singola procedura online.

“Sull’armonizzazione ci si sta lavorando” ha continuato Vernini, citando il lavoro del Dipartimento sul tema, come per esempio la collaborazione proprio con Istat per la realizzazione del Catalogo Nazionale Dati, che mette a disposizione delle PA e dei privati un vocabolario comune e classificazioni potere sapere dove sono le informazioni e quello che vogliono dire.

L’integrazione europea come leva per migliorare le PA

“Il livello medio della PA in materia di gestione di dati si sta sicuramente alzando – ha continuato Polizzi – basti guardare all’attivazione della Piattaforma Digitale Nazionale Dati” e all’impatto che ciò avrà sulla vita dei cittadini.

“È una sfida molto grande, ma oggi ci sono gli strumenti per veramente cambiare le cose” ha infine concluso Vernini.

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