In che modo l’intelligenza artificiale generativa potrà rendere più veloce il lavoro del Parlamento e che benefici ci saranno per imprese e cittadini? Quando si vedranno le prime applicazioni e quali sono le criticità su cui lavorare? Ne abbiamo parlato con la Vicepresidente della Camera, Anna Ascani, che presiede il Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione e che ci racconta il lavoro svolto nei mesi scorsi, con una serie di audizioni sul tema che hanno permesso il confronto con operatori, esperti, accademici di livello internazionale. Il 14 febbraio sarà presentato il Rapporto che sintetizza i risultati di questo percorso ed enuncia i principi che diventeranno pilastri per le future applicazioni di IA generativa alla Camera dei Deputati
2 Febbraio 2024
Michela Stentella
Direttrice testata www.forumpa.it
Applicare l’IA generativa ai lavori parlamentari declinandola in tre ambiti principali: supporto al lavoro di documentazione della Camera, supporto al lavoro dei deputati, accountability quindi rapporto con i cittadini. C’è ancora molto da fare – bisogna lavorare su competenze, collaborazione tra istituzioni e imprese, regolamentazione, etica, azzeramento di bias e allucinazioni – ma questo è in prospettiva l’obiettivo emerso dal lavoro fatto nei mesi scorsi dal Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione della Camera. Un traguardo che collocherebbe il Parlamento italiano tra le istituzioni all’avanguardia nell’utilizzo di questi strumenti. Ne abbiamo parlato con la Vicepresidente della Camera, Anna Ascani, che presiede il Comitato e che ci spiega cosa è emerso dal lavoro fatto nei mesi scorsi e che è stato sintetizzato in un Rapporto che sarà presentato il prossimo 14 febbraio.
Il Comitato ha svolto, infatti, una serie di audizioni sul tema dell’intelligenza artificiale con l’obiettivo di approfondire le implicazioni dell’IA sulle democrazie e, in particolare, indagare le possibili applicazioni dell’IA generativa a supporto del lavoro parlamentare. Alle audizioni – a cui hanno partecipato, per parlare di etica e di tecnica, operatori, esperti, accademici di livello internazionale – si è aggiunto nell’ottobre scorso un viaggio negli Stati Uniti organizzato proprio per approfondire cosa sta accadendo su questo tema, incontrando big tech e grandi player del mercato.
“Questa non è una tecnologia come le altre – sottolinea Anna Ascani – è completamente nuova, trasversale, e può cambiare i rapporti sociali, il lavoro, la tutela dei dati, la creatività, il nostro modo di essere al mondo. Quindi, tutti devono essere preparati e informati, le istituzioni per prime. Accanto ai rischi ci sono straordinarie opportunità nel mondo della sanità, della sostenibilità ambientale, della sicurezza sul lavoro. E, cosa fondamentale, i privati non possono fare da soli. Dal viaggio negli Stati Uniti è emerso un atteggiamento delle Big Tech molto aperto verso la collaborazione tra privati e istituzioni. Sanno di avere bisogno di regole e paletti”.
“Il Report che presenteremo il 14 febbraio – aggiunge Ascani – è strutturato in diverse parti: le audizioni, gli approfondimenti e l’enunciazione di alcuni principi che diventeranno pilastri per le future applicazioni di intelligenza artificiale generativa alla Camera dei Deputati. Non abbiamo lavorato solo sulla teoria, ma anche sulla pratica. La Camera sarà pioniera non solo nel lavoro di audizione, che ha fatto per prima rispetto agli altri paesi europei, ma anche nell’uso dell’intelligenza artificiale generativa. Naturalmente in alcuni utilizzi dobbiamo essere cauti per non tradire la fiducia dei cittadini, perché bias, errori e e allucinazioni sono ancora troppo frequenti e questo è un problema soprattutto per le istituzioni”.
“La chiave per sfruttare le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale generativa è la formazione a tutti i livelli – conclude Ascani – nelle scuole, nelle università, nei posti di lavoro. Dobbiamo investire nella formazione per non essere superati dagli eventi”.