Banda larga: addio ad altri 30 milioni di fondi CIPE

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Il maxiemendamento al decreto Milleproroghe per il 2011, approvato lo scorso 16 febbraio, taglia 30 milioni di fondi FAS (gestiti dal CIPE) per darli allo switch off per la TV digitale terrestre. Il ministro Romani si difende, ma carta canta…

17 Febbraio 2011

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Tommaso Del Lungo

Articolo FPA

Il maxiemendamento al decreto Milleproroghe per il 2011, approvato lo scorso 16 febbraio, taglia 30 milioni di fondi FAS (gestiti dal CIPE) per darli allo switch off per la TV digitale terrestre. Il ministro Romani si difende, ma carta canta…

Il 16 febbraio il Decreto Milleproroghe (DL 255/2010) dello scorso dicembre è stato convertito in legge, con un maxiemendamento che ha apportato numerose modifiche agli articoli 1 2 e 3 (in tutto gli articoli sono 4). In particolar modo in tema di banda larga e innovazione ha suscitato un bel po’ di attenzione la modifica dell’articolo 2 comma 4-decies con cui 30 milioni di euro di FONDI FAS destinati dalla legge Brunetta alla banda larga, sono stati dirottati sul digitale terrestre televisivo, per tappare il buco che manca per arrivare allo switch off nazionale.
Nel testo appena approvato si legge chiaramente:
“…è autorizzata la spesa di 30 milioni di euro per l’anno 2011, da destinare al rifinanziamento del Fondo per il passaggio al digitale di cui all’articolo 1, comma 927, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Ai relativi oneri, pari a 30 milioni di euro per l’anno 2011, si provvede nell’ambito delle risorse finalizzate ad interventi per la banda larga dalla legge 18 giugno 2009, n. 69, nell’importo complessivo deliberato dal CIPE in data 11 gennaio 2011”.

Il Ministro Romani ha provato a chiarire la questione: “I 30 milioni – ha dichiarato – sono quelli che avevamo richiesto per l’ultimo passaggio verso la digitalizzazione", sono dunque "altra cosa" rispetto ai 100 milioni di fondi FAS per la banda larga.
Il Ministro ha poi proseguito affermando che il finanziamento per la banda larga nel nostro paese rimane una priorità, condizionata, però, all’impegno degli altri partecipanti (Cassa depositi e prestiti e gli operatori TLC) al comitato tecnico governo-operatori, il cui business plan sarà pronto entro i primi di marzo.
 

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