Con il digitale il servizio Giustizia è più accessibile? L’indagine di Cittadinanzattiva su sei Tribunali

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La
ricerca ha rilevato che la maggior parte dei Tribunali fornisce
informazioni prevalentemente relative all’accesso alla modulistica,
richiesta atti e documenti, orientamento all’interno del Tribunale,
autotutela, consultazione della carta dei servizi, mentre il portale dei
servizi fornisce liberamente accesso ad una serie di documenti,
applicazioni da scaricare, schede pratiche e consultazioni dei registri
ed acquisire, in quanto parti, informazioni sullo stato dei procedimenti

12 Febbraio 2016

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Valentina Ceccarelli, Cittadinanzattiva

Sono più che raddoppiati, rispetto al 2014, gli investimenti per la digitalizzazione del settore giustizia: lo stanziamento finale per il 2015 ammonta infatti a quasi 148 milioni di euro (a fronte dei 68,80 del 2014) grazie anche all’utilizzo, per la prima volta, di fondi europei. Adesso però la vera sfida è capire se ci troviamo di fronte ad un processo di modernizzazione che possa rendere davvero il servizio Giustizia facilmente accessibile, sia in forma indiretta che diretta, da parte dei cittadini. Indirettamente perché alcuni dei servizi messi a disposizione on line e tutti gli adempimenti richiesti sono nella maggior parte dei casi rivolti e destinati all’attività dei professionisti legali che assumono la difesa delle parti.

In tal senso, con l’efficientamento dei servizi telematici e con la razionalizzazione delle attività degli uffici e di conseguenza con il semplificarsi dell’attività degli avvocati (tutto più semplice, immediato, veloce?) sono comunque gli stessi cittadini a godere di questi benefici, soprattutto in termini di contenimento dei tempi. E così, ad esempio, per richiedere la copia o visione di un atto non bisognerà attendere tempi biblici per le innumerevoli pratiche burocratiche da sbrigare, ma con un click si potrà accedere agli atti e visionare il proprio fascicolo senza necessità di lunghe file interminabili presso le cancellerie.

Direttamente perché, oltre ai servizi riservati a soggetti specifici (per l’appunto avvocati, magistrati, cancellieri) grazie al portale dei servizi telematici, il sistema messo a punto dal Ministero della giustizia volto a fornire un’unica porta di accesso ai servizi telematici resi disponibili dal Ministero stesso [1], per i cittadini è possibile avere direttamente e liberamente accesso ad una serie di servizi, informazioni, notizie, documenti, applicazioni da scaricare , schede pratiche e consultazioni dei registri ed acquisire, in quanto parti, informazioni sullo stato dei procedimenti.

Nello specifico del servizio di consultazione, il cittadino può accedere e attingere informazioni anche sullo stato dei procedimenti proposti innanzi al Giudice di pace attraverso il servizio SIGP, il sistema informatico dei Giudici di pace per gli affari civili. Il cittadino può, ad esempio, compilare online un ricorso in opposizione a sanzione amministrativa (che può presentare senza la necessaria assistenza di un legale) oppure un ricorso per decreto ingiuntivo con la relativa nota di iscrizione a ruolo.

Attraverso internet è inoltre possibile conoscere le attività condotte dal Ministero della giustizia, ma anche quali sono i servizi offerti dai singoli Tribunali attraverso i propri siti istituzionali.

In linea di massima i siti web dei Tribunali mettono a disposizione dell’utenza modulistica, informazioni di accesso alla giustizia (come, ad esempio, informazioni utili per l’accesso al Patrocinio a spese dello stato) ed indicazioni in termini di “Come fare per” allo scopo di fornire orientamento su determinate tematiche o procedure (come, ad esempio, per la nomina dell’Amministratore di sostegno).


L’indagine

Proprio in tale contesto, per verificare i servizi offerti dai Tribunali, Cittadinanzattiva nel 2015 ha condotto un audit civico in sei Tribunali civili d’Italia (Bologna, Catania, Firenze, Milano, Napoli e Taranto) in collaborazione con il Dipartimento della Funzione Pubblica e l’adesione volontaria dei rispettivi Ordini degli Avvocati. L’indagine è stata rivolta ai Presidenti dei Tribunali civili e/o Dirigenti amministrativi e Presidenti degli Ordini locali degli avvocati nelle sei diverse sedi giudiziarie dal nord al sud del Paese. Responsabili regionali e volontari impegnati presso le sedi locali di Cittadinanzattiva sono entrati nei Tribunali, avviando una raccolta di informazioni civiche attraverso osservazione diretta e specifici strumenti di rilevazione al fine di valutare livelli e standard di servizio offerti, con particolare riguardo a tutti i servizi e le iniziative atte a semplificare l’accesso degli utenti al servizio Giustizia.

Uno dei fattori di valutazione è stato rappresentato dall’accessibilità ai servizi offerti dal Tribunale: in particolare, si è andati a verificare l’effettiva presenza di un sito internet, in grado di fornire informazioni logistiche (offerta dei servizi e orari, elenco degli uffici e orari, presenza dell’URP e orari, consultazione carta dei servizi) e informazioni sui servizi offerti (modalità accesso/ modulistica Patrocinio a spese dello Stato; informazioni su contributo unificato; informazioni su rimborsi spese testimoni; richiesta atti e documenti; informazioni su procedimenti in corso; informazioni di orientamento all’interno del Tribunale Civile; informazioni sull’autotutela; consultazione Carta dei servizi). Secondo l’indagine condotta, quanto alla logistica, è risultato che tutti i siti internet sono in grado di poter informare su offerta dei servizi e orari, elenco degli uffici e orari, consultazione carta dei servizi. Sulla presenza dell’URP e orari esiste un’unica eccezione (Tribunale di Milano).

Per quanto riguarda i servizi offerti ai cittadini dal sito internet, la maggior parte dei Tribunali fornisce informazioni prevalentemente relative all’accesso alla modulistica, richiesta atti e documenti, orientamento all’interno del Tribunale, autotutela, consultazione della carta dei servizi.

Bisogna evidenziare come, fino ad oggi, i processi di informatizzazione abbiano dato buona prova solo dove siano stati accompagnati anche dal necessario supporto organizzativo, da disponibilità di tutti gli attori al cambiamento culturale (e in piena sinergia fra di loro), dalle indispensabili forme di assistenza agli utenti e garanzie di continuità del servizio.

Per la buona riuscita di questo percorso crediamo sia comunque necessario comprendere appieno la filosofia ed il vero scopo alla base di questa “modernizzazione”, che non consiste, come affermato dallo stesso ministro Orlando, nell’immissione di nuove tecnologie in un modello organizzativo vecchio, ma sono proprio le nuove tecnologie che contribuiscono a creare nuovi modelli di organizzazione e a ridefinire pratiche e consuetudini.

Tutto questo, purché l’impiego dei nuovi strumenti consenta di definire un nuovo design dei servizi che ruoti attorno ai cittadini e che possa davvero renderli partecipi e attivi nel processo di cambiamento in atto, considerato soprattutto che sono anche i destinatari dei servizi a giocare un ruolo essenziale nel processo volto all’efficientamento ed al miglioramento del servizio Giustizia.




[1] Il Portale dei servizi telematici, http://pst.giustizia.it/PST/, è disciplinato dall’art. 6 del D.M. 21 febbraio 2011 n. 44 e dall’art 5 del Provvedimento 18 luglio 2011

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