Fibra in Emilia Romagna, il raccordo vincente tra Regione, Mise e Comuni
La Regione ha aperto una call di un mese, dal 15 marzo al 15 aprile, per candidare le zone produttive in area bianca. Un percorso di candidatura inserito in un processo di censimento, con l’obiettivo di promuovere nuovi interventi e insediamenti produttivi attraverso specifiche misure per il superamento del divario digitale anche mediante la realizzazione e messa a disposizione di infrastrutture pubbliche di rete per la banda ultra larga
3 Maggio 2016
Dimitri Tartari, Agenda Digitale Emilia Romagna
Il POR FESR della Regione Emilia-Romagna prevede 26 i milioni di euro per realizzare con intervento diretto, entro il 2020, infrastrutture di rete pubblica in fibra ottica che garantiscano la disponibilità di servizi di accesso ad Internet a 100 Mbps nelle aree produttive in cui si registra un fallimento del mercato nell’offerta e nell’accesso ai servizi della banda larga e ultra larga e per questo ricadenti nella classificazione delle aree bianche definite dalle consultazioni periodiche del Ministero dello Sviluppo Economico. Si è proceduto, in accordo con gli EELL del territori, aprendo una call di un mese, dal 15 marzo al 15 aprile, per candidare le zone produttive in area bianca. Un percorso di candidatura inserito in un processo di censimento, così come previsto dalla Legge regionale 14 del 2014, che ha l’obiettivo di accrescere l’attrazione e la competitività del sistema economico regionale, nell’ottica di promuovere nuovi interventi e insediamenti produttivi attraverso specifiche misure per il superamento del divario digitale anche mediante la realizzazione e messa a disposizione di infrastrutture pubbliche di rete per la banda ultra larga.
Rispetto a questo censimento, la Regione Emilia-Romagna ha raccolto le candidature dei Comuni per le aree di interesse, nei territori classificati come A, B o C secondo la classificazione FEASR, in modo da costruire una graduatoria, che ora sarà utilizzata per la realizzazione delle opere.Elemento centrale dell’avviso è rappresentato dalla presenza di una dichiarazione, da parte del Comune o dell’Unione dei Comuni, contenente l’impegno a sottoscrivere, entro 45gg. dalla pubblicazione della graduatoria delle aree ammissibili agli interventi e pena la cancellazione dell’area e dell’intervento dalla graduatoria stessa, una convenzione con Lepida S.p.A. con la quale, il Comune o l’Unione dei Comuni, si obbligano:
- a concedere a Lepida S.p.A., i diritti di posa, ispezione, residenza e manutenzione di tubazioni, cavi in fibra ottica, pozzetti, armadietti e di tutto quanto necessario alla realizzazione dell’opera, a titolo non oneroso, per tutta la vita dell’infrastruttura stessa;
- a rilasciare tutti i permessi necessari entro e non oltre 60 giorni dalla richiesta effettuata da Lepida S.p.A. pena la cancellazione dell’intervento e la relativa eliminazione dell’area dalla graduatoria;
- a prevedere, ai sensi del D.lgs. n. 507/1993 art. 49, comma 1, l’esenzione di Lepida S.p.A. dal pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico;
- a prevedere l’esenzione di Lepida S.P.A. dal pagamento di oneri fidejussori, a qualunque titolo, in particolar modo a garanzia della regolare esecuzione dei lavori, alla luce del fatto che la stessa Lepida S.p.A. opererà tramite affidamento dei lavori ai sensi del Codice degli appalti pubblici e si impegna ad effettuare la sistemazione di eventuali ripristini delle manomissioni del suolo pubblico non eseguiti a regola d’arte.
Si tratta di obblighi e vincoli rilevanti che vanno nella direzione di dare certezza dei tempi alle realizzazioni e quindi velocizzare processi autorizzativi che a volte occupano la parte più rilevante degli interventi progettuali. Allo stesso modo ridurre al minimo oneri e costi di realizzazione.
La risposta da parte degli enti emiliano-romagnoli è stata importante: il territorio provinciale con maggiori aree candidate è quello di Bologna (29), ma dal punto di vista delle percentuali è il territorio ravennate (83%) che fa la parte del leone seguito dal ferrarese (75%).L’infrastrutturazione avverrà seguendo l’ordine di graduatoria, raggiungendo l’area candidata a partire dal punto più vicino della Rete Lepida, l’infrastruttura di proprietà della Regione e degli enti del territorio, e poi dispiegando all’interno dell’area produttiva la fibra ottica affinché sia disponibile in un pozzetto presso ciascuna delle aziende residenti. Il servizio sarà quindi offerto da operatori di mercato, a condizioni equivalenti a quelle praticate nelle aree a maggiore diffusione dei servizi digitali.
Un’azione, quella di portare la fibra sul territorio regionale, che Regione Emilia-Romagna completerà grazie alla recente firma dell’accordo con il ministero dello Sviluppo economico – fra le prime regioni ad averlo sottoscritto – per l’attuazione del Piano nazionale Banda ultra larga. L’accordo, per un valore di 255 milioni di euro, consentirà di garantire interventi in tempi rapidi, di utilizzare nuove strategie e tecnologie di scavo, di valorizzare tutte le infrastrutture già realizzate tramite Lepida spa, di unire le competenze della società in-house della Regione Emilia-Romagna a quelle dell’omologa del Governo (Infratel), di azzerare le diversità tra zona e zona a livello di copertura.L’accordo permette di valorizzare le priorità definite dai bandi regionali per la realizzazione e gestione della rete e di ampliare le coperture integrando tutti i soldi pubblici nel rispetto degli impegni stretti con i territori.