​“Premio PA sostenibile”, focus su due ambiti: città e educazione

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Mancano pochi giorni al 6 aprile, termine ultimo entro il quale è possibile candidarsi attraverso FORUM PA Challenge. Continua il viaggio tra gli ambiti del Premio il cui obiettivo è raccogliere, selezionare e promuovere le migliori proposte candidate all’interno di sette ambiti che richiamano gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030

28 Marzo 2018

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redazione

Mancano solo pochi giorni per rispondere al contest “Premio PA sostenibile” promosso da FPA in collaborazione con ASviS. Il regolamento della call traccia sette possibili percorsi entro i quali poter candidare la propria soluzione. Sette ambiti che richiamano gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, definiti all’interno dell’Agenda ONU 2030. Molte le soluzioni inesplorate, le idee progettuali capaci di dare risposta alle domande di un modello di sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile; il premio rappresenta un’occasione per dare loro visibilità, anche in vista della cerimonia di premiazione, che si terrà durante FORUM PA 2017 (23 – 25 maggio).In Italia quali sono le iniziative e le politiche pubbliche che possono in qualche modo sostenere le soluzioni candidabili all’interno degli ambiti? Esploriamo gli scenari legati ai due percorsi “Città, infrastrutture e capitale sociale” e “Capitale umano ed educazione”.Città, infrastrutture e capitale sociale L’ambito è strettamente connesso al goal 11 “Città e comunità sostenibili”. In Italia le politiche urbane, in chiave di innovazione e sostenibilità, sembrano essere tornate al centro dell’agenda politica, in particolare con l’approvazione della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile presentata al Consiglio dei Ministri il 2 ottobre 2017 e approvata dal CIPE il 22 dicembre 2017. I 17 goal dell’Agenda 2030 degli obiettivi, collegabili alle attività delle amministrazioni locali e nazionali, sono individuati in modo trasversale all’interno dell’Agenda per lo sviluppo urbano sostenibile, elaborata da ASviS, insieme ad Urban@it e ad ANCI. Prima conseguenza effettiva del documento ASviS – Urban@it è stata la Carta di Bologna per l’ambiente, sottoscritta dai sindaci delle 14 Città metropolitane l’8 giugno 2017 in occasione del G7 Ambiente. I Sindaci si impegnano a perseguire i principi e gli obiettivi generali della Carta integrandoli nelle agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile.A queste iniziative si aggiungono altre politiche per le città. Il Programma operativo nazionale (PON) “città metropolitane 2014 – 2020”, si traduce in benefici tangibili per i nostri territori con una dotazione finanziaria pari a 892,9 milioni di euro. E poi c’è Strategia nazionale per lo sviluppo delle “Aree interne” avviata nel 2012 che mira a garantire l’accessibilità a servizi essenziali, come istruzione, mobilità e sanità.Una pluralità di documenti, politiche e risorse, dunque, che ci permettono di conoscere e sperimentare idee originali e innovative e tradurle in: progetti di urbanizzazione inclusiva e sostenibile, nuove modalità di trasporto, gestione di risorse idriche o rifiuti, riuso degli spazi e degli immobili, rigenerazione dei vuoti urbani, blocco del consumo di suolo.Passiamo al secondo ambito della settimana legato al goal 4 “Istruzione di qualità”: Capitale umano ed educazione In questo ambito del contest rientrano soluzioni volte a garantire un migliore accesso all’istruzione a tutti i livelli, progetti educativi e innovativi, piattaforme per l’apprendimento anche dette “learning management system (LMS) ”, idee per lo sviluppo di competenze tecniche e professionali funzionali all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.Un dato allarmante in Italia riguarda proprio gli adolescenti, circa il 15% e il 25% dei quindicenni non raggiunge la soglia minima delle competenze richieste per trovare lavoro o comunque ritenute necessarie per orientarsi negli studi. Ci sono alcune misure normative che provengono dai decreti legislativi attuativi della Buona Scuola e che segnalano possibili percorsi di intervento per supplire ai gap esistenti. Passiamo in rassegna alcuni di questi decreti: Dlgs n. 61 – Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale. Stanzia 25 milioni per l’apprendistato, un investimento per nuovi posti di lavoro per i giovanissimi. Amplia l’offerta formativa anche attraverso la realizzazione di percorsi di qualifica professionale, in coerenza con quelli previsti dalla programmazione regionale; potenzia le attività didattiche laboratoriali.Dlgs n. 63 – Effettività del diritto allo studio. Sono previsti stanziamenti di circa 40 milioni per le borse di studio, di 10 milioni per i sussidi didattici agli alunni con disabilità e ulteriori 10 milioni per il comodato d’uso dei libri di testo e dei sussidi digitali. Perché non pensare a delle soluzioni, prestazioni, che assicurino l’effettività del diritto allo studio? Dlgs n. 65 – Sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni. Prevede l’istituzione di un sistema integrato per i servizi educativi e di istruzione per i bambini dalla nascita fino a 6 anni. Dunque, cosa fare per garantire servizi di qualità su tutto il territorio nazionale al 33% (priorità del decreto) degli utenti potenziali compresi tra 0 e 3 anni? Dlgs n. 66 – Promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. L’obiettivo principale qui è quello di garantire all’alunno e allo studente con disabilità certificata di poter fruire di tutti i servizi di cui ha diritto.Dunque, conta ideare progetti che puntino ad una maggiore equità e benessere sociale a favore dei più piccoli, dei disabili, delle studentesse.Le politiche a favore di soluzioni sostenibili sono tante: si pensi al primo Piano nazionale per l’educazione allo sviluppo sostenibile, presentato a luglio 2017 dal Miur. Il Piano è articolato in 20 azioni relative a 4 macroaree: didattica e formazione dei docenti; università e ricerca, informazione e comunicazione edilizia scolastica; si pensi al Programma Operativo Nazionale (PON) “Per la Scuola” 2014-2020, una risorsa complessiva di 840 milioni di euro in 10 azioni (relative a: competenze base degli studenti in chiave innovativa, competenze di cittadinanza globale, cittadinanza europea, patrimonio culturale, artistico e paesaggistico, cittadinanza e creatività digitale, integrazione e accoglienza, educazione all’imprenditorialità, orientamento, alternanza scuola-lavoro, formazione per adulti).Non resta che smuovere le idee e partecipare al premio. Tanti progetti sono già arrivati, cosa aspetti a candidare il tuo?

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