Reti e cloud, l’Italia sotto la media europea. Il confronto a FORUM PA 2020

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La diffusione dei servizi di connettività e la piena attuazione del paradigma cloud rappresentano oggi priorità non più differibili, condizioni necessarie a garantire a imprese e famiglie di accedere a servizi e risorse digitali offerti da PA e provider privati. Al FORUM PA di luglio ne discutiamo con i principali attori delle politiche per le infrastrutture tecnologiche

18 Giugno 2020

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Redazione FPA

Photo by Sam Erwin on Unsplash - https://unsplash.com/photos/q78PYnUehV8

Le infrastrutture tecnologiche hanno giocato un ruolo essenziale nella risposta all’emergenza sanitaria. In questi mesi operatori pubblici e privati hanno lavorato con ritmi serrati perché servizi di telecomunicazione e piattaforme digitali rimanessero disponibili a cittadini, imprese e amministrazioni, al fine di garantire la continuità operativa dei servizi essenziali e di gestire al meglio il sovraccarico generato dall’esplosione dello smart working. 

Tuttavia, la fragilità e l’inadeguatezza delle infrastrutture tecnologiche in molte aree del Paese è risultata lampante. 

Il DESI 2020, l’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società elaborato dal 2014 dalla Commissione europea per monitorare il progresso digitale degli Stati membri, riconosce all’Italia di aver adottato, per far fronte alla crisi Covid-19, un pacchetto di misure volte a rispondere all’aumento del consumo di servizi di comunicazione elettronica e di traffico di rete.  

Agli ospedali pubblici, ad esempio, sono state fornite connessioni Wi-Fi gratuite e alle scuole dispositivi per gli studenti meno abbienti e connessioni ultraveloci, ma queste iniziative si inseriscono in un contesto di partenza caratterizzato da grandi ritardi. Seppur l’Italia sia molto avanti sul fronte del 5G, è indietro nella diffusione delle reti ad altissima capacità (VHCN), la cui diffusione resta al 30% rispetto alla media UE del 44%. 

Per dare qualche numero, con un punteggio complessivo in termini di connettività pari a 50,0, l’Italia si posiziona al 17º posto tra gli Stati membri dell’UE, rimanendo sempre sotto la media europea per: 

  • diffusione complessiva della banda larga fissa;
  • diffusione della banda larga fissa ad almeno 100 Mbps: passata dal 9% nel 2018 al 13% nel 2019;
  • diffusione della banda larga mobile: con 89 abbonamenti ogni 100 persone è rimasta stabile rispetto al 2018. 

La copertura delle reti d’accesso di prossima generazione (NGA) ha continuato ad aumentare, ma solo di un punto percentuale, raggiungendo l’89% delle famiglie e superando così di tre punti percentuali la media UE (86%).  

Ed anche se la fase I del piano Banda Ultra Larga per le aree bianche è conclusa, l’attuazione pratica del piano è ancora in pieno svolgimento. A pesare sui tempi di attuazione sono le difficoltà ad accedere alle infrastrutture esistenti e ad ottenere le autorizzazioni. 

Ci muoviamo in un quadro complesso, dove anche la piena attuazione del paradigma cloud procede a rilento, ma è una precondizione necessaria per garantire a imprese e famiglie di poter accedere ai servizi e alle risorse digitali offerti dalla PA. 

Al FORUM PA digitale di luglio ne parliamo con i principali attori delle politiche per le infrastrutture tecnologiche del Paese e con importanti partner come ACI, CISCO, NetAPP, NUTANIX e ARUBA in occasione del convegno “L’infrastruttura tecnologica per la resilienza del Paese”.

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