Coltiviamo un ecosistema innovativo: CROSS e la forza dell’economia non monetaria

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Si è avviata a dicembre 2012 la sperimentazione del progetto europeo CROSS Citizen Reinforcing Open Smart Synergies, co-finanziato dalla commissione europea nel quadro del VII Programma Quadro, CIP ICT PSP (Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione), che coinvolge direttamente la municipalità, aziende di servizi e associazioni del terzo settore di 5 città europee: Roma, Torino, Siviglia, Manchester e Budapest.

31 Marzo 2014

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Eleonora Bove

Si è avviata a dicembre 2012 la sperimentazione del progetto europeo CROSS Citizen Reinforcing Open Smart Synergies, co-finanziato dalla commissione europea nel quadro del VII Programma Quadro, CIP ICT PSP (Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione), che coinvolge direttamente la municipalità, aziende di servizi e associazioni del terzo settore di 5 città europee: Roma, Torino, Siviglia, Manchester e Budapest.

Rivolgendosi al mondo del volontariato e della così detta “economia non monetaria”, CROSS intende promuove lo sviluppo di servizi e applicazioni informatiche adatte a questo settore, creando e utilizzando una piattaforma digitale in grado di collegare enti pubblici, organizzazioni di volontariato e utenti favorendo una crescita sostenibile, inclusiva e intelligente. D’altronde il Parlamento europeo già nel 2008 aveva identificato il volontariato come “la tipologia più sostenibile di risorsa rinnovabile”, incoraggiando gli Stati Membri e le autorità locali e regionali a riconoscerne il valore.

Se volessimo individuare il fine generale di CROSS, sicuramente sarebbe quello di implementare le politiche di social innovation, riconosciute come uno dei pilastri dell’Agenda Europe 2020.

Anche e soprattutto alla luce dei nuovi bisogni emergenti, delle minori risorse a disposizioni degli enti locali e dell’accrescersi dei beneficiari di tali politiche di sostegno, si intende promuovere un ecosistema innovativo in grado di generare servizi digitali e applicazioni attraverso l’uso di informazioni generate dagli utenti. Creare e attivare quindi una piattaforma digitale, in grado di collegare enti pubblici, organizzazioni di volontariato e utenti.

Della durata di 36 mesi, CROSS prevede di coinvolgere complessivamente oltre 300.000 utenti finali solo nella sua sperimentazione. Quattro le aree principali individuate dal Project Executive Board, presieduto dall’Ing. Fabrizio Davide, anche ideatore del progetto:

  • Servizi di assistenza agli anziani;

  • Inclusione sociale per gli immigrati;

  • Per evitare la dispersione scolastica e il basso livello di istruzione;

  • Per l’assistenza alle persone con disabilità;

Roma pilota

“Roma a mio avviso è l’area più interessante, data la sua complessità sociale. Il sistema con la sua piattaforma permetterà un controllo più semplice di tutte le informazioni che passano nelle pubbliche amministrazioni, ma soprattutto favorirà la creazione di un ecosistema economico in cui possano emergere giovani talenti. Ai singoli infatti, più che a imprese, è chiesto di sviluppare delle app che integrino il mondo del volontariato con il sistema pubblico, con l’obiettivo di far comunicare due mondi ora separati: quello del volontariato puro e quello istituzionale”. Così dichiara a FORUM PA Alfredo Riccio, presidente della Fondazione Italiana Nuove Comunicazioni partner del progetto insieme a Poste Italiane (anche coordinatore), Comunità di Sant’Egidio, Roma Capitale Municipio I, Città di Torino, Manchester Digital Development Agency, Sparta Technologies, Adyuntamiento de Sevilla, Everis Spain SLU, Tecnalia Research&Innovation e Kultùra és Segélyegylet Alapìtvàny.

Ed in effetti era rivolto proprio a “sviluppatori di talento” e piccole imprese il bando App4Cross, indetto dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Municipio Roma I,  per lo sviluppo di applicazioni web e mobile a sostegno del volontariato e dei servizi sociali, scaduto a gennaio 2014. “Hanno risposto, in alcuni casi, anche dei giovanissimi sviluppatori. Oggi siamo nella fase di avvio della realizzazione di questo strumento, indispensabile per la sperimentazione dell’ecosistema CROSS, da cui gli altri partner europei prenderanno spunto per la realizzazione di sistemi analoghi” ci spiega Maria Chiara Inzerilli, WP 5 leader e responsabile per la Comunità di Sant’Egidio delle azioni del Nodo di Roma.

Un’economia non monetaria come sviluppo locale

Reciprocità degli scambi, fiducia e affidabilità dei partecipanti: questi gli elementi di un sistema economico non monetario, strumento che consente ai partecipanti di scambiare beni e servizi, creando delle relazioni interpersonali caratterizzate da una componente strumentale, il vantaggio economico reale prodotto dagli scambi, e da una componente relazionale. Non è assurdo pensare che con il tempo tali relazioni possano rafforzare le reti fiduciarie di un dato sistema economico e aumentare la sua dotazione di capitale sociale.

Se partiamo da questa considerazione, ci appare più chiaro dove CROSS vuole arrivare. Valorizzare il lavoro volontario, migliorarne la gestione, documentare l’ampiezza di una parte importante del mercato del lavoro informale, rilevare l’impatto economico, valutare gli interventi pubblici e privati tesi a stimolare l’attività di volontariato, incoraggiare politiche mirate sono tutte azioni che possono attivare un circolo virtuoso per la crescita della ricchezza pubblica, per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Ogni cittadino può contribuire al benessere della comunità, aiutando i più vulnerabili della società e vedendo il suo lavoro riformulato in forma di servizi pubblici distribuiti dal governo.

E proprio su questa linea si inserisce un interessante esempio che Riccio ci riporta:” Il Comune di Roma ha attivato un servizio di assistenza legale gratuita, è un servizio che di solito non viene fornito, ma oggi con il particolare momento che stiamo vivendo ne è emersa l’esigenza. È stata attivata un’associazione di volontariato, un gruppo di avvocati che gratuitamente mettono la loro professionalità al servizio dei cittadini. Si attiva così un sistema di interscambio di prestazioni e lo stesso si spera di fare con CROSS”.

Sussidiarietà orizzontale

Alle pubbliche amministrazioni, e in particolar modo agli Enti locali, è chiesto oggi più che in passato di migliorare l’offerta, ma allo stesso tempo è necessaria una riduzioni dei costi. Per offrire un servizio ad un costo accettabile per le comunità locali è sempre più necessario guardare alla cooperazione sociale, al volontariato ed alla solidarietà come fenomeni capaci di generare valore sociale e valori economici. Nell’approccio di CROSS la sussidiarietà orizzontale diventa quindi un fattore culturale, un processo in cui sono chiamati a decidere tutti i soggetti la cui azione può migliorare la distribuzione dei servizi sociali efficaci. “ Da parte dei servizi sociali del Municipio I – ci dice l’Assessore Emiliano Monteverde – e di tutto il personale coinvolto, c’è stata grande disponibilità a lavorare a questo progetto, si sono messi in gioco in prima persona perché forte è l’impatto innovativo, riuscendo a mettere insieme terzo settore, privati e pubblica amministrazione”.

Quindi un quadro in cui la sussidiarietà orizzontale è in continuo sviluppo, fino a costruire un archivio di esperienze.

E dal punto di vista degli attori no-profit? Lo chiediamo a Maria Chiara Inzerilli, della Comunità di Sant’Egidio: ”Imprese sociali e Terzo settore possono aiutare fattivamente la creazione di questa nuova mentalità per favorire una riforma dei servizi sociali, necessaria in questo tempo di crisi, che non diminuisca la qualità dei servizi offerti, ma li riformuli a vantaggio di tutti. Speriamo di poter dimostrare, grazie alla realizzazione di questa piattaforma, l’estremo valore del "gratuito" e di tutte le forme di collaborazione attiva dei cittadini allo sviluppo della società, in un tempo di crisi, in cui è indispensabile ridiscutere il sistema di Welfare e non solo”.

La piattaforma

Oltre alla gestione progettuale ed al coordinamento dell’iniziativa, Poste Italiane è direttamente responsabile della realizzazione della piattaforma digitale open source a supporto delle applicazioni fornite dalle singole amministrazioni locali ai cittadini.

Nello specifico, la piattaforma costituisce il supporto tecnologico ai servizi offerti ai cittadini, esponendo una serie di web services a copertura delle funzionalità previste dal processo, ed in particolare:

  • Autorizzazione ed Autenticazione dell’Utente;
  • Ricerca dei Servizi prenotabili;
  • Prenotazione di uno specifico servizio;
  • Pagamento a seguito della fornitura di un servizio;
  • Consultazione Portafoglio per verifica disponibilità crediti per richiesta servizi;
  • Statistiche relative ai Servizi forniti e ai Volontari coinvolti;
  • Donazioni e Scambio di Crediti.

“Completata l’attività di messa in campo della soluzione tecnologica – ci dice Vincent Santacroce di Poste Italiane – l’attenzione è adesso rivolta a garantire l’integrazione tra la piattaforma e i diversi canali di accesso (portale web, applicazioni mobile, call center, sms, totem multimediali, ecc). A supporto del progetto è stato inoltre realizzato un portale web di carattere informativo, all’interno del quale Poste Italiane sta sviluppando un’area riservata agli attori coinvolti nel processo (volontari, cittadini, PA, ecc) per la gestione dei servizi di propria competenza e la reportistica delle attività svolte”.

La piattaforma abilita quindi alcuni servizi fondamentali, ma soprattutto permetterà di misurare il benessere delle comunità sulla base delle transazioni non monetarie acquisite a sistema e fornirà dati statistici utili alle politiche sociali dei governi.

 

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