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Come cambia il CUP: la connessione tra dati che mette al centro la salute del cittadino

Come cambia il CUP, intervista a Gianmario Barnabò dell'Istituto Auxologico Italiano
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La Connected Care, passando per l’introduzione di sistemi evoluti per l’attività dei Centri Unici di Prenotazione – CUP, è la risposta all’esigenza di interoperabilità di dati e servizi per la cura della persona. Qual è lo stato dell’arte di questa trasformazione? Ne abbiamo parlato con Gianmario Barnabò, Responsabile Centro Unico Prenotazione dell’Istituto Auxologico italiano

13 Giugno 2023

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Redazione FPA

Come cambia il CUP, intervista a Gianmario Barnabò dell'Istituto Auxologico Italiano

L’emergenza pandemica ha messo a dura prova il sistema sanitario italiano, facendone emergere carenze e vulnerabilità, ma al tempo stesso ha contribuito a riaffermare il valore universale della salute come bene pubblico fondamentale. Il PNRR ha destinato 15,63 miliardi di euro al miglioramento del sistema sanitario nazionale, rendendo le strutture più moderne, digitali e inclusive. L’obiettivo legato in particolare all’aggiornamento tecnologico e digitale prevede di rinnovare i sistemi digitali, rafforzare gli strumenti di raccolta, elaborazione e analisi dei dati per garantire la diffusione del fascicolo sanitario elettronico ed erogare livelli essenziali di assistenza in tutto il Paese.

Come è evidente anche dalla linea di governo intrapresa, una delle misure più urgenti per il sistema salute è quella di ripensare i processi e servizi pubblici sanitari, rendendoli interoperabili, al fine di renderne efficaci la fruizione da parte di operatori sanitari e cittadini. Connected Care è la risposta a questa esigenza. Un modello di sanità sempre connessa per la creazione di un ecosistema che prende in carico integralmente la salute e l’assistenza del cittadino, consentendo al paziente di accedere e condividere i propri dati sanitari con tutti i soggetti coinvolti (medici, infermieri, operatori sanitari sul territorio e a domicilio, assicuratori, referenti istituzionali ecc.). Le risorse ci sono, grazie al PNRR, qual è dunque lo stato dell’arte nell’ambito della trasformazione che sta coinvolgendo il settore pubblico in ambito sanità non solo a livello digitale ma anche culturale? Ne abbiamo parlato con Gianmario Barnabò, Responsabile Centro Unico Prenotazione dell’Istituto Auxologico italiano, a fronte dell’introduzione all’interno del proprio servizio di CUP della soluzione offerta da Genesys Cloud.

Ulteriore occasione di approfondimento sul tema sarà l’edizione 2023 di Forum Sanità , in programma dal 25 -26  ottobre.

La salute del cittadino al centro

Auxologico è una Fondazione no profit riconosciuta come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) dal 1972; si articola in 17 strutture ospedaliere, diagnostiche e poliambulatoriali presenti oltre che in Italia (Lombardia, Piemonte e Lazio) anche in Romania.

Negli ultimi dieci anni l’Istituto Auxologico italiano ha dovuto gestire un notevole incremento di pazienti e a questo proposito Gianmario Barnabò sottolinea il ruolo strategico svolto dal Centro Unico di Prenotazione – CUP. Fondamentale è stato, inoltre, il trasferimento dei processi tecnologici all’attività diagnostica e ospedaliera condotta dall’Istituto nell’ottica di fornire ai cittadini servizi di cura all’avanguardia, efficaci e personalizzati. “Il Centro Unico di Prenotazione – ci dice Barnabò – poiché rappresenta spesso la prima interfaccia a cui si rivolgono i pazienti per richiedere informazioni, necessitava di un supporto che andasse oltre quello fornito dalle soluzioni in-house in quel momento”. Mettere la salute del cittadino al centro delle attività che svolge l’Istituto non poteva prescindere dalla scelta di sviluppare e implementare un progetto di innovazione tecnologica.

Sinergia tra innovazione tecnologica e persone

Già da vari anni, infatti, Auxologico ha intrapreso un percorso di trasformazione digitale dei propri servizi per attuare un’innovazione che coinvolga anche la sfera culturale, percepita non solo dall’esterno e quindi dai propri pazienti, ma anche dai propri dipendenti. Il supporto in questo percorso proviene dalla tecnologia offerta dalla soluzione Genesys cloud con l’obiettivo di offrire ai pazienti delle user experience omincanale, semplici e personalizzate. “Questo tipo di tecnologia ha permesso ad Auxologico di dare priorità alle esigenze del paziente ma anche delle nostre risorse che quotidianamente la utilizzano”, così Barnabò commenta il valore aggiunto rappresentato da Genesys cloud per il contesto di continua evoluzione in cui l’Istituto opera. “Siamo convinti che qualsiasi tipo di cambiamento debba prima partire dentro di noi e quindi in questo caso dai nostri dipendenti”, Barnabò sottolinea infatti che per il miglioramento e l’innovazione dei servizi da offrire al cittadino non può prescindere sostanzialmente dalla sinergia con cui alla trasformazione digitale si fa corrispondere anche un cambiamento organizzativo interno. Questa sinergia, realizzata grazie alla tecnologia di Genesys, consente un miglioramento delle prestazioni offerte dagli operatori del CUP e quindi una maggiore efficienza nell’offrire al paziente un’esperienza personalizzata sulla base delle richieste che arrivano quotidianamente, il che si traduce in un aumento del livello di benessere del cittadino.

Salute e persone “il futuro è già oggi”

Il percorso d’avanguardia che l’Istituto ha scelto di intraprendere è inarrestabile “Ad oggi stiamo già lavorando a nuovi obiettivi che ci permetteranno di essere sempre più “smart” e digital verso i nostri pazienti, al fine di offrire loro una Customer Experience sempre più al passo con i tempi”, Barnabò ci parla a questo proposito della progettazione di un sistema di automazione intelligente in grado di offrire supporto alla gestione delle richieste dei pazienti.

“Sicuramente sono tantissime le realtà come la nostra che hanno intrapreso questo percorso, e se qualcuno non lo ha ancora fatto, è proprio a loro che vogliamo essere d’ispirazione”, questo il suggerimento che Barnabò dispensa alle PA. La storia di successo, che mette in correlazione le necessità di una realtà come quella dell’Istituto Auxologico con le soluzioni offerte da Genesys, fa comprendere come il processo di innovazione tecnologica non rappresenti affatto una minaccia bensì un’opportunità che le PA devono cogliere per il bene comune, riducendo lo spazio fisico e temporale nel corso dell’interazione con il cittadino.

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