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Design e sviluppo dei servizi on line della PA
Secondo i dati del DESI – l’Indice dell’Economia e della Società Digitale della Commissione Europea – l'Italia si avvicina complessivamente alla media europea per la disponibilità di servizi pubblici digitali, mantenendo tuttavia livelli ancora molto bassi rispetto al loro effettivo utilizzo da parte di cittadini e imprese.
Un quadro dovuto principalmente alla scarsa maturità dei servizi online offerti dalla PA italiana, troppo spesso non pensati nell’ottica dell’user experience, ma frutto della semplice trasposizione in digitale di servizi concepiti ed erogati in modalità analogica.
La prima sfida da compiere perché si realizzi una vera cittadinanza digitale è quindi quella di semplificare e migliorare i servizi on line che le pubbliche amministrazioni mettono a disposizione dei cittadini, partendo da una profonda analisi dei reali bisogni dell’utenza. Un principio affermato anche dalle nuove linee guida AgID, secondo cui il cittadino deve essere posto al centro della progettazione di un servizio e coinvolto in tutte le fasi dello sviluppo. Ma per fare questo è necessario che le PA facciano un passo indietro, ripensando i propri processi organizzativi e innovando i procedimenti di pari passo all’ingresso del digitale.
Il convegno rappresenterà un'occasione di confronto sulle principali leve necessarie ad abilitare lo sviluppo di servizi digitali "by design", e in particolare:
- la centralità delle architetture di delivery dei servizi e dei touch point per cittadini e imprese;
- lo sviluppo di nuovi modelli per la governance dei dati sui quali costruire servizi e processi interamente digitali e in grado di abilitare un nuovo rapporto tra privati e PA improntato ai principi di una moderna API economy;
- il riuso delle soluzioni già adottate da altri enti, attraverso un intelligente e pervasivo trasferimento delle buone pratiche tra pubbliche amministrazioni, anche nell’ottica di una ri-omogeneizzazione e delle soluzioni afferenti agli stessi filoni amministrativi.
La gestione documentale nella PA
Il manuale di gestione documentale delle amministrazioni pubbliche deve accompagnare il processo di trasformazione dell’amministrazione e del suo modo di gestire la produzione documentaria nel corso degli anni, costituendo allo stesso tempo uno strumento che descrive il sistema di gestione dell’Ente e una guida di supporto al personale e ai cittadini. Una rivisitazione dei manuali di gestione adottati ai sensi delle regole tecniche sul protocollo (DPCM 31 ottobre 2000, articolo 5) è necessaria in ragione della nuova regolamentazione che nel dicembre 2013 (DPCM 3 dicembre 2013, articoli 3 e 5) ha introdotto alcune modifiche sostanziali nei sistemi di formazione, gestione e conservazione dei documenti. Inoltre l’approvazione del provvedimento sul documento informatico (DPCM 13 novembre 2014) ha ormai creato le condizioni per una dimensione integralmente digitale dell’archivio corrente.
Il convegno si soffermerà in particolare sugli aspetti che richiedono una specifica integrazione quali: formati, indicazione dei metadati, fascicoli informatici. Si porteranno inoltre all’attenzione del pubblico best practice ed esperienze guida per la gestione documentale.
Un nuovo modello di procurement pubblico
Gli acquisti della PA italiana valgono 130 miliardi di euro, pari all’8,4% del PIL. Una cifra importante a fronte della quale è fondamentale intervenire per eliminare o quanto meno ridurre quei fenomeni di frammentazione e mancata organizzazione, che in passato hanno minato l’efficienza della PA ed hanno costituito un humus ideale per nascondere fenomeni più o meno espliciti di clientelismo o corruzione.
Il digitale può fare tantissimo per trasformare i processi di procurement pubblico in ogni loro fase rendendoli più veloci, efficienti e trasparenti. Ma la relazione tra procurement e digitalizzazione è ben più complessa: oltre ad essere leva di trasformazione del procurement, il digitale è esso stesso oggetto di procurement pubblico. Gli acquisti di tecnologie digitali per la PA valgono oggi 5,6 miliardi di euro una cifra che di per sé vale poco più del 4% totale degli acquisti, ma la cui efficacia è essenziale per abilitare quella modernizzazione di cui la nostra PA ha profondamente bisogno per garantire la sua qualità e sostenibilità.
In questo convegno si parlerà anche del Piano triennale per l’informatica nella PA: di prossima introduzione e a regime dal 2017, definirà una roadmap di investimenti da realizzare, obiettivi di spesa da raggiungere e indicazioni per riqualificare, in investimenti a valore aggiunto, il taglio delle spese correnti in tecnologie digitali.
La valutazione delle performance della P.A. al tempo delle riforme
La valutazione delle performance della p.a. dopo sette anni dal D.lg. n. 150/2009 è in attesa di avere una nuova dimensione attuativa con la riforma in atto (L. n.124/15). Il ciclo delle performance e la connessa valutazione funzionano se concepiti come una politica, e cioè come una serie di interventi intenzionali (processi, strumenti) per trattare problemi. Le politiche degli ultimi anni sembrano mettere in discussione positivamente gli strumenti utilizzati per valutare il funzionamento della cosa pubblica.
Si tratta di riposizionare questi ultimi alla luce dei problemi reali, posti dall’attuale crisi politica e sociale. I nuovi strumenti che sono in corso di attivazione con la nuova riforma per essere efficaci devono essere inquadrati in una triplice direttiva: della crescita, della democrazia e della legalità trasparente. “Etica” ed “efficienza” devono andare di pari passo per il rinnovamento del sistema pubblico italiano.
Valutare le performance, organizzativa ed individuale, nella prospettiva futura della nuova riforma, non significa certo semplice osservanza di procedure, ma capacità etica di produrre cambiamento in avanti. Il miglioramento della produttività della p.a., che si auspica di ottenere per il Paese, sarà veramente strumento per la crescita solo se condotto in modo democratico, in sussidiarietà orizzontale, mobilitando le risorse degli amministratori, dei cittadini e delle imprese.
Trasparenza e partecipazione
Come spesso accade per le riforme riguardo al d.lgs gli addetti ai lavori si sono nettamente divisi in due partiti distinti: per l’uno si è fatto troppo e le amministrazioni non saranno in grado di sostenere lo sforzo organizzativo della riforma, specie perché, come sempre in questo Paese in questo ipocrita, deve essere fatta a costo zero. Dall’altro il partito del FOIA a cui anche noi ci iscriviamo in larga parte, dice che si poteva e si doveva fare di più in termini di chiarezza e di coraggio nelle linee guida. Tant’è: la legge ora c’è ed è il caso di interrogarci come farla diventare vitale e non solo un altro adempimento formale che affastella carta su carta, piani su piani.
Il convegno si interrogherà proprio su questo aspetto trasformativo che la legge può avere sulle amministrazioni e sul loro modo di gestire provvedimenti e di detenere dati ed informazioni. Le tecnologie qui hanno un ruolo determinante perché nessuna trasparenza è possibile senza sistemi informativi che la abilitino.
Sharing Economy e PA collaborativa
Solo due anni fa la sharing economy e la pubblica amministrazione non sembravano avere molto da dirsi, se non per l'enunciazione di principi riconducibili all'art. 118 della nostra Costituzione, da un lato e per la gestione delle prime “emergenze da uberizzazione" dei servizi, dall'altro. Con lo sviluppo ulteriore delle piattaforme collaborative e con il conseguente aumento di offerta e soluzioni, sono senza dubbio esplose le "emergenze", ma al tempo stesso sono emerse con più evidenza le opportunità. La realtà è che la pubblica amministrazione vive un momento di trasformazione obbligata, prima ancora che dalla norma, dalla realtà socio-economica alla quale si riferisce.
Il convegno, che sarà organizzato come un talkshow, si propone di mettere in luce le opportunità per una PA collaborativa, ma anche le necessarie cautele e il difficile compito di mediatore tra diritti diversi che devono trovare iun terreno ci conciliazione nella nuova visione di città come piattaforma.
Se la PA cambia, cambia il Paese
La “madre di tutte le riforme” è in questi primi mesi del 2017, in uno stato di salute che richiede molta attenzione. Il disegno ambizioso ed articolato degli interventi poggiava infatti su alcuni pilastri, quali ad esempio la riforma della dirigenza, che sia i pareri del Consiglio di Stato e del Parlamento, sia la sentenza della Corte Costituzionale hanno minato e reso instabili. Molti provvedimenti (più di una dozzina) sono stati approvati e sono operativi, ma mancano all’appello alcuni particolarmente spinosi: dal riordino delle partecipate (vera fatica di Sisifo che ha impegnato senza risultato molti governi) al testo unico del pubblico impiego che dovrebbe essere approvato in via preliminare entro febbraio per non far decadere la delega; dalla già citata riforma della dirigenza ai servizi pubblici locali. Eppure questa volta la riforma era partita con il piede giusto: cosa è mancato? Come imparare dagli errori e come non sprecare l’enorme mole di lavoro fatto?
L’evento sarà organizzato come un veloce talkshow aperto a tutte le forze in campo, dando voce soprattutto agli innovatori che lavorano nelle amministrazioni e che forse si sono stancati di questi continui stop and go che danno forza solo a chi il cambiamento non lo ha mai voluto per conservare privilegi e potere.
Sicurezza informatica, tracciabilità, trasparenza e interoperabilità nei processi di appalto del settore pubblico
Sicurezza informatica, tracciabilità, trasparenza e interoperabilità nei processi di appalto del settore pubblico
Martedì 11 ottobre 2016
Palazzo della Rovere – Hotel Columbus (Sala Salviati), Via della Conciliazione 33
Roma
FPA in collaborazione con BravoSolution organizza un incontro di lavoro riservato rivolto agli executive dei sistemi informativi, per affrontare il tema della digitalizzazione dei processi di appalto.
Procedure più veloci, individuazione chiara di responsabilità, tutela delle piccole imprese, attenzione al contesto ambientale, introduzione di importanti novità legislative e digitalizzazione dei processi di appalto: il Nuovo Codice degli Appalti, entrato in vigore lo scorso aprile recependo le indicazioni dell’Unione europea, si inserisce nel percorso di controllo, razionalizzazione ed efficientamento dei processi di spesa del settore pubblico e regolamentato che il nostro Paese ha intrapreso con diverse leggi e provvedimenti.
La digitalizzazione delle procedure di appalto, di gestione e controllo della spesa pongono però anche un serio problema di sicurezza informatica dovendo essere garantite la riservatezza e l’integrità dei dati, la tracciabilità – intesa come la disponibilità di tutti i log di sistema – e l’interoperabilità sicura tra i diversi sistemi della Pubblica Amministrazione.
L’incontro si rivolge quindi agli executive dei sistemi informativi delle cosiddette “Stazioni Appaltanti” e dei “Centri di Committenza” per affrontare i seguenti punti:
- Quali requisiti devono possedere le soluzioni e quali procedure sono necessarie per garantire la sicurezza delle piattaforme tecnologiche.
- Come un sistema integrato di certificazioni può rispondere alle esigenze di sicurezza, tracciabilità, trasparenza e continuità.
- La disponibilità e archiviazione dei log di sistema (inclusi log applicativi) per la tutela delle Stazioni Appaltanti.
- Quali caratteristiche sono necessarie per interfacciarsi automaticamente con il Sistema Informativo Monitoraggio Gare dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
PROGRAMMA
- Accoglienza e Accredito
- Saluti di benvenuto ed introduzione ai lavori
- Carlo Mochi Sismondi, Presidente FPA
- Comunicazioni sicure e digitalizzazione delle procedure nel nuovo Codice dei contratti pubblici
Guglielmo Troiano, Senior Legal Consultant P4I- Partners4Innovation – Digital360 Group
- Come garantire una digitalizzazione delle procedure sicura, tracciabile, trasparente e Interoperabile
Marco Argilli, Client Solution & Security Director BravoSolution Italia
Gabriele Delconti, Chief Technology Officer BravoSolution Italia
- Tavola Rotonda
Patrizia Fabbri, Caporedattore ZeroUno
L’evento è ad invito. Per partecipare inviare una richiesta a segreteriaconvegni@forumpa.it indicando nome, cognome, funzione ed ente di appartenenza.
Razionalizzare e semplificare l’IT della PA, per fare di più con meno
Tavola Rotonda – Razionalizzare e semplificare l’IT della PA, per fare di più con meno
Mercoledì 12 ottobre 2016
Archivio Centrale dello Stato
Piazzale degli Archivi, 27
00144 Roma
All’interno dell’evento HPE – Reimagine Roma 2016, FPA organizza la tavola rotonda dal titolo “Razionalizzare e semplificare l’IT della PA, per fare di più con meno”.
In linea con quanto emerso dalle direttive AGID il piano di razionalizzazione delle infrastrutture IT della Pubblica Amministrazione implica una visione di lungo periodo con un coordinamento che tenga conto delle varie realtà presenti sul territorio; i benefici che ne derivano garantiscono un ritorno non solo economico ma di efficienza dell’intera macchina amministrativa pubblica.
Semplificare e razionalizzare l’architettura delle infrastrutture IT apre scenari:
- ad ambienti più sicuri e affidabili,
- a contenere i costi di manutenzione e gestione,
- ad agevolare l’adozione di soluzioni SOA (Service Oriented Architecture),
- a prendere decisioni più consapevoli e pro futuro nella scelta di apparati IT e di software,
- a facilitare la cooperazione applicativa tra Amministrazioni.
- Su queste tematiche si confronteranno alcuni tra i più autorevoli responsabili IT delle Amministrazioni pubbliche.
Coordina la Tavola Rotonda
Carlo Mochi Sismondi, Presidente FPA
Per registrarsi all’evento cliccare qui