Come rendere sostenibile l’innovazione: il caso di Amsterdam

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Sin dagli ultimi decenni, pubbliche amministrazioni di tutto il mondo hanno lanciato programmi di innovazione, in gran parte dotati di indicatori di prestazioni (più lavoro, più aziende create) e spesso focalizzati sulla relazione fra innovazione e problematiche sociali: energia, salute, trasporti, etc. In questo articolo daremo uno sguardo basato su esempi concreti che riguardano l’innovazione urbana nella città di Amsterdam, con un focus specificio sul programma Amsterdam Smart City ed il ruolo assunto dall’amministrazione.

30 Agosto 2012

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Gijs van Rijn (Amsterdam Innovation Motor) e Ger Baron (Amsterdam Innovation Motor)

Sin dagli ultimi decenni, pubbliche amministrazioni di tutto il mondo hanno lanciato programmi di innovazione, in gran parte dotati di indicatori di prestazioni (più lavoro, più aziende create) e spesso focalizzati sulla relazione fra innovazione e problematiche sociali: energia, salute, trasporti, etc. In questo articolo daremo uno sguardo basato su esempi concreti che riguardano l’innovazione urbana nella città di Amsterdam, con un focus specificio sul programma Amsterdam Smart City ed il ruolo assunto dall’amministrazione.

Una delle principali domande quando si inizia un programma di innovazione è “come renderla sostenibile”. Quasi tutti i programmi di innovazione che sono avviati da privati o organizzazioni no-profit e sono supportati da Pubbliche Ammistrazioni iniziano con l’ambizione di divenire sempre meno dipendenti dal governo entro i primi due/tre anni. Tuttavia, la maggior parte dei progetti che hanno ricevuto un primo contributo iniziale dal governo non diverranno mai auto-sostenibili.
Solo nella città di Amsterdam si contano almeno dieci esempi nell’ultimo decennio.
Ciò significa che esistono dieci esempi di progetti che sono iniziati, ma che hanno fallito nel divenire sostenibili (economicamente), al contrario dell’ambizione iniziale. Non abbiamo alcun motivo di credere che altrove, in altre città, sia accaduto diversamente.

Alla fine, i programmi di innovazione con maggior successo sul lungo periodo sono quelli supportati in modo strutturato dalla Pubblica Amministrazione. Questa non è necessariamente un male, e può anzi portare a grandi successi, come dimostrato da organizzazioni come Forum Virium Helsinki e Manchester Digital Development Agency. Entrambi gli esempi citati possono essere considerati strumenti specializzati per veicolare innovazione, operando come “unità speciali dentro la città”. Allo stesso modo l’Amsterdam Innovation Motor (AIM), una organizzazione pubblica no-profit, sta promuovendo il programma Amsterdam Smart City, finanziato da Alliander, KPN e dalla Città di Amsterdam.

Ma perché il ruolo della Pubblica Amministrazione è così importante? Qual è il suo vero ruolo?

Innovazione: la soluzione a tutto

Innanzitutto, diamo uno sguardo al contesto. Sin dagli anni Novanta l’innovazione è la risposta a praticamente qualunque problema: permette di risolvere competizione fra aziende, fa crescere la nostra economia, e migliorare la nostra qualità della vita, il tutto senza spendere ulteriore denaro. Ad Amsterdam questi due aspetti si fondono: con il direttore responsabile della (drammatica) spendindng review che è – al tempo stesso – anche il responsabile per l’innovazione.

In questo articolo non discuteremo la definizione di innovazione, la nostra è molto semplice: “nuove idee/soluzioni che migliorano le organizzazioni, i prodotti o i servizi”.[1] Da questo punto di vista, l’innovazione non è niente di nuovo ed è stata in giro sin dall’inizio dei tempi. Ciò che è cambiato è l’influenza della tecnologia che permette all’umanità di innovare, con una velocità crescente. Una ottima illustrazione di questo fenomeno è il Gartner’s Hype Cycle[2], che non solo illustra le fasi della tecnologia innovativa, ma mostra anche l’enorme potenziale e la velocità del processo di sviluppo e di implementazione delle nuove tecnologie.

L’elemento abilitante che sta dietro questa quantità di soluzioni innovative è l’Informazione.
L’Informazione è il fattore chiave quando si parla di innovazione urbana. Non solo quando si sente parlare di Città Intelligenti o Connesse[3], ma in ogni altro contesto.
L’informazione può darci suggerimenti utili nell’analisi di attività, transazioni, movimenti e dei dintorni cittadini.

Ma i dati non sono sufficienti, visto che alla fine il tutto si gioca nel come tali dati vengono utilizzati, convertiti in informazione, e applicati alla conoscenza disponibile al momento, perché vengano interpretati. Ciò porterà a nuova conoscenza o nuove interpretazioni che possono essere usate per decisioni intelligenti. Come recita il famoso detto di Platone: “Una buona decisione è basata sulla conoscenza, non sui numeri”.

Amsterdam è un hub di informazione, e questa è molto probabilmente una delle ragioni per cui Amsterdam è stata una delle città più ricche degli ultimi secoli. Già nel diciassettesimo secolo Amsterdam era un centro nevralgico di scambio di informazioni, in un’area di circa 400mx400m venivano raccolti tutti i dati che era possibile ottenere sul commercio[4]. In questa stessa area, insiemi di dati venivano combinati e interpretati in modo da prendere decisioni su strategie commerciali. Ciò permetteva ai commercianti di gestire e mercanteggiare le loro merci addirittura mentre erano ancora in viaggio.
Quattro secoli più tardi, viviamo in una società pervasiva, e la disponibilità di dati è in crescita esponenziale.

Nell’ultimo decennio, la produzione automatizzata di dati è addirittura cresciuta oltre la capacità di memorizzarli. Ciò significa in sostanza che se i dati sono il combustibile fossile della nostra Società, abbiamo una situazione opposta al problema del Peak-Oil (esaurimento progressivo della disponibilità di Petrolio): noi abbiamo troppo combustibile!
Una delle principali ragioni di questa situazione è lo sviluppo di Internet. Quando nel novembre 1988 il Centrum voor Wiskunde en Informatica (CWI) stabilì la prima connessione fra l’Europa e Internet (creando di fatto la Internet che conosciamo, perché l’uso civile partì proprio da quell’evento) i suoi ideatori non avrebbero mai potuto concepire un simile successo. Ci sono circa 5 miliardi di dispositivi connessi attraverso il protocollo IP ed aziende come Cisco si aspettano una crescita fino a circa 50 miliardi nel 2020.

Con Internet disponibile ovunque, la conoscenza è disponibile ovunque. In pochi secondi, usando Google, possiamo scoprire come costruire un’arma nucleare, a prescindere da dove ci troviamo.
La disponibilità di conoscenza in una modalità pervasiva dà all’innovazione una dimensione totalmente nuova, e abilita una “Innovazione Aperta” su larga scala. Semplificando: la principale differenza fra innovazione tradizionale e aperta sta nel fatto che l’Innovazione Aperta ha l’obiettivo di creare e condividere la conoscenza, mentre l’innovazione tradizionale usa la conoscenza soltanto per i propri scopi contestualizzati e specifici.

Le organizzazioni che hanno la capacità di adattarsi trarranno il maggior profitto dalla Innovazione Aperta e l’accesso semplice all’intero patrimonio informativo saranno sempre più efficienti, quelle che rimarranno indietro saranno invece ogni giorno meno efficienti, e rischieranno di perdere il contatto addirittura con le persone per cui esse stesse creano servizi o prodotti.

Il ruolo della Pubblica Amministrazione

Il ruolo della Pubblica Amministrazione sta cambiando, non deve più indirizzare l’innovazione, come ha fatto sinora, bensì deve facilitarla o, come detto da Michael Porter[5]: lo sviluppo economico è un processo collaborativo che coinvolge amministrazioni pubbliche a diversi livelli, aziende, istituzioni scolastiche e di ricerca, e istituzioni che promuovono la collaborazione.
Quando si parla di innovazione, ci sono enormi differenze culturali fra Paesi, ma anche grande differenze fra aree urbane e rurali, nell’ambito della stessa nazione. Ci sono poi anche differenze di dettaglio, basate su fattori specifici come l’avere un porto in città, o l’avere una università tecnologica.

In generale, dal nostro punto di vista, vediamo comunque tre principali ragioni per cui il ruolo della Pubblica Amministrazione, soprattutto in Europa, è così importante:

  1. Sebbene si noti un trend in tutta Europa alla riduzione delle dimensioni delle Pubbliche Amministrazioni, è ancora un dato di fatto che la spesa pubblica è oltre il 50% del Prodotto Interno Lordo in quasi tutte le nazioni Europee[6]. Ciò significa che oltre metà della nostra economia è direttamente influenzata dalle Pubbliche Amministrazioni. Paragonandolo con gli Stati Uniti, si vede una differenza enorme, visto che lì la spesa pubblica è solo fra il 20 ed il 25% del PIL. Quindi l’influenza delle Pubbliche Amministrazioni europee sull’innovazione non è solo importante come catalizzatore, ma anche proprio come “cliente”. L’innovazione in Sanità, istruzione, energia, trasporti e pianificazione urbana: tutti questi fattori sono direttamente influenzati dalle istituzioni governative. La stessa ricerca: la maggior parte degli istituti di ricerca hanno relazioni con i governi, e i governi stessi hanno una profonda influenza sui programmi di ricerca.
  2. I governi rappresentano il pubblico. Sebbene sia difficile aspettarsi, in queste condizioni politiche, un commitment e delle ambizioni sul lungo termine, ciò può tuttavia aiutare la generazione di innovazione urbana. Un grande esempio di ciò è l’obiettivo del governo nazionale olandese sulla tariffazione del traffico su strada. Il governo aveva annunciato che in Olanda sarebbe stato implementato un sistema di tariffazione dinamica del traffico. Aziende nazionali ed internazionali avevano sviluppato competenze su questo tema e creato delle proposte molto interessanti. Questo ha generato poi un consistente spin-off in termini di produzione di conoscenza. Tre anni, dopo “nuove analisi” e nuove amministrazioni hanno dichiarato che la tariffazione su strada non sarebbe stata implementata, lasciando diverse aziende senza commesse milionarie. Un buon esempio di progetto di Smart City avviato dal porto di Amsterdam è il caricamento dei barconi di tipo “ship to grid”. Sono state installate colonnine di ricarica elettrica nel porto, e l’Autorità portuale ha annunciato che sarebbe stato obbligatorio, per i barconi, connettersi alla rete elettrica quando non erano in movimento. Politiche di lungo termine e chiare aiutano a stimolare l’innovazione e a far evolvere le aziende. Occorre leadership politica per arrivarci.
  3. La Pubblica Amministrazione non solo produce dati e informazioni, ma offre anche  “fiducia”. Numerose città europee hanno progetti per rendere “machine-readable” i dati pubblici (open data). Città come Londra e Firenze sono grandi esempi di ciò. E questo ruolo diverrà sempre più importante. La Pubblica Amministrazione ha un ruolo tradizionale in termini di regolamentazione, riguardo alla privacy (es. le proposte ACTA), per definire diritti (come Internet per tutti), e nell’assicurare che i regolamenti vengano attuati e seguiti. Ma il ruolo della Pubblica Amministrazione è molto di più di questo: l’informazione offerta da essa è affidabile. Le PA hanno un ruolo nel verificare che l’informazione sia corretta. Sebbene chiunque sappia che Wikipedia è praticamente esatta quanto (se non più) l’Enciclopedia Britannica, devono comunque essere presenti delle fonti (o delle persone) che offrono dati affidabili. La PA può dare un senso di affidabilità a persone, organizzazioni o anche alla sola informazione.

Amsterdam Smart City: un commitment di lungo periodo

Il programma Amsterdam Smart City[7]è un buon esempio di iniziativa organizzata e finanziata da un mix di pubblico-privato. I finanziamenti provengono da partner pubblici e privati, e la PA è un partner nella governance e nell’esercizio. Assieme ad Alliander, e KPN, la città di Amsterdam si è impegnata in prima linea per supportare il programma Amsterdam Smart City program, non solo in termini economici, ma anche come collaborazione e orientamento ai risultati.

Il punto iniziale della collaborazione nell’ Amsterdam Smart City è che i partner finanziatori si sono impegnati in obiettivi di lungo termine, relativi ai problemi che deve affrontare l’area metropolitana di Amsterdam e alle opportunità che sono e saranno disponibili. Amsterdam Smart City inizia dal dispiegamento di nuove infrastrutture, che abilitano tutte le tipologie di nuovi prodotti e servizi: Reti Energetiche Intelligenti, Fiber to the Home e Open Data. In altri termini: alimentazione elettrica, connettività e dati. Tre infrastrutture di base che permettono ad altre aziende di sviluppare e implementare innovazione, che porta poi a risparmi energetici, sanità più efficiente, minore traffico stradale, e maggior disponibilità di servizi che rendono la vita di tutti i giorni più economica e sostenibile.

AIM sta sviluppando il programma a nome di tutti i partner fondatori, con due principali obiettivi: facilitare innovazione bottom-up, e far convergere gli investimenti che saranno sostenuti nei prossimi anni. Ciò ha prodotto oltre 20 progetti pilota negli ultimi tre anni, ed una collaborazione con 72 partner. Gli stessi partner hanno collaudato numerosi prodotti e servizi, che sono stati poi portati sul mercato da parte delle aziende che li hanno sviluppati.

Il modello di Amsterdam Smart City è molto semplice: al centro ci sono tre partner fondatori, che hanno tutti interessi economici di lungo periodo (infrastrutture da far utilizzare) ed un’ambizione congiunta di risolvere problematiche della società. Attraverso l’Amsterdam Smart City program esse collaborano con altri soggetti: partner strategici in alcuni domini tematici (aziende come Philips, Cisco, IBM, Accenture) e con piccole e medie imprese a livello di singolo progetto.
In questo modo si ha una differenzazione fra i partner con obiettivi di lungo termine (partner di infrastrutture) di medio termine (partner strategici), e di breve termine come piccole e medie imprese. Il coinvolgimento della Pubblica Amministrazione è essenziale: produce “fiducia”, dati aperti, commitment di lungo periodo, politiche e leadership. Ed è giusto che lo faccia.

Per approfondimenti

[1] http://en.wikipedia.org/wiki/Innovation
[2] http://en.wikipedia.org/wiki/Hype_cycle
[3] Pick your favourite vendor: IBM, Cisco or Accenture
[4] The Function of Commercial Centers in the Modernization of European Capitalism: Amsterdam as an Information Exchange in the Seventeenth Century, Woodruff D. Smith, 1984
[5] The competitive advantage of regions, Michael Porter, 2004 (presentation)
[6] http://data.worldbank.org/

[7] www.amsterdamsmartcity.com

TESTO ORIGINALE IN INGLESE

Making Urban Innovation Sustainable: the case of Amsterdam

Authors: Gijs van Rijn (Amsterdam Innovation Motor) and Ger Baron (Amsterdam Innovation Motor)

Introduction: How to make Urban Innovation Sustainable?

One of the key questions when starting innovation programmes is “how to make it sustainable”. Almost all innovation programmes that are started by private or non-profit organizations and are supported by governments start with the ambition to become less dependent of the government within two to three years. However, most projects that received a first initial contribution of the government will never become self-supportive. Only in Amsterdam we have at least ten examples from the last decade. This means ten examples where projects have started but fail in being sustainable, opposite to the ambition at the beginning of the project where a “sustainable program” was promised. We do not have any reason to think that this is different in other cities. In the end the most successful long run innovation programmes are structural supported by the government. This is not a bad thing and this can lead to great success, like demonstrated by organizations as Forum Virium in Helsinki and Manchester Digital Development Agency. Both examples can be considered as special purpose vehicles for innovation, operating as special units within the city. This is similar to the Amsterdam Innovation Motor (AIM), which is a triple helix non-profit organization governed by public law.   For example, AIM is facilitating the Amsterdam Smart City program which is founded by Alliander, KPN and the City of Amsterdam. Why is the role of the government so important? What is their role? And how is it evolving

Innovation: The solution to everything

But first: some context. Since the 1990’s the answer to almost everything. Innovation is the answer to solve societal challenges, to grow our economy and to improve our quality of living. Without spending more money. In Amsterdam this even comes more together: the director who is responsible for the (serious) budget cuts is also responsible for innovation.
In this article we are not going discuss the definition of innovation. Our definition of innovation used in this document is very simple: New ideas/solutions that improve organisations, products or services[1].  From this perspective innovation is nothing new and has been around since the beginning of time. What has changed is the influence of technology enabling mankind to innovate with an increasing speed. A great illustration of this is Gartner’s Hype Cycle[2], which not only illustrates phases of innovative technology, but also shows the enormous potential and speed of the process of development and implementation of innovative technology. The driver behind the emerging amount of innovative solutions is Information

Information is key when we talk about urban innovation. Not only when we hear about Smart, Connected or Intelligent Cities[3], but this has always been the case. Information can give us insight in e.g. activities, transactions, movements or surroundings. But data is not enough, in the end it is about using data, turn it into information and apply available knowledge for interpretation. This will lead to new knowledge or insights that can be used for (smart) decisions. Or with the famous words of Plato: A good decision is based on knowledge and not on numbers”.

Amsterdam is a hub for information and this is probably one of the main reasons that Amsterdam has been one of the richest cities in the world for the last centuries. Already in the 17th Century Amsterdam has been a hub for information[i][4], in an area of 400m by 400m all the data that was available on trade was gathered. In this area data sets where combined and interpreted for trade purposes, knowing exactly where ships where and carrying what freight. This enabled traders to trade freight while it was still on its way to its destination.

Four centuries later data we live an ubiquitous society and the availability of data is growing exponential. Since last decade the generation of data (automatically) is even higher than the capability to store it. This basically means that when data is the fossil fuel of this century, we have a reversed situation of Peak-Oil: too much Fuel.

One of the main reasons is the development of the internet. When on November 1988 the Centrum voor Wiskunde en Informatica (CWI) established the first connection between Europe and the Internet (hereby actually creating the internet as we now it, because it was non-military from that point) they couldn’t have envisioned the success of it. There are currently over 5 billion devices connected through IP protocol and companies like Cisco expect this to be around 50 billion in 2020. 

With the internet available everywhere, knowledge is available everywhere. We can now use Google to find how to build a nuclear weapon within second’s, independent from time and place. The availability of knowledge in an ubiquitous way gives innovation a total new dimension and enables Open Innovation on a large scale. Simplified: The main difference between open and traditional innovation is that Open Innovation aims to create and share knowledge whilst traditional innovation is based on only using knowledge for own purposes. The organizations that have the capability to adapt fast profit the most from Open Innovation and easy access to all information are more and more succesful. The ones that lack behind will become less efficient every day and may have the risk to lose touch with the people they create services or products for.

The role of the government

The role of Government is changing, the role of the government is not to drive innovation as it used to be, but to facilitate this. Or as stated by Michael Porter[5]: Economic development is a collaborative process involving government at multiple levels, companies, teaching and research institutions, and institutions for collaboration.

When it comes to innovation there are enormous cultural differences between countries, but also even big differences between rural and urban areas in a country. Or probably even more detailed differences based on other criteria like if cities have harbour or if there is a technical university.   But in general from our point of view we see three main reasons why the role of the government, especially in Europe, is so important:

1.  Although we see a trend that the European Governments state that they want to decrease the size of their governmental organization, it is still the case that government spending is above 50% of the Gross Domestic Product (GDP) in almost all European Countries[6]. This means that over half of our economy is directly influenced by governments. Compared to the United States this is a big difference, in the US government spending is only between 20 and 25% of GDP.  This means that the influence of the European governments with regards to innovation is not only as a catalyst, but also as a “customer” is very important. Innovation in Healthcare, education, energy, transport or urban planning: All directly influenced by governmental institutions. But also research: most research institutes have a relation with governments and  “the” government has extended influence in research programs.

2. The government represents the public and makes policies to do so. Although long term commitment and ambitions are due to political changes very difficult, it can help to generate urban innovation. A great example is the ambition of the Dutch National Government with regards to Road Pricing. The government announced that dynamic road pricing was going to be implemented in the Netherlands. National and international companies developed competences around this matter and created propositions. This created a great spin off in term of generation of knowledge. Three years later “new insights” and a new administration declared that road pricing would not be implemented. Leaving several companies with millions of write offs.
A good example is of a Smart City project started by the harbour of Amsterdam is “ship to grid” charging of barges. Electric charging points are installed in the harbour and parallel to that the harbour announced that it will be mandatory for barges to connect to the electricity grid when they are not moving.
Long term and clear policies help to stimulate innovation and align companies.  Political leadership is needed to come to this.

3.  The government is not only a big source of data and information, but also provides trust. Most European cities have currently projects to make government data machine read accessible (Open Data). Cities like London and Florence are great examples of this. And this role will be more and more important. The government has traditional a role in terms of regulations, with regards to privacy (e.g.  ACTA proposals), to define rights (like internet for everyone) and the make sure regulations are being executed and followed.  But the role of the government is more: information supplied by the government is trusted. Governments have a role to check the information on its correctness. Although everybody knows that Wikipedia is just as correct (if not more) as the Encyclopedia Brittanica, in the end there should be sources (or people) that provide trusted data. The government can provide trust to people, organizations or just information.  

Amsterdam Smart City: Long term commitment

The Amsterdam Smart City[7] program is a good example of a public-private organized and financed program: funding comes from private and public partners and in the governance the government is a partner in the execution. Together with Alliander and KPN the City of Amsterdam has commited itself to support the Amsterdam Smart City program, not only in terms of finance, but also in terms of collaboration and committing to results. The starting point of the collaboration in Amsterdam Smart City is that the founding partners have committed themselves to long term targets, that are related to the challenges the metropolitan area of Amsterdam faces and the opportunities that are available. 

The starting point of Amsterdam Smart City is the roll out of new infrastructures that enable all types of new products and services: Smart Energy Grids, Fiber to the Home and Open Data. Or in simple words: electricity, connectivity and data. Three base-infrastructures that enable other companies to develop and implement innovations that lead to energy savings, more efficient Health-Care, less traffic congestion and a higher availability of services that make life more convenient.
On behalf of the founding partners AIM is executing the program that has two aims: to facilitate bottom-up innovation and to align investments that are going to be made the next years. This has led to over 20 pilots the last three years, collaborating with 72 partners. Partners that tested several products and services that are now went to market (taken by the companies that developed them).

The model of Amsterdam Smart City is very simple: in the core are three founding partners who all have a long term economic interest (infrastructures to be used) and a joint ambition to solve societal challenges. Via the Amsterdam Smart City program they team up with partners: strategic partners in certain domains (large companies like Philips, Cisco, IBM and Accenture) and with SME’s on a project level.

This way there is a difference between partners with a long term incentive (infrastructure partners), midterm incentive (strategic partners) and short term goals like SME’s. Involvement of the government is essential: it provides trust, open data, long term commitment and policy and leadership. As it should.

References


[1] http://en.wikipedia.org/wiki/Innovation
[2] http://en.wikipedia.org/wiki/Hype_cycle
[3] Pick your favourite vendor: IBM, Cisco or Accenture
[4] The Function of Commercial Centers in the Modernization of European Capitalism: Amsterdam as an Information Exchange in the Seventeenth Century, Woodruff D. Smith, 1984
[5] The competitive advantage of regions, Michael Porter, 2004 (presentation)
[6] http://data.worldbank.org/
[7] www.amsterdamsmartcity.com

 

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