La Manifestazione di maggio si apre ancora di più al confronto internazionale sui temi dell’innovazione nel settore pubblico. Grazie alla collaborazione tra FPA e Team digitale, il programma congressuale si arricchisce di momenti di approfondimento e confronto con i principali esperti europei sui temi della trasformazione digitale.
15 Aprile 2019
Redazione FPA
Quella che ci apprestiamo a vivere è un’edizione di FORUM PA dal forte sapore… internazionale!
Dopo il confronto tra i Ministri Europei della pubblica amministrazione, che caratterizzerà la conferenza inaugurale della trentesima edizione della Manifestazione di maggio, il programma congressuale si arricchisce oggi di importanti momenti di approfondimento e confronto con esperti internazionali sui grandi temi della trasformazione digitale nel settore pubblico.
Grazie alla preziosa collaborazione con il Team Digitale e alla rete di rapporti internazionali costruita nel corso dei suoi tre anni di attività, il FORUM PA 2019 vedrà la partecipazione di operatori provenienti dalle realtà pubbliche più avanzate nel panorama europeo delle strategie di ammodernamento del settore pubblico.
Ecco i primi relatori in programma; altri se ne aggiungeranno nei prossimi giorni. Stay tuned!
Design dei servizi e ruolo delle community: esperienze UK e olandesi a confronto
Mettere il cittadino “al centro” è il mantra di qualsiasi operatore impegnato a vario titolo nel miglioramento dei servizi pubblici digitali. Ma c’è chi, nel panorama internazionale, ha elevato questo approccio a vera e propria filosofia di vita. È il caso del Government Digital Service (GDS), unità del Cabinet Office istituita nel 2011 per implementare la strategia di “Digital by default” del governo britannico.
Il GDS è responsabile del miglioramento continuo dei servizi pubblici digitali attraverso la definizione di linee guida e standard per i servizi online, il controllo sulla loro applicazione, la realizzazione di piattaforme, componenti e strumenti comuni, il supporto alle PA nella scelta delle tecnologie più adeguate.
Fine ultimo del GDS è la trasformazione delle relazioni tra stato e cittadini, un obiettivo rispetto al quale il service design rappresenta una componente essenziale per (ri)progettare i servizi mettendo le persone al centro. L’esperienza del GDS sarà presentata da Martin Jordan, capo della struttura responsabile del service design, nell’ambito del convegno “Servizi pubblici digitali: il cittadino è finalmente al centro?”.
Il convegno rappresenterà anche un momento di confronto internazionale sul ruolo delle comunità di pratica nello sviluppo di servizi pubblici orientati all’utenza. Nel corso del dibattito, le migliori esperienze sviluppate nell’ambito di Designers e Developers Italia avranno modo di confrontarsi con i diversi programmi di incentivazione all’uso di strategie open source nella città di Amsterdam e nel governo Olandese, che verranno presentati da Boris Van Hoytema, Chief Executive Director di The Foundation For Public Code.
Procurement innovativo: il GovTech Catalyst del governo britannico
La piena ed effettiva attuazione del processo di digitalizzazione della macchina pubblica non può che derivare da una continua e fattiva partnership tra mondo pubblico e mondo privato. Un obiettivo che passa dalla necessaria rivisitazione delle modalità di procurement pubblico e da un utilizzo più sapiente e mirato delle risorse finanziarie destinate all’innovazione.
Un esempio virtuoso in questo senso è sicuramente rappresentato dal GovTech Catalyst (GTC) britannico, che verrà presentato da Jenny O’Connor, anche lei proveniente dal GDS, dove svolge il ruolo di Emerging Technology Policy Lead, che interverrà nel corso della grande conferenza “Trasformazione digitale del PAese”.
Il GTC è un programma che supporta le organizzazioni pubbliche a trovare soluzioni innovative per affrontare le nuove sfide che si pongono nell’erogazione dei servizi o nell’attuazione delle politiche pubbliche. Strutturato nella forma di un “beauty contest”, il programma raccoglie le sfide (challenge) presentate da PA centrali e locali nell’arco di specifiche finestre temporali (round), finanziando poi attraverso un apposito fondo (GovTech Fund) le soluzioni innovative avanzate da aziende tecnologiche e PMI per affrontare e risolvere le 5 sfide selezionate in ciascun round.
Consolidamento e paradigma Cloud: il Crown Hosting UK
Il consolidamento delle infrastrutture IT rappresenta un elemento cardine della strategia italiana per la crescita digitale, passaggio necessario per garantire maggiori livelli di efficienza, sicurezza e rapidità nell’erogazione dei servizi a cittadini e imprese.
Il tema sarà al centro del convegno “Infrastrutture e cloud: lo stato del percorso evolutivo dell’ICT pubblico”, che offrirà un interessante confronto con l’esperienza britannica, che verrà presentata da David Dawson, Crown Hosting Authority presso il Crown Commercial Service del governo inglese.
Il Crown Commercial Service (CCS) è l’agenzia esecutiva del Cabinet Office responsabile del miglioramento delle attività commerciali del settore pubblico. Il CCS coordina le policy in materia di procurement pubblico per conto del governo britannico, svolge il ruolo di centrale acquisti per beni e servizi comuni alle PA britanniche e offre servizi professionali di consulenza e supporto agli enti pubblici, attività assimilabili a quelle svolte da Consip.
Dal 1° marzo 2017, il CCS è l’autorità di riferimento per la gestione del Crown Hosting Service (CHS), il programma del governo britannico che offre servizi di data centre colocation ad amministrazioni centrali ed altri enti pubblici, con l’obiettivo di promuovere l’approccio del “cloud first”. Un’iniziativa che presenta molti punti di contatto con i Poli Strategici Nazionali (PSN) previsti dal Piano triennale per l’ICT pubblico.
Prospettive di Data Driven: il punto di vista della Commissione Europea
I dati degli enti pubblici costituiscono uno dei principali patrimoni digitali non solo della PA, ma dell’intero Paese. Per sfruttarne appieno le potenzialità, il Piano triennale ha individuato una serie di azioni finalizzate a superare la “logica a silos” in favore di una visione sistemica, volta a facilitare l’apertura e il riuso dei dati pubblici, assicurare l’interazione e lo scambio di informazioni tra le PA, garantire la piena collaborazione tra amministrazioni pubbliche e soggetti privati.
Un’esigenza, quella del superamento dei silos, avvertita anche in ambito comunitario, come evidenziato dalla Comunicazione della Commissione Europea su Data, Information and Knowledge Management. Il tema sarà approfondito nel corso del convegno “Dati pubblici come motore dell’economia digitale”, che ospiterà l’intervento di Roberto Barcellan, Head of Data Services Unit della DIGIT, sul progetto Data@EC della Commissione. Il progetto, finalizzato a trasformare la Commissione in una organizzazione data driven, si articola in una serie di iniziative, che includono anche lo sviluppo di un data lake per l’integrazione dei dati, che presenta molti elementi in comune con il Data & Analytics Framework (oggi PDND) del Piano triennale.
Modelli di interoperabilità: il framework condiviso tra Estonia e Finlandia
Il grande convegno sui dati pubblici dedicherà ampio spazio al tema dell’interoperabilità. Il Piano d’azione dell’UE per l’eGovernment 2016-2020 annovera infatti tra i suoi sette principi fondamentali quello dell’interoperabilità by default, secondo cui “i servizi pubblici dovrebbero essere progettati in modo da funzionare senza problemi e senza soluzione di continuità in tutto il mercato unico e al di là dei confini organizzativi, grazie alla libera circolazione dei dati e dei servizi digitali nell’Unione europea”.
Per comprendere il panorama europeo delle diverse strategie nazionali sul tema, Lorenzino Vaccari, Senior Researcher del Joint Research Center della Commissione Europea presenterà i risultati dell’iniziativa “APIs4DGov: APIs for Digital Government”, uno studio volto ad analizzare le più avanzate iniziative europee in ambito di interoperabilità e API.
Tra queste si può sicuramente annoverare il Data Exchange Layer X-Road, framework di interoperabilità condiviso da Estonia e Finlandia, che verrà presentato da Petteri Kivimaki, Chief Technology Officer del Nordic Institute for Interoperability Solutions (NIIS).