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Quale data governance per la Piattaforma Digitale Nazionale Dati  (PDND)?

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Al tema della data governance è dedicato l’investimento 1.3 “Dati e Interoperabilità” della missione “Digitalizzazione della PA” del PNRR. Questo investimento quota 646 milioni di euro, che saranno impegnati principalmente per realizzare la Piattaforma Digitale Nazionale Dati. La piattaforma e il catalogo centrale dovranno essere completati entro dicembre 2022 ed è in corso un complesso lavoro collaborativo tra gli enti detentori delle principali banche dati di interesse nazionale, guidato dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale. Ne abbiamo parlato in questo webinar organizzato da FPA in collaborazione con Istat

18 Novembre 2021

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Eleonora Bove

Digital Content Strategist, FPA

Un focus su PNRR e Piattaforma Digitale Nazionale Dati  (PDND): ad organizzarlo l’11 novembre scorso FPA in collaborazione con Istat. Ecco cosa è emerso.

Il contesto

I dati pubblici sono un bene comune e una risorsa del Paese e, se adeguatamente strutturati e monitorati, possono supportare le PA nella progettazione di servizi più vicini ai cittadini, a migliorare quelli esistenti e a crearne di nuovi più innovativi. Producono cioè un valore che contribuisce a creare nuovi modelli di business, nuove competenze e nuovi posti di lavoro.

Fino ad oggi la maggior parte degli enti pubblici gestisce dati e informazioni in maniera poco strutturata, aperta e interoperabile, cosa che ha reso difficile la condivisione delle informazioni sia tra amministrazioni, che con cittadini e imprese. E l’interoperabilità delle basi dati è uno dei fattori abilitanti della cittadinanza digitale.

PNRR e Piattaforma Digitale Nazionale Dati

Ora si sta lavorando per cambiare le cose: al tema della data governance è dedicato l’investimento 1.3 “Dati e Interoperabilità” della missione “Digitalizzazione della PA” del PNRR, che mira principalmente a garantire una migliore condivisione delle informazioni tra pubbliche amministrazioni centrali e locali, in virtù del principio once only, anche ribadito nelle normative europee, secondo cui un ente pubblico dovrebbe evitare di chiedere al cittadino informazioni che già possiede.

Questo investimento quota 646 milioni di euro, che saranno impegnati principalmente per realizzare la Piattaforma Digitale Nazionale Dati.

Piattaforma Digitale Nazionale Dati: che cos’è

La PDND è un’infrastruttura tecnologica che abilita l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati delle pubbliche amministrazioni. 

La piattaforma e il catalogo centrale dovranno essere completati entro dicembre 2022 ed è quindi in corso un complesso lavoro collaborativo e di coinvolgimento degli Enti detentori delle principali banche dati di interesse nazionale, guidato dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale. 

Il focus

In questo webinar organizzato da FPA in collaborazione con Istat, ne abbiamo parlato con gli attori principali di questo processo di innovazione: il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, che contribuisce agli obiettivi strategici della Piattaforma Digitale Nazionale Dati, PagoPA, che sta lavorando alla realizzazione della Piattaforma e Istat, uno dei grandi Enti erogatori che sta contribuendo attivamente all’implementazione della piattaforma e alla definizione di una nuova governance dei dati. 

Il progetto

In apertura, Andrea Cosentini, Chief Data Officer del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, ha sottolineato il lavoro di condivisione svolto sia a livello centrale che locale attraverso l’organizzazione di otto tavoli di lavoro tematici: “Grazie alle risorse del PNRR si sta costruendo, con l’aiuto di PagoPA, una piattaforma che mira ad avere una governance dei dati il più possibile fluida, basata su una semantica dei dati condivisa”.

Michelangelo Quaglia, Chief Data Officer di PagoPA, ha illustrato in maniera dettagliata caratteriste della Piattaforma e tempi di lavorazione e rilascio. Condividendo un obiettivo ambizioso: rilasciare la Piattaforma a giugno 2022, anticipando i termini ufficiali.

“In questo contesto Istat si sta impegnando in un complesso lavoro di accompagnamento e comunicazione” ha aggiunto Massimo Fedeli, Direttore centrale per le tecnologie informatiche di Istat, parlando anche del contributo che la creazione del Catalogo Nazionale dei Dati darà al completamento della PDND. “L’obiettivo è erogare ai cittadini servizi sempre più efficienti” ha concluso Fedeli, sottolineando quanto la descrizione del dato che sarà presente nel catalogo, faccia la differenza in termini di conoscenza e qualità del dato stesso.

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