PNRR: raggiunti i 51 traguardi e obiettivi del 2021, un risultato che vale 24 miliardi di euro
L’Italia ha raggiunto tutte le milestone e i target previsti dal crono-programma del PNRR per il 2021. La Commissione europea ha due mesi di tempo per valutare il reale raggiungimento degli obiettivi e, in tal caso, erogare la prima rata di fondi richiesta dal nostro Paese. Ora si guarda già al 2022, con l’approvazione di 66 riforme e il raggiungimento di 102 obiettivi per 40 miliardi di fondi
5 Gennaio 2022
Michela Stentella
Direttrice testata www.forumpa.it
L’annuncio è arrivato il 22 dicembre scorso, durante la conferenza di fine anno del Presidente del Consiglio: l’Italia ha raggiunto tutti i 51 traguardi (milestone) e obiettivi (target) previsti dal crono-programma del PNRR per il 2021. Il 30 dicembre, quindi, è stata inviata alla Commissione europea la richiesta di pagamento della prima rata da 24,1 miliardi di euro, costituita da 11,5 miliardi di contributi a fondo perduto e 12,6 miliardi di prestiti. Ora la Commissione ha due mesi di tempo per valutare il reale raggiungimento degli obiettivi e, in tal caso, erogare l’intero ammontare della rata: come precisato su italiadomani.gov.it sul valore complessivo di 24,1 miliardi di euro va detratta, in proporzione, la quota di prefinanziamento (13% dei 24,9 miliardi arrivati ad agosto) già ricevuta dall’Italia, per una erogazione netta pari a 21 miliardi di euro.
Un risultato che, se confermato dalla Commissione, è indubbiamente un successo per il nostro Paese, ma è altrettanto vero che non raggiungerlo sarebbe stato impensabile. E non solo perché mancare questa prima scadenza avrebbe significato perdere il primo grande treno messo a disposizione dall’Europa (ricordiamo, infatti, che le tranche di finanziamento vengono erogate solo se traguardi e obiettivi sono stati raggiunti e che la cadenza delle verifiche è semestrale), ma anche perché gli obiettivi davvero sfidanti arriveranno ora, a partire dal 2022, quando si tratterà di realizzare concretamente i progetti finanziati. In questo primo anno, si trattava soprattutto di adottare atti normativi, di indirizzo, amministrativi con indicazioni propedeutiche alla realizzazione degli impegni per le scadenze delle rate future. Ci si è concentrati quindi su interventi di tipo legislativo, documenti e linee guida, e su attività (ad esempio lancio di bandi, istituzione di fondi ad hoc, definizione di criteri di selezione dei progetti, e così via) preliminari alla successiva effettiva realizzazione dei diversi progetti. Dei 51 traguardi e obiettivi del 2021, 27 erano connessi all’attuazione di riforme e 24 all’attuazione di investimenti. Per il 2022 il PNRR prevede l’approvazione di 66 riforme e il raggiungimento di 102 obiettivi per 40 miliardi di fondi. La prossima verifica è fissata a giugno 2022.
Va comunque riconosciuto che anche questo primo step non era del tutto scontato: la maggior parte dei traguardi e obiettivi (42 su 51) sono stati raggiunti nel terzo trimestre, tra ottobre e dicembre, in tempi quindi molto ristretti e in un momento in cui, oltretutto, il governo era impegnato sulla legge di Bilancio per il 2022. Traguardi e obiettivi di questo primo anno hanno riguardato tutte le sei missioni del Piano, ma quelle che hanno visto un maggior numero di interventi realizzati sono la Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo” (25 traguardi e obiettivi conseguiti) e la Missione 2 “Rivoluzione e transizione ecologica” (10 traguardi e obiettivi conseguiti).
Il dettaglio è contenuto nelle 100 pagine della prima “Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, che la Cabina di Regia sul PNRR ha trasmesso alle Camere il 24 dicembre. Ogni ministero e amministrazione titolare delle misure del Piano ha stilato, inoltre, un documento che presenta lo stato di avanzamento di milestone, target e investimenti di propria competenza.
In particolare, come sappiamo, un importante gruppo di interventi riguarda il rafforzamento della macchina amministrativa e la trasformazione digitale della PA. Questi interventi, considerati fondamentali per la gestione del PNRR e per rendere strutturali i processi di cambiamento, sono inseriti all’interno della Componente 1 Missione 1 del Piano “Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA” (M1C1): l’ambito di intervento 1 è dedicato alla Digitalizzazione e l’ambito di intervento 2 alla Modernizzazione della PA (intesa come potenziamento della Capacità amministrativa).
Per quanto riguarda la “modernizzazione della PA”, in totale gli interventi a titolarità del Ministro della Pubblica Amministrazione da realizzare entro il 30 giugno 2026 comprendono 13 milestone e 5 target, da conseguire attraverso 12 riforme e 6 investimenti, per 1.268.900 Euro di risorse stanziate.
Ecco i 4 traguardi e obiettivi raggiunti al 31 dicembre 2021:
- M1C1 – Milestone 51. Riforma 1.9. Riforma della PA. Entrata in vigore della legislazione primaria sulla governance del PNRR. Completata con DL n. 77/2021.
- M1C1 – Milestone 52. Riforma 1.9. Riforma della PA. Entrata in vigore della legislazione primaria sulla semplificazione delle procedure amministrative per l’attuazione del PNRR. Completata con DL n. 77/2021.
In particolare, il DL n. 77/2021, il cosiddetto nuovo “Decreto Semplificazioni”, è intervenuto sui colli di bottiglia che avrebbero rallentato o impedito la realizzazione dei progetti previsti dal PNRR (procedure in materia ambientale, paesaggistica, urbanistica, appalti, digitale, ecc.). Ha definito attori, ruoli e responsabilità del sistema di gestione e controllo del PNRR e la cornice normativa per la semplificazione dei processi e la costruzione di capacità amministrativa.
- M1C1 – Milestone 53. Investimento “Fornire assistenza tecnica e rafforzare capacità amministrativa per attuazione PNRR”. Entrata in vigore della legislazione primaria necessaria per fornire assistenza tecnica e rafforzare la creazione di capacità per l’attuazione del PNRR.
- M1C1 – Target 54. Investimento “Fornire assistenza tecnica e rafforzare capacità amministrativa per attuazione PNRR”. Completamento dell’assunzione degli esperti per l’attuazione del PNRR. Completate le procedure per il reclutamento dei 1000 esperti da impiegare per tre anni a supporto delle amministrazioni regionali e locali per fornire assistenza tecnica nella gestione delle nuove procedure.
Per garantire il raggiungimento di queste due misure (M1C1-53 e M1C1-54), finalizzate a fornire strumenti di supporto a Regioni, Province e Comuni nella gestione delle procedure maggiormente critiche, è stato istituito l’elenco di professionisti e realizzata la piattaforma “InPA”, il portale unico per il reclutamento nella PA, che vedrà nei prossimi mesi ulteriori sviluppi.
Come si ricordava in precedenza, per il rafforzamento della macchina amministrativa finalizzata alla gestione del PNRR, sono previsti anche traguardi e investimenti legati alla digitalizzazione del Paese, in questo caso gli interventi sono a titolarità del Dipartimento per la trasformazione digitale, che opera come struttura di supporto al Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale.
Ecco i 2 traguardi e obiettivi raggiunti al 31 dicembre 2021:
- M1C1 – Milestone 1. Riforma 1.1 “Processo di acquisto ICT”. Semplificazione e velocizzazione delle procedure di acquisto dei beni e servizi informatici, in particolare quelli basati sulla tecnologia cloud, e dei servizi per la connettività. La misura è interamente realizzata con l’approvazione dell’articolo 53 del decreto legge 77 del 2021.
- M1C1 – Milestone 2. Riforma 1.3 “Cloud first e interoperabilità”. Semplificazione delle procedure per lo scambio di dati tra le amministrazioni, per favorire una piena interoperabilità tra le amministrazioni pubbliche, compreso il regolamento dell’Agenzia per l’Italia digitale relativo al Polo strategico nazionale e altri aspetti di regolamentazione. Le disposizioni legislative sono state adottate con il decreto legge 77 del 2021 e i provvedimenti tecnico-amministrativi sono stati adottati o sono in corso di adozione. In particolare, le Linee guida Policy Cloud First sono state pubblicate il 7 settembre dal MITD, il Regolamento dell’AGID relativo alle specifiche tecniche sui servizi cloud e le Linee Guida sull’infrastruttura tecnologica della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) per l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati, sono state entrambe notificate alla Commissione Europea il 30 settembre 2021.
Ecco gli altri interventi attuati nel corso del 2021, ecco quelli evidenziati dal governo e divisi per ambito:
- disuguaglianze e fragilità (Legge quadro sulla disabilità; misure sulle zone economiche speciali; Fondo per l’imprenditoria femminile; Piano operativo per il sostegno alle persone vulnerabili e la prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani);
- lavoro (Programma nazionale Garanzia di occupabilità dei lavoratori; Piano nazionale Nuove Competenze);
- salute (il Piano di riorganizzazione delle strutture sanitarie per l’emergenza pandemica, con l’incremento del numero di posti letto di terapia intensiva e semi intensiva);
- giustizia (leggi delega in materia di riforma del processo civile e del processo penale, riforma in materia di crisi d’impresa, potenziamento delle piante organiche);
- ambiente e mobilità sostenibile (autobus elettrici, servizi idrici integrati, ciclo dei rifiuti, gas rinnovabile, prevenzione del dissesto idrogeologico, rafforzamento di ecobonus e Sismabonus per l’efficientamento degli edifici);
- università, ricerca e innovazione (riforme del sistema di istruzione terziaria, impulso alla ricerca applicata, alloggi per studenti universitari, aumento di importo e beneficiari delle borse di studio);
- mondo produttivo (Piano Transizione 4.0; bandi per progetti d’interesse europeo su microelettronica, idrogeno e cloud; competitività delle imprese turistiche; sostegno all’internazionalizzazione; sportello unico doganale);
- bilancio pubblico, controllo della spesa e amministrazione finanziaria (rafforzamento del ruolo del MEF nel processo di spending review; semplificazione e revisione delle procedure per gli appalti; contrasto all’evasione fiscale).
Ed ecco, infine, le principali misure legislative che dovranno entrare in vigore entro il 2022: riforma della carriera degli insegnanti (30 giugno 2022); delega per la riforma del codice degli appalti pubblici (30 giugno 2022); istituzione di un sistema di formazione di qualità per le scuole (31 dicembre 2022); istituzione di un sistema di certificazione della parità di genere e dei relativi meccanismi di incentivazione per le imprese (31 dicembre 2022); legge annuale sulla concorrenza 2021 (31 dicembre 2022).