Pagamenti digitali, le banche giocano sul tavolo degli standard

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Grazie alla peculiare esperienza della condivisione di piattaforme infrastrutturali e attività cooperative, che preservano al tempo stesso la capacità ed offerta competitiva dei singoli partecipanti nei confronti della propria clientela, le banche stanno investendo sempre più in nuovi servizi

4 Marzo 2016

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Liliana Fratini Passi, direttore Generale, Consorzio CBI

L’Italia sta affrontando già da tempo l’importante sfida per creare una nuova cultura dell’innovazione e per riproporre il nostro Paese come protagonista nella scena economica internazionale. Per raggiungere questo rilevante traguardo e rispondere alle direttive della Commissione europea nonché agli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea, tutte le forze, pubbliche e private, sono chiamate a promuovere le nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione per favorire l’amministrazione digitale, la fatturazione elettronica e l’identità digitale.

Le imprese bancarie italiane, dal proprio canto, stanno investendo da anni risorse ed energie per la creazione di importanti soluzioni a supporto dell’azione del Governo e, più in generale, del rilancio della competitività del tessuto economico nazionale per la creazione dell’Italia Digitale: tra questi i progetti per la dematerializzazione e l’efficientamento dei processi aziendali.

Ciò è possibile grazie alla peculiare esperienza della condivisione di piattaforme infrastrutturali e attività cooperative, che preservano al tempo stesso la capacità ed offerta competitiva dei singoli partecipanti nei confronti della propria clientela. L’innovazione nel mercato dei servizi transazionali è interpretata dalle attività del Consorzio CBI [1], il quale definisce in ambito cooperativo gli standard tecnici e la normativa del “Servizio CBI”, del “Servizio CBILL” e dei servizi di Nodo, che gli Istituti Finanziari italiani offrono in modalità competitiva ai propri clienti. Gli standard e le regole sono condivise ed interoperabili sia a livello nazionale che internazionale.

In particolare, il Consorzio CBI gestisce l’infrastruttura tecnica che interconnette circa 560 Istituti Finanziari e permette lo scambio di flussi finanziari, informativi e documentali, attraverso il colloquio telematico tra gli istituti finanziari stessi e la propria clientela (circa 1 milione di imprese, Pubblica Amministrazione e privati). Tale infrastruttura rende più efficienti, dal punto di vista economico e organizzativo, le procedure di incasso, pagamento, riconciliazione e gestione documentale tra i vari soggetti della filiera economica.

Il 2 agosto 2013 il Consorzio CBI e l’Agenzia per l’Italia Digitale hanno sottoscritto un Accordo di Cooperazione che riconosce il Consorzio CBI come Intermediario tecnologico per le attività di sperimentazione delle procedure di incasso offerte dal Nodo dei Pagamenti-SPC (Sistema Pubblico di Connettività). L’accordo consente a cittadini e imprese di pagare somme dovute alla Pubblica Amministrazione e ai gestori di pubblici servizi mediante i canali previsti dai PSP (Prestatore di servizi di pagamento) convenzionati, a cui potranno essere affiancati i servizi già diffusi presso i Consorziati CBI.

Tra questi c’è il Servizio CBILL, applicabile al pagamento dei servizi offerti tramite il Nodo PagoPA dell’AgID, secondo quanto previsto dal modello 3 (pagamento attivato da PSP) delle Linee Guida. Il Servizio, lanciato lo scorso 1° luglio 2014, ha riscosso un immediato successo: ad oggi hanno aderito oltre 80 fatturatori e sono state effettuate oltre 2 milioni di operazioni di pagamento, per un controvalore complessivo di circa 380 milioni di euro.

Dopo una positiva fase di sperimentazione (conclusasi già a novembre 2014), con gli Istituti Finanziari e le Pubbliche Amministrazioni che si sono dimostrate interessate alla sperimentazione gli Istituti Finanziari che offrono il Servizio CBILL si stanno accreditando sulla piattaforma PAGO PA. Parimenti molteplici Pubbliche Amministrazioni stanno indicando il CBILL come modalità di pagamento tra quelle da proporre ai cittadini. Ciò garantirà un maggiore efficientamento del colloquio imprese bancarie – Pubblica Amministrazione, nonché la disponibilità per i cittadini di servizi di pagamento sempre più efficaci ed evoluti.

Le imprese bancarie italiane, sulla scorta dell’esperienza internazionale, stanno quindi ripensando la propria offerta di strumenti di pagamento, investendo fortemente nella digitalizzazione e quindi servizi di pagamento on line dei bollettini (utenze domestiche, ticket sanitari, multe, tributi, tasse ed altro ancora).

Per milioni di famiglie e imprese italiane utilizzare il CBILL, ad esempio, significa risparmiare tempo e denaro. Grazie a CBILL infatti, è possibile pagare i propri bollettini ovunque e in mobilità, evitando inutili code con in più la garanzia che la propria banca esponga tutti i Fatturatori aderenti al Servizio e non solo quelli direttamente contrattualizzati. Infatti una grande differenza con gli altri servizi di pagamento on line dei bollettini consiste proprio nel fatto che il Servizio CBILL è un servizio multibanca: mentre con gli altri servizi di pagamento online i clienti possono pagare online solo i bollettini delle aziende o PA che hanno sottoscritto specifici accordi con il proprio istituto di credito, con il CBILL basterà collegarsi al proprio internet banking per consultare e pagare i bollettini di qualsiasi azienda e PA che abbiano adottato il servizio CBILL. Alcune banche offrono il CBILL anche su tablet e smartphone, e hanno abilitato al CBILL anche gli sportelli automatici (ATM) e fisici.

Numerosi anche i vantaggi per i Fatturatori che sono in grado di garantire maggiore valore all’utente, con una nuova modalità di pagamento semplice, veloce e sicura, migliorando anche la tempestività e la trasparenza delle informazioni erogate ai cittadini. E ancora, semplificazione dei processi di riconciliazione contabile, riduzione degli errori, riduzione dei tempi di riscossione, possibilità di raggiungimento di un maggior numero di utenti on line e, infine, di personalizzazione del servizio in funzione delle proprie specifiche esigenze.



[1] Il Consorzio CBI è nato nel febbraio 2008 sulla scia delle attività dell’Associazione per il CBI, create nel 2001 come “satellite” dell’Associazione Bancaria Italiana. Il Consorzio CBI è un consorzio aperto a cui possono partecipare le banche, gli intermediari finanziari e gli altri soggetti autorizzati ad operare, sulla base delle proprie leggi nazionali e delle regole europee, nell’area dei servizi di pagamento in Italia e nel territorio dell’Unione Europea. Per maggiori informazioni

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