PagoPA, l’esperienza di Unioncamere: “Il digitale genera valore”

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L’innovazione digitale nei servizi pubblici crea cultura digitale e una interazione più qualitativa con i cittadini e le imprese. Ecco l’esperienza delle Camere di commercio con i sistemi di pagamento elettronici e lo SPID, che dimostra come il ripensamento in chiave digitale genera un valore
che si espande fino alla valorizzazione del rapporto con l’utente

25 Luglio 2016

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Andrea Sammarco, vice Segretario Generale Unioncamere

La rete delle Camere di commercio italiane opera al fianco dell’Agenzia per l’Italia digitale per l’implementazione dell’Agenda Digitale italiana ed in particolare anche attraverso la diffusione massiva del sistema di pagamento elettronico (PAGO PA) e del sistema pubblico di identità digitale (SPID). Attraverso l’ampliamento esecutivo di questi importanti fattori abilitanti cresce più rapidamente l’impatto sui servizi digitali e sulle competenze digitali. Il sistema camerale punta così ad ampliare e qualificare la gamma dei servizi pubblici per le imprese che la Pubblica amministrazione nel suo complesso rende accessibili online.

Il DESI europeo, l’indice che monitora il livello di digitalizzazione dei Paesi membri, ci posiziona tuttavia ancora in zona di retroguardia nella graduatoria dei Paesi aderenti, pur avendo misurato in valore assoluto un incremento del livello dei servizi offerto e dell’utilizzo di internet. E il ritardo digitale si sconta sia sul versante dei servizi offerti (accessibilità, efficacia, qualità) sia – ed ancor più – sul versante della loro fruizione da parte di cittadini ed imprese. E un cluster strategico è proprio quello di intervenire sui servizi alle imprese (oltre sei milioni di posizioni al Registro delle Imprese, banca dati nazionale detenuta e sviluppata dalla rete delle Camere di commercio) per diffondere incisivamente la cultura digitale verso dieci milioni di cittadini che hanno ruolo nella governance di impresa e di cui oltre due milioni di persone sono imprese individuali.

Con lo Spid sono divenuti accessibili dal mese di luglio i servizi telematici erogati dai 3.369 Sportelli unici (dato al 30 giugno2016) per l’avvio delle attività produttive, accessibili attraverso il portale impresainungiorno.gov.it, frutto della collaborazione tra Camere di commercio e Comuni.

I servizi di accompagnamento allo svolgimento degli adempimenti autorizzativi per l’avvio delle attività produttive (prevalentemente SCIA) quasi sempre comportano un pagamento verso i vari centri di competenza (ASL, Vigili del fuoco, Catasto, ad esempio) coinvolti nel processo e interfacciati dallo sportello unico (SUAP). Aver impostato l’accesso tramite SPID e alla fine del procedimento digitale aver impostato anche la possibilità di effettuare il pagamento elettronico attraverso il nodo PAGO PA è un importante progresso del livello qualitativo del servizio ed una importante innovazione di integrazione sistemica.

I servizi di pagamento elettronico sugli adempimenti che interfaccia il SUAP (punto unico di accesso) è una operazione complessa che sta sviluppandosi con gradualità considerato l’ampio numero di amministrazioni locali e centrali coinvolte. Tuttavia già sono stati attivati e completati numerosi collegamenti ai processi di pagamento. L’approccio guidato dalla piattaforma per la gestione dei SUAP, impresa in un giorno, ha favorito l’adesione più agevole dei Comuni e delle altre amministrazioni coinvolte, mostrando una interessante capacità di essere motore di innovazione nella pubblica amministrazione.

Con riguardo allo SPID il coinvolgimento del sistema camerale ha trovato un punto di partenza nella convenzione siglata a luglio tra Agid e Unioncamere a nome di tutte le Camere di commercio italiane. L’Accordo, infatti, oltre ad accrescere di 100 enti pubblici l’elenco delle amministrazioni che utilizzano l’identità digitale, ha consentito dal 20 luglio l’accesso ancora più semplice al servizio gratuito di fatturazione elettronica, previsto da una collaborazione tra Agid e Unioncamere e messo a punto da InfoCamere, la società informatica delle Camere di commercio italiane. Il servizio di fatturazione elettronica, che incorpora anche la conservazione a norma dei documenti digitali, è già utilizzato al 30 giugno 2016 da oltre 62mila imprese.

Un servizio che, proprio grazie allo Spid, diventerà ancora più “smart”. Con il sistema di identità digitale il servizio di fatturazione elettronica diverrà ancora più accessibile e si aprirà anche ai dispositivi mobili, assicurando così piena complementarietà tra attività di ufficio – dove per lo più si utilizza la Carta nazionale dei servizi (Cns) e la firma digitale – e tablet, dai quali sarà possibile compilare online le fatture elettroniche, oppure da smartphone, attraverso il quale si potranno controllare le notifiche sulla presa in carico delle fatture e dei pagamenti.

A partire dallo scorso 15 luglio, rivolgendosi alle Camere di commercio, le imprese possono così ottenere un vero e proprio “Kit di identità digitale” – composto da certificato Spid, Dispositivo CNS (Carta Nazionale dei Servizi) e Firma Digitale – da usare per accedere ai servizi on line della pubblica amministrazione e sottoscrivere documenti digitali con strumenti differenti a seconda del livello di sicurezza richiesto e del tipo di periferica utilizzata (pc, smartphone, tablet).

Il sistema camerale aveva già distribuito finora, attraverso i punti di rilascio delle Camere di commercio, circa 1,5 milioni di Carte nazionali dei servizi CNS che incorporavano le firme digitali (livello di accesso più alto previsto dall’approccio SPID). Con la firma della Convenzione con Agid, il sistema camerale collabora anche alla diffusione dello Spid, in linea con le politiche messe a punto dal Governo per semplificare la vita delle imprese e rendere più snello e fluido il rapporto con la PA.

Ma forse il segnale più forte, ancorché ancora molto poco conosciuto, la rete delle Camere di commercio l’ha data nel mese di giugno scorso quando è stato attivato il sistema di pagamento elettronico per il diritto annuale (legge 580/93) dovuto dalle imprese alle Camere di commercio. Ciò ha significato che con l’attivazione di PAGO PA tutte le imprese possono scegliere una alternativa alla compilazione di un F24 in banca per pagare il tributo dovuto. Il servizio di pagamento elettronico ha consentito da subito di assimilare al pagamento il calcolo del diritto dovuto, calcolo che incrociando dati fiscali e scaglioni, non raramente ha generato errori e conseguenti sanzioni per le imprese. E’ fondamentale quindi il ripensamento in chiave digitale del procedimento di pagamento perché genera un valore che si espande fino alla valorizzazione del rapporto con l’utente e ha la forza di avviare una interazione più qualitativa tra erogatore del servizio e fruitore del servizio.

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