Il futuro del lavoro: la visione di Maura Gancitano al FORUM PA 2024

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Il 21 maggio in Arena lo speech di Maura Gancitano, filosofa, scrittrice e fondatrice del progetto di divulgazione culturale Tlon insieme ad Andrea Colamedici. Il libro più recente dei due autori si intitola “Ma chi me lo fa fare? Come il lavoro ci ha illuso: la fine dell’incantesimo”. Le iscrizioni sono aperte!

26 Aprile 2024

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Redazione FPA

oto di Ellen Qin su Unsplash - https://unsplash.com/it/foto/illustrazione-di-bolle-di-colore-assortito-fIMqGvVaATk

In un mondo sempre più complesso, dove la verità tende a perdersi tra informazioni contraddittorie, diventa necessaria la ricerca di uno spazio in cui connettersi, rielaborare e sviluppare una consapevolezza critica. È da questa premessa che, alla fine del 2014, nasce Tlon, un progetto di divulgazione culturale e filosofica ideato da Maura Gancitano e Andrea Colamedici, filosofi e scrittori.

Maura Gancitano in uno speech in agenda il 21 maggio nell’Arena di FORUM PA | Una PA competente e digitale, tra nuove sfide e rivoluzioni tecnologiche, condividerà le sue riflessioni sul lavoro, un tema sfaccettato e controverso, evidenziando i legami che esso ha con aspetti fondamentali della vita umana, attingendo principalmente a conoscenza filosofica, spirituale e sociologica per offrire una visione complessiva dei fenomeni contemporanei.

Il progetto Tlon trae ispirazione dall’opera letteraria di Jorge Luis Borges, “Tlön, Uqbar, Orbis Tertius”: il racconto di un mondo immaginario, di false realtà, lingue e discipline, che sembra prefigurare le sfide dell’epoca contemporanea, segnata dalla difficoltà di distinguere il vero dal falso in un mare di informazioni. Tlon si propone come un ponte tra cultura “alta” e “pop”, offrendo uno spazio di dialogo e confronto attraverso una factory culturale, una casa editrice e librerie teatro. Al centro di Tlon vi è proprio la filosofia, intesa non come disciplina accademica o indagine intellettuale, ma come una pratica viva e coinvolgente che accade tra individui, un tipo di trasmissione di conoscenza da persona a persona.

Gancitano ha tenuto conferenze su numerosi filosofi e filosofe, trattando argomenti come gli stati non ordinari di coscienza e la psicologia transpersonale, con particolare attenzione agli studi di Stanislav Grof. È autrice di diversi podcast per il Parlamento Europeo, per Fondation Cartier, per Audible, per RaiPlaySound, e di diversi libri come “Malefica: trasformare la rabbia femminile” e “Lezioni di meraviglia”, che riflettono l’impegno di stimolare il dibattito e la riflessione critica, o “L’alba dei nuovi dei”, che esplora il mondo del metaverso, evidenziando come il digitale stia rivoluzionando comunicazione, linguaggio e strutture sociali. Gancitano considera il digitale come uno spazio pubblico; “la realtà digitale è come una gigantesca metropoli, con i suoi parchi, le sue attrazioni e i suoi bassifondi, che è possibile attraversare in un battito di ciglia arrivando in quartieri, piazze e vicoli diversissimi e lontanissimi tra loro. Sembra invisibile, inconsistente, eppure ci provoca emozioni, curiosità, dipendenza. Come facciamo ancora a dire che non sia uno spazio reale?”.

In un altro libro, “La società della performance”, scritto insieme ad Andrea Colamedici, Maura Gancitano prosegue la linea tracciata da Guy Debord con ‘La società dello spettacolo’ e da Byung-Chul Han con ‘Psicopolitica’, rivelando come la condizione dell’uomo contemporaneo sia strutturata per sostituire al mondo l’imitazione del mondo, all’autenticità di sé l’esibizione di sé, alla ricerca del senso della vita la ricerca di un livello sempre maggiore di visibilità. Una società che richiede costantemente opinioni, esibizioni, successo è una società che ha paura del silenzio, dello spazio, della costruzione. Ma perché questa ossessione per il successo, soprattutto nel mondo del lavoro? Gancitano lo spiega nell’ultimo libro “Ma chi me lo fa fare? Come il lavoro ci ha illuso: la fine dell’incantesimo”.

In conclusione, i due autori ci invitano a riflettere sulla profonda ironia di una società che, nel suo sforzo di distinguersi, finisce per uniformarsi a una narrazione superficiale, perdendo di vista l’essenza dell’esistenza umana: l’autenticità, il significato e la vera realizzazione.

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